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Allerta arancione per l'Etna. Riapre l'aeroporto di Catania

Allerta arancione per l'Etna. Riapre l'aeroporto di Catania
Il monitoraggio dell'Etna alle ore 7 del 22 maggio 2023 (@ingv.it)

Il vulcano è in attività. Si è fermata però la produzione della nube di cenere

La fase eruttiva dell’Etna, il vulcano più attivo d’Europa, che aveva creato nella giornata di domenica 21 maggio una situazione di disagi e paura tra le popolazioni siciliane, sembrerebbe essere rallentata nelle ultime ore.
L’ultimo bollettino emesso dall’Osservatorio etneo dell’Ingv alle ore 4 di mattina del 22 maggio, pur confermando che “si osserva ancora il flusso di lava nei crateri alla sommità”, ha declassato l’allerta da “rossa” ad “arancione” e soprattutto sottolinea che il vulcano “non sta producendo nubi di cenere”.
Una situazione che ha portato Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania, ad annunciare la ripresa, sia pur inizialmente con limitazioni e possibili ritardi, delle funzioni dello scalo a partire dalle ore 9, dopo l’interruzione decisa ieri pomeriggio.

La situazione di domenica

I voli su Catania erano stati sospesi in quanto la ricaduta di cenere vulcanica sulle pavimentazioni aveva fatto venir meno le condizioni di sicurezza per le operazioni aeroportuali. È solo una dello conseguenze provocate dalla fase eruttiva dell’Etna che era iniziata nelle precedenti 24 ore.

Il monitoraggio dell’Etna nelle riprese delle telecamere di videosorveglianza alle ore 7 del 22 maggio 2023 (@ingv.it)

Dopo alcuni segnali in tal senso già presentatisi nelle settimane precedenti, la fase eruttiva in corso, secondo gli esperti, è legata a un’attività esplosiva nel cratere di Bocca Nuova. Le condizioni di forte maltempo hanno però impedito l’osservazione diretta, potendo contare per la valutazione solo sugli strumenti dell’Ingv.

Tremore e alcuni boati

Sul vulcano siciliano è attualmente presente una colata lavica in fuoriuscita dal cratere di Sud-Est e incanalata poi a Ovest di Monte Frumento Supino, anche se non è ancora possibile stabilire la posizione del fronte lavico più avanzato. Anche la protezione civile aveva emanato domenica uno stato di allerta arancione.
L’attività vulcanica ha provocato un tremore medio-basso, per quanto percepibile dalla popolazione così come alcuni forti boati, ma al momento nessuna vera scossa di terremoto. La caduta di lapilli lavici ha interessato principalmente il versante montano di Nicolosi, ma anche in città la cenere mista alla pioggia ha creato disagi con la formazione di fango difficile da rimuovere.

Alberto Minazzi

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Tag:  vulcani

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