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Reddito di cittadinanza: non è più solo "a fondo perduto"

Reddito di cittadinanza: non è più solo "a fondo perduto"

Qualcuno si chiama “L’amico della porta accanto”, “Melodia”, “Strada facendo” o “Tutta un’altra musica”.
Ma anche più semplicemente “Lavori di pubblica utilità”, “Il mio servizio per Padova” o per Venezia.
Con i PUC, sono molti coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza ad aver iniziato percorsi di coinvolgimento in lavori utili alla collettività.
Forniscono supporto e compagnia ad anziani e disabili, si affiancano agli assistenti sociali per aiutare i senza fissa dimora, si distribuiscono nelle biblioteche o offrono il loro contributo per la manutenzione ordinaria delle scuole, per la cura del verde pubblico, nei canili e nei gattili.
La legge prevede infatti che, chi percepisce il reddito di cittadinanza, debba dedicare almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16, ai progetti proposti dai comuni della propria residenza.
Le iniziative non si sono fatte attendere. E le buone pratiche non mancano.
Anche con l’avvio di fasi sperimentali che hanno generato “presenze” diventate davvero utili per la società civile.

L’esempio veneziano

A Venezia, per esempio, da inizio luglio, 36 persone sono impegnate a sostegno del  Comune in attività che riguardano il supporto per il rispetto delle norme anti Covid  nei mercati rionali di Rialto, di Mestre e Marghera. Ma anche nell’importante sede vaccinale del Pala Expo, uno dei più grandi del Nord Est. Qui, alcuni di loro lavorano a stretto contatto con la Protezione Civile.

Palaexpo Hub Vaccini
Palaexpo Hub Vaccini

«Si tratta di una fase sperimentale che vede impegnati i primi 36 percettori in attività che garantiscono un vantaggio alla collettività -spiega l’assessore Venturini -. E’ un percorso che da un lato ha lo scopo di offrire benefici alla comunità, dall’altro di garantire la dignità di un lavoro e una proposta di impegno alla persone che percepiscono il Reddito di Cittadinanza. Persone che hanno così la possibilità di svolgere un’attività finalizzata in alcuni casi anche a una riattivazione personale. Purtroppo – conclude Venturini – la legge sul Reddito di Cittadinanza nasce viziata perché, a fronte del bisogno di garantire comunque un reddito di emergenza alle persone in difficoltà, non ha sviluppato in origine la parte importante qual è quella del lavoro nel rilancio e riattivazione delle persone».

I percettori del reddito

Secondo i dati Inps, nel 2019 (da marzo a dicembre) hanno presentato una domanda per Reddito di Cittadinanza/Pensione di Cittadinanza 1,64 milioni di nuclei familiari diventati nel 2020 1,46 milioni. In media, 122 mila nuclei ogni mese .
Nei primi sei mesi del 2021 hanno fatto domanda 798 mila nuclei, in media 133 mila ogni mese.
I nuclei beneficiari di almeno una mensilità sono stati nel 2019 1,1 milioni per un totale di 2,7 milioni di persone coinvolte; nel 2020 1,6 milioni per 3,7 milioni di persone.
Nei primi sei mesi del 2021 già si contano 1,6 milioni di nuclei per 3,7 milioni di persone.

reddito di cittadinanza
Report Inps Luglio 2021

 

Le attività previste dai PUC

Le attività previste nell’ambito dei Progetti, contemplate nello specifico del Patto per il Lavoro o del Patto per l’inclusione Sociale, rientrano in sei ambiti di intervento: Tutela dei beni comuni, Culturale, Sociale, Artistico, Ambientale, Formativo. In altre parole impieghi quali prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, la cooperazione allo sviluppo sociale e la tutela dei diritti, l’agricoltura sociale, l’organizzazione di attività turistiche, la promozione della cultura della legalità e della non violenza e le attività sportive e dilettantistiche. In ambito ambientale è da inquadrare la protezione civile.
Se Venezia ha orientato la propria attenzione sul sostegno a far rispettare le regole Anticovid, a Trevi, Perugia, la giunta comunale ha attivato 4 progetti finalizzati alla cura e manutenzione dei spazi ed edifici pubblici comunali mentre in Puglia molti progetti riguardano la pulizia delle spiagge e la valorizzazione del patrimonio culturale.

reddito di cittadinanza

Non tutti i beneficiari del Reddito di Cittadinanza hanno l’obbligo di dedicare almeno 8 ore settimanali e fino a un massimo di 16 ai Progetti Utili alla Collettività. Sono infatti esonerabili dai patti per l’inclusione sociale, ma possono aderire volontariamente, alcune categorie. Si tratta degli occupati con reddito da lavoro dipendente superiore a 8.145 euro o autonomo superiore a 4.800 euro; gli studenti; i beneficiari della pensione di cittadinanza; gli over 65; le persone con disabilità; i componenti della famiglia che hanno carichi di cura verso bambini piccoli o disabili; i frequentanti corsi di formazione per il raggiungimento della qualifica o del diploma professionale e i partecipanti a tirocini formativi o di inclusione sociale; le persone che si trovino in condizioni di salute tali da non consentire un percorso di inserimento lavorativo.

 

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