Rimane in Veneto, nel Trevigiano, anche il primo premio per la ricetta creativa alla 9^ edizione della competizione
Il tiramisù è nato in Veneto. E proprio i veneti si sono confermati anche nel 2025 i migliori pasticceri amatoriali nel realizzare, sia nella sua versione classica che in quella creativa, questo dolce conosciuto e amatissimo in tutto il mondo.
Le campionesse della 9^ Tiramisù World Cup, che ha vissuto nel weekend dal 10 al 12 ottobre in piazza Borsa a Treviso le finali della sua 9^ edizione, arrivano infatti da Mestre e da Farra di Soligo. E se, per sbaragliare la concorrenza, la trevigiana Daniela De Blasio si è affidata all’insolito abbinamento tra caramello salato e composta di albicocche, il risultato ottenuto da Barbara Tosato è figlio del perfezionamento della ricetta originale.
Ovvero quella composta da soli 6 ingredienti: uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao. Il classico.
Ecco come ho vinto la Tiramisù World Cup
Barbara Tosato, classe 1969, nella vita è tecnico di radiologia e radioterapia all’ospedale Dell’Angelo di Mestre.
Il tiramisù, per lei, rimane una passione extra, cresciuta e perfezionata nell’arco del tempo.
“Sono partita da zero – rivela – e ci ho lavorato tanto. L’ho studiato impegnandomi per un anno, dopo aver partecipato nel 2024 per la prima volta alla Twc e ho creduto tantissimo nella possibilità di farcela. Quindi, adesso che sono più lucida dopo l’euforia della vittoria, provando a rivivere questo weekend in terza persona, devo dire che la consapevolezza di vincere è via via cresciuta, dalle selezioni iniziali alla finale”. Barbara non ha avuto infatti accesso diretto alla semifinale, non avendo partecipato quest’anno a nessun concorso prima del weekend trevigiano. “Ho visto però – aggiunge – fin dall’inizio come fotografi, giornalisti stranieri e visitatori guardavano il mio tiramisù e, dalla semifinale, mi sono resa conto che probabilmente avevo qualcosa in più. Così, quando in finale mi sono accorta che il mio piatto era il più osservato, con grande attenzione, sinceramente ci ho sperato. E alla fine ho vinto”.

Il segreto del miglior tiramisù
Da tecnico di radiologia, la vincitrice della Twc 2025 prima di puntare alla vittoria si limitava comunque a preparare il classico dolce a casa, come succede in tante famiglie, provando al massimo a partecipare a qualche “tiramisù-day”, ma senza venire mai chiamata. “All’inizio – analizza la sua evoluzione – avevo problemi con il mascarpone, che non montava bene. In gara, il dolce deve avere una determinata forma, altrimenti non è possibile fare le decorazioni. Il segreto è la consistenza del mascarpone e il mio composto di questo latticino sbattuto con le uova non era abbastanza compatto”. Un problema che Barbara Tosato è riuscita però a risolvere. Problemi che, invece, non hanno mai riguardato il gusto: “Mio marito, che è anche il mio assaggiatore ufficiale, a un certo punto mi ha detto che non avevo ormai più niente da migliorare, su questo fronte. Nel percorso, devo dire che, pur senza ricordare esattamente come e quando è avvenuto questo cambiamento, ho variato le dosi di zucchero e rosso d’uovo, oltre alla lavorazione di questo ingrediente con il mascarpone”. E adesso? “Mi mancano – conclude Barbara – le basi di chimica per pensare di fare il pasticciere e mi piacerebbe imparare molte nuove cose, su questo fronte. Tra i premi vinti, c’è la possibilità di incontrare un professionista: lo farò con lo spirito di chi vuole apprendere, anche perché non ho nessun problema ad accettare le critiche”.
Storia e numeri della Tiramisù World Cup 2025
In 9 edizioni, la Tiramisù World Cup ha coinvolto oltre 3 mila appassionati da tutto il mondo. Tra questi, in particolare, quest’anno la maggioranza arrivava dalla Germania. I finalisti del 2025 sono però stati tutti italiani.
A contendere la vittoria nella categoria “ricetta originale” a Barbara Tosato sono stati Daniele Giovinazzo da Aosta e la trevigiana Monia Salvadori di Spresiano. Per la “ricetta creativa”, Daniela De Blasio ha vinto il “derby” con Manuel Coletti da Vazzola (che ha presentato un tiramisù con pesche sciroppate, noci e cioccolato fondente), battendo anche Paolo Silvegni di Rimini, a cui è andato il premio de “La Cucina Italiana” per il suo tiramisù con fave di Tonka e cannella.

La ricetta creativa consente infatti ai partecipanti di aggiungere fino a 3 ingredienti e sostituire il biscotto. Negli anni, così, ad aggiudicarsi il premio sono stati tiramisù con zenzero e cannella, mojito oppure prosciutto e melone, il tiramisù “Cannolo siciliano” ma anche quello con cannella, cioccolato fondente e confettura di pere e quello con liquirizia, marmellata di arance e croccante di arachidi. Quanto agli ingredienti classici, ogni anno vengono utilizzati 9 mila savoiardi, 130 kg di mascarpone, 3.700 uova, 250 kg di cacao, circa 220 di zucchero e 10 kg di caffè. Sono infine 5 i criteri applicati dalla giuria: esecuzione tecnica, presentazione estetica, intensità gustativa, equilibrio del piatto, sapidità e armonia.
Alberto Minazzi