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Coronavirus. Psicologi in farmacia contro la paura

Coronavirus. Psicologi in farmacia contro la paura

Uno dei rischi delle pandemie è legato alla paura del contagio che si può diffondere tra la popolazione.
A Venezia, nei giorni dell’emergenza coronavirus, parte così un progetto-pilota in cui
gli psicologi si mettono a disposizione della popolazione nelle farmacie del territorio.

Uno psicologo in aiuto per superare la paura

Già dalla prossima settimana gli psicologi saranno a disposizione in alcune delle delle 210 farmacie della nostra provincia. L’iniziativa è promossa dal Federfarma Veneto e Anpif, l’Associazione nazionale psicologi in farmacia e avrà una durata, tra 3 e 6 mesi, legata all’evolversi dell’emergenza sanitaria.
Verranno assistite non solo le persone che presentano stati di ansia o panico legati al problema contingente, ma
anche chi presenta fragilità preesistenti, al fine di contenere il rischio di veder aumentare il disagio psicologico. E saranno divulgate quanto più possibile le informazioni ministeriali legate al contenimento del contagio.

I medici saranno in varie modalità a disposizione di coloro che vivono nella paura di essere contagiati. È prevista innanzitutto la possibilità di incontri individuali, condotti da psicologi specializzati, che si terranno in spazi dedicati all’interno delle farmacie con il supporto del titolare. Per ogni cittadino è previsto un massimo di 3 incontri. Ovviamente, nel corso dei colloqui, oltre alle normative sulla privacy saranno rispettate le disposizioni sanitarie fissate dal Governo per contenere il dilagare del contagio, a partire dalla distanza di sicurezza.

Psicologi online e numero verde

Chi comunque non si fidasse a uscire di casa, avrà comunque l’opportunità di chiedere un colloquio con lo psicologo. Il progetto prevede infatti anche un servizio di consulenza online, sia in videochiamata che semplicemente a voce. Per fissare l’appuntamento, chi è interessato potrà chiamare la propria farmacia di riferimento o contattare l’apposito numero verde 800199361. Il numero, attivato da Anpif, sarà a disposizione anche per fornire all’utenza ogni tipo di informazione relativa all’iniziativa.

Con l’obiettivo di ristabilire la normalizzazione e la ristrutturazione del campo cognitivo, gli psicologi impiegheranno anche tecniche di meditazione per la consapevolezza e di respirazione. Più d’uno, in questi giorni, si è trovato infatti a dover fronteggiare la costante paura di un nemico invisibile e potenzialmente mortale per le persone più anziane. “Anche a fronte di un’emergenza sanitaria come quella attuale – sottolinea il presidente di Federfarma Venezia, Andrea Bellon – la farmacia può essere un luogo di elezione per intercettare il disagio in modo rapido, per rispondere al bisogno della cittadinanza di ricevere informazioni sicure e rassicuranti. Riteniamo che il progetto degli psicologi in farmacia possa essere un importante supporto al grande lavoro a cui è sottoposti il sistema sanitario in queste settimane”.

Andrea Bellon, presidente di Federfarma Venezia

Un supporto che dura nel tempo

L’assistenza psicologica, in ogni caso, non si limiterà alla fase emergenziale.
In seguito, sarà organizzata infatti una serie di incontri psicoeducazionali di gruppo. Questi coinvolgeranno tutte le persone che presenteranno sintomi correlati alle conseguenze del disturbo post traumatico da stress dovuto alla situazione attuale. In conclusione, verranno raccolti i dati emersi per una rielaborazione statistica qualitativa.

In questo momento di difficoltà – spiegano il presidente di Federfarma Veneto, Alberto Fontanesi, e la presidente di Anpif, Fiorella Palombo Ferretti – risulta estremamente importante fare una buona psicoeducazione per la cittadinanza. Questo sia per fronteggiare la situazione critica nell’immediato, sia per affrontare le conseguenze future di quanto sta accadendo. La consapevolezza e la calma, nonché l’acquisizione di informazioni realistiche, consentono di valutare in modo oggettivo la realtà e di attivare comportamenti adeguati a fronteggiare le problematiche e di promuovere le capacità di adattamento a situazioni di emergenza che diventano sempre più frequenti”.

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