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Buoni spesa: il 6 aprile il via alle richieste. Come averli

Buoni spesa: il 6 aprile il via alle richieste. Come averli

Un milione di euro in buoni spesa da 50 euro ciascuno, che saranno distribuiti a “chi ha veramente bisogno”. Ovvero sia al migliaio di famiglie indigenti seguite dal Comune che a coloro che faticano a comprare cibo a causa del coronavirus. E altri 375.000 euro che serviranno all’acquisto di derrate alimentari, da distribuire attraverso la protezione civile, gli empori solidali e le parrocchie alle persone in situazioni concrete di difficoltà. Il Comune di Venezia ha deciso di ripartire così la somma destinata dal Governo alla nostra città lagunare. E ha ufficializzato anche le tempistiche e i criteri che saranno adottati.

I buoni spesa

Da lunedì 6 aprile, a martedì 14, alle ore 12, sarà operativo online, in un’apposita sezione sul portale DiMe, il form per presentare le richieste.
L’assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini, ha confermato che le formalità saranno ridotte al minimo. Basteranno codice fiscale e dati anagrafici, oltre ad alcune informazioni basilari come composizione del nucleo familiare e situazione lavorativa, senza bisogno di Spid, Isee, timbri o marche da bollo.

Da 50 a 400 euro a nucleo familiare

Le condizioni per accedere all’erogazione, che andrà da un minimo di 50 a un massimo di 400 euro per nucleo familiare, sono molto ampie. “Vogliamo – ha detto al riguardo Venturini – dare la massima fiducia alla cittadinanza, chiedendo solo che le richieste siano presentate da chi ha veramente bisogno, perché le risorse sono limitate. E quindi vogliamo che ogni euro sia speso al meglio. Il provvedimento del Governo è un primo segnale, ma non esaurisce le nostre richieste. Sempre senza dimenticare che, fin dal 24 febbraio, abbiamo attivato, con nostre risorse, tutte le misure che potevamo attivare”.

Chi non ha diritto ai buoni spesa

Tra le esclusioni dai buoni spesa, il fatto che non sia stata presentata analoga domanda per lo stesso nucleo familiare, il non usufruire di reddito o pensione di cittadinanza, il non usufruire di ammortizzatori sociali (o, quanto meno, il fatto che questi non siano sufficienti). Chi presenta la richiesta, che si assumerà tutte le responsabilità in merito alla veridicità delle proprie affermazioni, dovrà dichiarare inoltre di essere in difficoltà a causa del coronavirus e di non avere la disponibilità di risorse necessarie, ad esempio in conto corrente.

L’erogazione dei buoni

“Riteniamo che la consegna effettiva dei buoni alla popolazione potrà iniziare dal 20 aprile”, ha quindi precisato l’assessore. L’entità concreta della cifra erogata a ogni nucleo sarà definita da un pool di soggetti appartenenti ai settori del Commercio e del Sociale del Comune.
Il buono spesa complessivamente assegnato sarà parametrato al numero dei componenti della famiglia e alla gravità della situazione.
Lo stesso pool valuterà anche in prima battuta l’attendibilità delle domande presentate, senza aspettare la data di chiusura della presentazione delle stesse, ma al tempo stesso senza un “click day”.

Buoni spesa spendibili non solo nei supermercati

I buoni saranno stampati dal Comune, con scadenze diverse e un sistema di sicurezza per evitarne la falsificazione. A differenza di altre realtà, il Comune di Venezia ha deciso di non limitare la spendibilità dei buoni ai supermercati ma di renderli validi per tutti gli esercizi commerciali aderenti.
Il modulo per aderire alla convenzione col Comune sarà pubblicato sul portale del comune DiMe .
L’elenco dei negozi aderenti sarà online da lunedì e verrà costantemente aggiornato.
Agli esercenti, per ricevere il bonifico dell’importo ricevuto con i buoni, sarà sufficiente consegnare i buoni stessi, dei quali verrà valutata la corrispondenza con le matrici.

Tre pilastri per l’assegnazione

Le linee guida adottate dal Comune per stabilire i criteri di distribuzione poggiano su quelli che l’assessore Venturini ha definito “tre pilastri”. Il primo è il rafforzamento dei servizi sociali ordinariamente erogati dalle agenzie per la coesione sociale e i servizi del territorio facenti capo al Comune. In questo modo, attraverso l’erogazione dei buoni, si intercetteranno le persone già in difficoltà le cui condizioni siano drasticamente peggiorate.

Il secondo pilastro, a cui si provvederà con l’acquisto diretto da parte del Comune dei beni alimentari, è il sostegno alla rete del terzo settore, capillarmente diffusa sul nostro territorio.
La funzione svolta da realtà come parrocchie ed empori solidali consente di intercettare ulteriori realtà di disagio sociale. Nei loro confronti, verranno concordate a breve le modalità di trasferimento dei pacchi di derrate, la cui prima tranche andrà in distribuzione fin dalla prossima settimana. “Stiamo pensando – ha aggiunto il sindaco, Luigi Brugnaro – di caricare alcuni pacchi anche a bordo delle volanti della Polizia Locale per avere una vera e propria “front line” diretta”.

Il terzo pilastro, quello a cui è stato destinato il grosso delle risorse, è quello dei buoni spesa veri e propri. “Per aiutare le persone realmente colpite da questa emergenza – ha sottolineato Brugnaro – ci siamo attivati subito, coinvolgendo non solo il nostro settore del sociale, ma anche quello del commercio. Non vogliamo infatti distribuire semplicemente dei pezzi di carta, ma vediamo in questo intervento anche l’opportunità di fare un’analisi della situazione”.

Le nuove povertà

Si è infatti consci che, dall’emergenza coronavirus, uscirà una società radicalmente cambiata.
“Non siamo assolutamente in grado di prevedere – ha precisato Venturini – quante domande ci arriveranno. Riteniamo infatti di essere davanti a una fase inesplorata, inedita. E sappiamo che ci troveremo davanti, tra commercianti, partite iva e stagionali, tante persone sconosciute ai servizi sociali che si trovano proiettati all’interno di una seria difficoltà economica.
La ricognizione della nostra realtà territoriale che effettueremo attraverso le prime domande ci aiuterà molto anche a capire quali potrebbero essere le ulteriori misure da adottare in futuro. Anche perché adesso è difficile anche solo capire con che tempistiche si manifesteranno concretamente queste nuove povertà”.

In chiusura di conferenza stampa, il sindaco ha infine annunciato l’apertura di un conto corrente bancario sul quale potranno essere effettuate donazioni finalizzate ad azioni solidali.


“Tutto quello che riceveremo – ha garantito – sarà devoluto a chi si trova in una vera situazione di necessità”.

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