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Giornata mondiale degli insegnanti: un anno inedito per un ruolo che cambia

Giornata mondiale degli insegnanti: un anno inedito per un ruolo che cambia
Insegnante con classe

C’è che ha una vita da precario e una lunga lista di scuole alle spalle.
Ha appena avuto conferma che il 2020 avrà un’altra destinazione. Come sempre. Un anno di qua, uno di là, dove iniziare sempre da zero, con una nuova classe e dei nuovi colleghi.
Spesso gli sono capitate anche scuole lontane, con orari spezzati che lo hanno costretto a giornate intere fuori casa per fare le due ultime ore del pomeriggio dopo aver lavorato le prime tre la mattina. Quest’anno gli è andata meglio. La scuola è vicina e non dovrà inventarsi ogni giorno dove trascorrere i tempi morti, che d’inverno diventano eterni.

Insegnanti
Paolo, insegnante precario

C’è chi invece una cattedra ce l’ha da tempo. Ma, come si suol dire, “d’imparare non si finisce mai”.
E’ quasi alla pensione e pensava che avrebbe chiuso la carriera così come l’aveva iniziata: con classi in presenza, persone da formare oltre che alunni cui trasferire informazioni.
Ama il suo lavoro soprattutto per questo. C’è un contatto umano che altrove difficilmente si crea con le persone.
Ha iniziato come maestra quando ancora non era laureata e i bambini si sono rivelati un mondo pieno di sorprese e di emozioni.
Poi ha vinto il concorso e si è trovata alle superiori.

insegnanti
Rosa, insegnante

Con gli adolescenti ha vissuto le sue più tribolate avventure, ma anche quelle che più le sono rimaste nel cuore.
Al fatto di dover un giorno inventare una didattica a distanza non aveva mai pensato.
Ma la pandemia ha stravolto ogni cosa, così, anche lei, si è dovuta arrendere alla rete, al computer, ai nuovi programmi.

Paolo e Rosa sono due esempi di docenti che riassumono milioni di altri loro colleghi.
A tutti loro, oggi, è dedicata la Giornata mondiale degli insegnanti, che anche Google ricorda con un doodle nella sua pagina principale.

Il doodle di Google

Istituita nel 1994 dall’UNESCO per ribadire l’importanza del ruolo e del lavoro dei “prof”, la Giornata mondiale degli insegnanti ha lo scopo di “promuovere un’istruzione di qualità, inclusiva e paritaria e garantire opportunità di apprendimento per tutti”.

2020: la scuola ai tempi della pandemia

Quest’anno c’è una motivazione in più per celebrare questa ricorrenza. E la ricorda lo stesso ministro all’Istruzione Lucia Azzolina, facendo anche propri i contenuti della dichiarazione congiunta dei rappresentanti UNESCO.
Che hanno rilevato la capacità dimostrata dai docenti di tutto il mondo nel continuare a garantire il diritto all’istruzione a tutte le studentesse e agli studenti anche durante l’emergenza sanitaria,  trovando soluzioni didattiche innovative.

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Didattica a distanza

Una nuova responsabilità per gli insegnanti del futuro

“In queste settimane i docenti hanno un compito importante, quello di supportare ragazze e ragazzi nel rispetto delle regole. – ha detto il ministro Azzolina –  Questo ci consentirà di stare a scuola in sicurezza. I dati ci dicono che, ancora una volta, stanno facendo un ottimo lavoro. Grazie a loro e insieme a loro stiamo affrontando questo periodo difficile, e insieme progetteremo, guardando oltre questa crisi, la scuola del futuro“.

Il Coronavirus ha cambiato le cose. Tant’è vero che tra i 753.750 insegnanti italiani, 47.369 operanti nelle scuole venete, ci sono anche i nuovi 40 mila docenti  ribattezzati “insegnanti Covid”. Assunti a tempo determinato, saranno licenziati anzitempo nell’eventualità di un nuovo lockdown. Uno spettro per una buona parte della categoria, che contribuisce anche a creare problemi nel reclutamento tra i precari. La maggior parte di loro ha tra i 35 e i 50 anni, ha spesso famiglia e, trasferendosi, rischia di non poter tornare a casa nell’eventualità di una nuova quarantena.

 

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