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Appuntamenti con l’Arte nel 2024

Appuntamenti con l’Arte nel 2024

Miart, Van Gogh e Chagall, Picasso, Jean Cocteau e la stanza segreta di Michelangelo: alcune tra le mostre più significative in Italia nel 2024

Alcune hanno preso il via nel 2023, ma c’è ancora tempo per visitarle, altre saranno inaugurate nel 2024.
Da Nord a Sud Italia, il nuovo anno offre molte occasioni per chi ama l’arte.
A Milano, fino al 28 gennaio, è ancora possibile visitare, per esempio, l’esposizione “Vincent Van Gohg. Pittore colto” allestita nel Museo delle Culture, con una selezione di una quarantina di opere che permette una inedita lettura del Maestro olandese mettendo in particolare in evidenza il rapporto tra la visione pittorica e la sua dimensione culturale.

Sempre nel capoluogo, un importante appuntamento con l’arte moderna e contemporanea è il “Miart 2024: no time no space“, dal 12 al 14 aprile.
Giunta alla 28a edizione è organizzata da Fiera Milano e diretta per il quanto anno da Nicola Ricciardi.
Le gallerie italiane rappresentano oltre la metà dei 181 espositori provenienti da 28 Paesi.
Miart rappresenta la più ampia panoramica cronologica in Italia proponendo capolavori dall’inizio del ventesimo secolo, da Balla a De Chirico, da Schiele a Picabia, insieme a nuove prodizioni dei più influenti artisti contemporanei quali, per citarne alcuni, David Hockney, Francis Alys, Rosa Barba e Monica Bonvicini.

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Miart Milano Michele Gabriele, 2023 Courtesy ASHESASHES New York

Due appuntamenti con Picasso

Dall’ 8 al 14 aprile ritornerà anche la nuova edizione di “Milano Art Week“, che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e fondazioni private della città dedicate all’arte moderna e contemporanea con un programma di mostre e attività. A Milano sarà protagonista anche Picasso con un doppio appuntamento.
Dal 22 febbraio al 30 giugno al MUDEC per far luce sulle influenze culturali del padre del cubismo, in particolare l’arte africana, che determinarono il suo percorso stilistico con un focus sul concetto di metamorfosi della figura. Dal 20 settembre al 2 febbraio 2025 invece “Picasso lo straniero” , a Palazzo Reale approfondirà il legame tra l’artista e Parigi, dove visse dall’ età di 19 anni.

Le esposizioni a Venezia

Spostandosi a Venezia la Collezione Peggy Guggenheim nel 2024 renderà omaggio a due figure della scena artistica internazionale del XX secolo con due grandi mostre monografiche dedicate a Jean Cocteau e all’arte sperimentale di Marina Apollonio.
La prima prenderà il via il 13 aprile e si concluderà il 16 settembre. Si tratta della più significativa personale mai realizzata nel nostro Paese dedicata allo scrittore, poeta, drammaturgo, saggista, disegnatore, regista, pittore, poliedrico artista francese dalle mille sfaccettature. Le opere esposte di Cocteau saranno oltre 150 e spazieranno dai disegni alle opere grafiche, dai gioielli agli arazzi. E ancora documenti storici, libri, riviste, fotografie, documenti e film da lui diretti.

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Collezione Peggy Guggenheim (ph. Matteo De Fina)

Il 12 ottobre sarà invece la volta di Marina Apollonio, tra le protagoniste più importanti del movimento ottico cinetico internazionale con “Oltre il cerchio”.
L’esposizione esalta il rigore della sua ricerca visiva tra pittura, scultura e disegno, opere statiche, in movimento e ambientali, bianco e nero, ricerca cromatica, sperimentazioni tecniche e di materiali.
Ancora a Venezia, al Centro Culturale Candiani di Mestre fino al 13 febbraio è in corso invece “Chagall. Il colore dei sogni” dedicata al maestro e poeta del colore, pittore della fantasia e del sogno, grande protagonista del Novecento.
Infine, ai Giardini e in Arsenale dal 20 aprile al 24 novembre si svolgerà la 60a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.

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I Giardini della Biennale di Venezia @ Andrea Avezzu’

Nel resto d’Italia

300 opere  dal 23 febbraio al 30 giugno costituiscono l’esposizione “Preraffaelliti. Rinascimento moderno” nel Museo Civico san Domenico di Forlì .
Una mostra incentrata sulla corrente artistica sviluppatasi in Gran Bretagna nella seconda metà del XIX secolo negli anni in cui in Europa vi erano moti e tumulti popolari e il cui ideale estetico era basato sulle caratteristiche dell’arte antecedente il rinascimento maturo.

Fino al 4 febbraio 2024 Firenze ospita a Palazzo Strozzi la mostra “L’Irreale e L’inverosimile” realizzata dalla Fondazione omonima insieme al Maestro Anish Kapoor, che ha rivoluzionato l’idea di scultura nell’arte contemporanea. Nei lavori di questo artista l’irreale si mescola con l’inverosimile, trasformando o negando la comune percezione della realtà. Le sue opere uniscono spazi vuoti e pieni, superfici assorbenti e riflettenti, forme geometriche e biomorfe.
Restando a Firenze, è possibile visitare all’interno del Museo delle cappelle Medicee, dopo quai 50 anni, la stanza segreta di Michelangelo, un piccolo ambiente contenente una serie di disegni attribuiti al Buonarroti a cui si accede dalla Sagrestia Nuova.

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A Roma, la Galleria Borghese ospita fino al 18 febbraioIl tocco di pigmalione. Rubens e la scultura a Roma” che, attraverso le 8 sezioni in cui è suddivisa la mostra e oltre 50 opere, racconta i rapporti tra la cultura italiana e l’Europa attraverso gli occhi del Maestro della pittura barocca inserendosi anche in una più ampia ricerca dedicata ai momenti in cui Roma è stata all’inizio del Seicento, una città cosmopolita. E nella Capitale c’è tempo fino al 28 gennaio per non perdere uno delle mostre più visitate in Italia: il “Museum of Dreamers” nel PratiBus District, uno spazio magico di 4 mila metri quadrati dedicato ai sognatori. E’ un progetto espositivo immersivo fatto di 21 installazioni e giochi di luce, proiezioni ed elementi interattivi che trasporta i visitatori in un universo fantastico.

Il surrealismo di Joan Mirò si può invece ammirare a Catania fino al prossimo 7 luglio nella sede di Palazzo della Cultura. La mostra propone un viaggio attraverso la sua arte che attraversa 60 anni  di produzione tra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche  provenienti da collezioni italiane, spagnole e francesi.

Silvia Bolognini

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