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Gas e nucleare entrano nella tassonomia europea. Ora il testo passa al Parlamento

Gas e nucleare entrano nella tassonomia europea. Ora il testo passa al Parlamento

La Commissione europea ha adottato un atto delegato complementare “Clima” della tassonomia che riguarda determinate attività del settore del gas e del nucleare.
“Tenuto conto dei pareri scientifici e dello stato attuale della tecnologia – rende noto il documento – la Commissione ritiene che gli investimenti privati nel settore del gas e del nucleare possano svolgere un ruolo nella transizione. Le attività selezionate in questi due settori sono in linea con gli obiettivi climatici e ambientali dell’UE e ci consentiranno di abbandonare più rapidamente attività più inquinanti, come la produzione di carbone, a favore delle fonti rinnovabili di energia, che saranno la base principale di un futuro a impatto climatico zero”.
Il documento introduce nella tassonomia UE dunque gas e nucleare ma limitatamente ad “attività nucleari che rispondano ai requisiti di sicurezza nucleare e ambientale” e ad attività gasiere “che contribuiscano alla transizione dal carbone alle rinnovabili”.
Sono inoltre stati introdotti nell’atto delegato complementare degli “adeguamenti mirati dei criteri di vaglio tecnico e degli obblighi di comunicazione e verifica”.

“La neutralità climatica è la nostra missione e il nostro dovere. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati per il 2030 e il 2050 – ha commentato il vicepresidente della Commisone europea Valdis Dombrovskis –dobbiamo agire subito. L’atto delegato odierno intende accompagnare l’economia dell’UE nella transizione energetica, una transizione giusta verso un sistema energetico verde basato su fonti rinnovabili. Accelererà gli investimenti privati di cui abbiamo bisogno, soprattutto in questo decennio”.
Come prevede la prassi, il documento sarà ora tradotto in tutte le lingue europee e passerà al vaglio di Parlamento e Consiglio europeo.
I due organi hanno quattro mesi per esaminarlo e per sollevare eventuali obiezioni.
Possono anche chiedere una proroga di altri due mesi. Perché l’atto sia invalidato, tuttavia, è necessario che a sollevare obiezioni sia almeno il 72% degli Stati membri (quindi 20 Paesi) che rappresenti il 65% della popolazione europea.
Nel caso in cui non vi fossero obiezioni, entrerà in vigore a partire dall’1 gennaio 2023.
L’Unione Europea si è impegnata a conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e dobbiamo usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per arrivarci – ha detto la Commissaria responsabile per la Stabilità finanziaria Mairead McGuinness – Oggi stabiliamo condizioni rigorose per aiutare a mobilitare finanziamenti a sostegno di questa transizione grazie alla quale vogliamo abbandonare fonti più dannose di energia, come il carbone”.

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Tag:  nucleare

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