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Istat: visita medica sportiva e riparazione smartphone nel paniere

Istat: visita medica sportiva e riparazione smartphone nel paniere

L’Istat aggiorna l’elenco dei prodotti rappresentativi dei consumi. Intanto, a gennaio, l’impennata dei prezzi rallenta

Utilizzato per il calcolo dell’inflazione, il paniere dell’Istat è anche lo specchio dell’evoluzione dei consumi delle famiglie italiane.
Per questo, l’Istituto lo aggiorna ogni anno, con l’entrata di nuove voci e il ricalcolo del peso che ognuno dei prodotti ha nella determinazione del tasso di aumento dei prezzi.
Per esempio, pur restando al primo posto con il 17%, “prodotti alimentari e bevande alcolicheperdono per il 2023 il -1,4% del loro peso sull’inflazione complessiva, mentre aumenta (+0,8%) quello di “abitazione, acqua, elettricità e combustibili”, al terzo posto con l’11,8%.
Il maggior incremento, +1,9%, è però quello dei servizi ricettivi e di ristorazione, quarti con l’11,3%.
Nel paniere di riferimento, che serve per calcolare sia l’inflazione per l’intera collettività nazionale (Nic) che quella specifica per le famiglie di operai e impiegati (Foi), si trovano poi prodotti a volte curiosi. Così, nell’aggiornamento 2023, insieme alla visita medica sportiva entra anche, tra i prodotti ittici, il rombo fresco di allevamento.

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Le novità del paniere

Ad arricchire la gamma di quelli rilevati dai Comuni o direttamente dall’Istat sono 10 nuovi prodotti, che, insieme a 19 prodotti a rilevazione scanner, che integrano quelli già presenti a rilevazione tradizionale, portano il totale a 1.885 (nel 2022 erano 1.772), prodotti elementari.
Il paniere per il calcolo dell’indice Ipca, armonizzato a livello europeo, si basa invece su 1.906 prodotti elementari (erano 1.792).
La già citata visita medica sportiva effettuata da un libero professionista è ricompresa tra quelli che l’Istat definisce “consumi evolutivi”, riguardo ai quali le new entry sono anche la riparazione dello smartphone e le apparecchiature audio intelligenti, cioè gli assistenti vocali integrabili in dispositivi smart.
Sul fronte del pesce, il secondo prodotto fresco a entrare ora in paniere il tonno di pescata.

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Restando ai “consumi consolidati”, sono tre le nuove entrate della categoria “salute”: il deambulatore, la radiografia e il ticket radiografia.
A completare il quadro, un prodotto di abbigliamento (i leggings o jeggings da donna) e il massaggio estetico tra i trattamenti di bellezza.
I prodotti a rilevazione scanner, invece, sono tutti alimentari: limoni, banane, frutti di bosco, frutta esotica e kiwi per la frutta fresca; formaggi stagionati; insalata, sedani, pomodori da insalata, pomodori da sugo, zucchine, peperoni, carote, cipolle, agli, funghi freschi coltivati, zenzero, scalogni e patate tra i vegetali freschi.

L’inflazione a gennaio

L’Istat ha pubblicato intanto anche i dati provvisori relativi alle stime preliminare dell’indice Nic per il mese di gennaio 2023.
Al lordo dei tabacchi, l’incremento dei prezzi, su base mensile, è stato del +0,2%, con una leggera frenata su base annua. Pur restando con un’inflazione in doppia cifra, infatti, si è passati dal +11,6% al +10,1%.
A determinare la frenata, spiega l’Istituto, è soprattutto il forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici regolamentati, passati da +70,2% a -10,9%. La lieve accelerazione della componente di fondo è invece dovuta ai beni alimentari lavorati (da +14,9% a +15,2%), ai beni non durevoli (da +6,1% a +6,8%) e ai servizi relativi all’abitazione (da +2,1% a +3,2%).
“Le stime preliminari – commenta l’Istat – evidenziano la netta attenuazione dell’inflazione, che a gennaio si attesta a un livello che non si registrava da settembre 1984. Rimangono tuttavia diffuse le tensioni sui prezzi al consumo di diverse categorie di prodotti. Si accentua inoltre a gennaio, la dinamica tendenziale dei prezzi dei carburanti”.

Alberto Minazzi

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Tag:  inflazione, istat