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COME SE FOSSIMO IN VOLO

COME SE FOSSIMO IN VOLO

Abbiamo testato per voi il simulatore di volo del Training Center di SuperJet International: centro di addestramento con sede a Tessera, uno degli unici due esistenti in Italia

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Ha sede a Tessera (VE) uno dei centri di addestramento per piloti di aviazione civile più avanzato in Italia. Il Training Center di SuperJet International (SJI), la società italo-russa che si occupa della vendita dell’aereo Sukhoi Superjet 100 (SSJ100), che effettua voli di linea in diversi Paesi del mondo, è infatti paragonabile, per qualità dei servizi offerti e delle tecnologie utilizzate, soltanto al centro di addestramento di Alitalia a Roma. La sede veneziana della società, oltre ad occuparsi del completamento del velivolo, della sua commercializzazione in tutto il mercato occidentale e dell’assistenza clienti, è il punto di riferimento per l’attività di training sul SSJ100 a livello mondiale ed è qui che le compagnie che acquistano l’aereo, ma non solo, mandano i propri equipaggi (piloti, assistenti di volo e manutentori-meccanici) per il necessario addestramento.
SuperJet International non è però una scuola di volo che “crea” il pilota. «Noi non prendiamo lo studente del liceo per portarlo a diventare pilota – spiegano gli istruttori della società – ma piloti che hanno già un brevetto per voli commerciali e che hanno necessità di accedere per la prima volta ad un velivolo di questa classe o che già volano con aerei diversi e che hanno bisogno di un corso di conversione, ovvero di un addestramento di tipo (Type Rating), per imparare ad utilizzare una macchina diversa. L’addestramento che noi facciamo è quindi indirizzato a clienti già formati che devono transitare al nostro velivolo».
Il Centro di Addestramento di SuperJet International ha nel Full Flight Simulator (FFS) il vero gioiello dell’attività di training: un simulatore che rappresenta lo stato dell’arte della simulazione di volo attuale, in grado di riprodurre, attraverso una serie di sensazioni sensoriali e percettive, qualsiasi fattore interno (plancia di comando, eventuali avarie e altre problematiche) ed esterno (condizioni atmosferiche, traffico aereo ecc.). Una sorta di realtà virtuale che permette ai piloti qualunque tipo di test e di operazioni, anche estreme, che per ovvie ragioni di sicurezza non potrebbero essere effettuate su un aereo in volo. Ci sono solo tre FFS al mondo per il Sukhoi Superjet 100 e noi abbiamo avuto la possibilità di provare quello di Venezia.
Già osservato dall’esterno, il simulatore è di grande effetto: una struttura di 7 tonnellate, dal design futuristico, che si muove con una sorprendente agilità e fluidità, quasi fosse sospeso in aria. Quando superiamo la soglia d’ingresso, ci troviamo nel cockpit di un vero Superjet. Seduti al posto del copilota, abbiamo di fronte a noi la plancia con tutti i comandi (esattamente identici per materiali utilizzati, disposizione e funzionalità a quelli installati sull’aereo), a fianco il nostro pilota per questo volo, il Com. Agostino Frediani, Responsabile del Training Center, che comincia a raccontarci le caratteristiche del simulatore. Davanti a noi, vediamo la pista dell’aeroporto di Fiumicino e, sulla destra, un po’ in lontananza, l’aerostazione. Siamo fortunati, il tempo è sereno (ma durante l’addestramento può esserci pioggia, grandine, neve o una visibilità estremamente ridotta a causa della nebbia). Sin dalla fase di partenza capiamo cosa significa “realtà virtuale”: l’accelerazione è potente e ci inchioda allo schienale, mentre sentiamo un leggero rollio dovuto alle ruote sull’asfalto. Per un attimo ci dimentichiamo che fuori dal simulatore c’è solo una stanza vuota e ci prepariamo al momento in cui l’aereo si alzerà in volo. Solo il fatto di non sentire una differenza di pressione ci riporta alla realtà e ci ricorda che si tratta di un volo simulato. Ora che siamo in quota, ci possiamo concentrare sulle caratteristiche del simulatore, che sono poi quelle del SSJ100: un glass cockpit di ultima generazione, con un avanzato sistema autoprotettivo che impedisce al pilota di compiere operazioni errate. Per dimostrarcelo, il Com. Frediani spegne un motore ed elimina completamente i flap (operazione sbagliatissima), ma con nostro sollievo (in alcuni momenti crediamo davvero di trovarci ad alta quota), l’aereo mantiene l’assetto. Lo stesso sistema si mette in funzione in caso di manovre estreme (una lucina lampeggiante rossa vagamente ipnotica, con la scritta “warning”, ci mette un po’ di agitazione) e anche in questo caso l’aereo torna al suo assetto ottimale. L’atterraggio è perfetto e la sensazione che si prova in frenata è estremamente reale. Quando scendiamo, ci gira un po’ la testa come se avessimo davvero volato. Del resto, la funzione del simulatore è proprio questa: far sperimentare ai piloti, in maniera realistica, qualsiasi situazione, anche e soprattutto di emergenza, nella quale potrebbero trovarsi durante un volo.
Il simulatore rappresenta solo l’ultima fase dell’addestramento piloti e segue un’attività d’aula di lezioni teoriche e pratiche sulle funzionalità del velivolo (utili per familiarizzare con le procedure di volo). Fino a maggio 2014, SuperJet International ha formato complessivamente 1041 tecnici manutentori, 129 assistenti di volo e 337 piloti (di cui la metà a Venezia), che hanno completato circa 1.500 ore di volo reale con gli istruttori per attività di training o voli di prova del velivolo.
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I CORSI OFFERTI DA SUPERJET INTERNATIONAL
I corsi di SuperJet International si rivolgono a piloti, cabin crew e manutentori.
Quello per piloti coinvolge 8 persone (4 equipaggi da 2 piloti ciascuno) e ha una durata classica di 26 giorni, di cui 14 di lezioni teoriche e 12 al simulatore (ogni lezione con il FFS dura 6 ore, di cui 4 di volo e 2 di briefing), più alcune prove di volo reale sul velivolo. Sono possibili 10 giorni di formazione aggiuntivi per i piloti che hanno bisogno di familiarizzare con la tecnologia del glass cockpit. Oltre che per il SSJ100 sono previsti anche corsi piloti per l’Airbus A320, completi dell’addestramento ad operazioni con equipaggio multiplo (Mcc).
Il corso per gli assistenti di volo dura 3 giorni, di cui 2 di lezioni teoriche incentrate sulle procedure di emergenza e un giorno di addestramento pratico sul CEET (una riproduzione in scala reale della cabina passeggeri del SSJ100, nella quale vengono riprodotte condizioni reali e simulate situazioni di emergenza). Vi partecipano gruppi di 12-14 persone.
Il corso per manutentori (meccanici e avionici) varia da 5 a 36 giorni di durata a seconda della certificazione necessaria e coinvolge 12 persone. Prevede una preponderante parte teorica e una pratica nella quale è possibile verificare fisicamente sul velivolo quanto imparato durante le lezioni d’aula.

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