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21 marzo: una giornata per ricordare le vittime della mafia

21 marzo: una giornata per ricordare le vittime della mafia

Gli appuntamenti di Libera contro le mafie. A Napoli la prima manifestazione in presenza dopo la pandemia

Il 21 marzo, in Italia, la primavera accompagna numerosi eventi simbolici e significativi. Tra questi, la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
L’evento è stato creato da Libera, la rete di associazioni antimafia fondata nel 1995, con l’obiettivo di liberare la società dalla criminalità organizzata e per propugnare la giustizia sociale, la ricerca della verità e la legalità democratica fondata sull’uguaglianza.
Un impegno continuo, che negli anni ha costantemente proposto iniziative volte alla sensibilizzazione della cittadinanza italiana e alla sua unione sociale e culturale, che nel 2017 ha portato al riconoscimento istituzionale della Giornata nazionale della memoria.

Si riprende a Napoli, prima manifestazione in presenza dopo la pandemia

Ogni anno Libera sceglie una città principale per ospitare la manifestazione nazionale.
Quest’anno la prescelta, per la ventisettesima edizione e la prima post-pandemica, è Napoli.
Un corteo partirà da piazza Garibaldi fino a piazza del Plebiscito (ore 9). Il nome di ogni vittima della mafia sarà ricordato fino a che si arriverà all’intervento di Luigi Ciotti, presidente dell’associazione.

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Il presidente di Libera don Luigi Ciotti @ Niccolò Caranti

La Giornata del 2022 è la prima celebrata in presenza dopo due anni di pandemia. “Due anni complicati, come per ogni associazione – racconta Marco Lombardo, coordinatore per la Regione Veneto di Libera -. L’emergenza sanitaria ha impedito l’attività fondamentale di ogni associazionismo: il contatto con le persone, vedersi, parlare, discutere. A ottobre scorso avevamo scelto di ritrovarci tutti a Napoli, ma la quarta ondata ci ha deviato verso l’organizzazione di un evento principale e altri collaterali, almeno uno per regione, in tutta Italia”.

Terramia. Coltura|Cultura

Oltre l’Italia, grazie all’iniziativa internazionale con la quale Libera si è legata ad altre realtà in America Latina, in Europa e in Africa, l’evento viene celebrato in tutto il mondo.
In ogni luogo saranno letti i nomi delle vittime, ascoltando poi le testimonianze dei familiari e approfondendo le questioni relative a mafia e corruzione.
Come ogni anno, la Giornata viene dedicata a un tema in particolare: il tema di questo 2022 verte sul binomio Terramia. Coltura|Cultura: così come bisogna prendersi cura dell’ambiente in cui viviamo, altrettanto si deve fare con le coscienze dell’essere umano.

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Lo slogan della 27° edizione della Giornata nazionale della memoria (© libera.it)

Il Veneto punta alla prevenzione

Per questo motivo, in Veneto, è stata scelta piazza Tiziano di Pieve di Cadore come luogo principale delle manifestazione.
“La scelta è ricaduta sul paese al centro delle Dolomiti, le quali ospiteranno le Olimpiadi invernali del 2026.
L’obiettivo – spiega Marco Lombardo – in linea con lo slogan di quest’anno, è volto a lanciare un messaggio per prevenire illeciti e speculazioni imprenditoriali quando verranno costruite le infrastrutture per la manifestazione sportiva e far sì che i residenti stessi siano attenti e sensibili alla costruzione di queste nuove infrastrutture”.

I tragici numeri di Libera

1031 vittime innocenti, 1031 nomi che risuoneranno nelle piazze d’Italia, morti perché hanno combattuto o si sono ritrovati sulla violenta strada delle mafie.
L’elenco, purtroppo, è in continuo aggiornamento: Libera si occupa di verificarne la storia e inserirne il ricordo, che viene annualmente letto e onorato durante la Giornata.
Negli ultimi due anni si sono aggiunti altri 40 nomi.

Tutti sono commemorati nel sito Vivi, che riporta, tra le altre, le loro biografie e il motivo che li ha portati alla morte.
“Sempre negli ultimi due anni sono continuati i report con i quali Libera ha segnalato infiltrazioni mafiose anche durante la pandemia, specificando il rapporto sanità-mafie o l’attenzione alle destinazione d’uso di beni confiscati” conclude Lombardo.
L’attività di Libera è continua in tutto il territorio nazionale, dove trova risposte diverse a seconda del tessuto sociale e di quanto risulta radicato il fenomeno.
Laddove l’organizzazione criminale è radicata e riconosciuta, non si crea problemi a danneggiare apertamente le cooperative che gestiscono beni confiscate alle mafie – spiega Marco Lombardo -. Altrove le mafie prendono posizioni diffamatorie verso la rete di associazioni che si battono per la legalità, mentre dove la loro presenza non è sospettata dai cittadini, tendono a mantenere il loro silenzio. E’ un caso, per esempio, che riguarda il Veneto, forse l’ultima regione italiana dove resiste dello scetticismo sulla presenza mafiosa nel territorio”.

Obiettivo transizione integrale

Libera continua in ogni caso con il suo impegno, con un fine preciso: la transizione integrale.
“Laddove si è creato un mercato mafioso, sprezzante dei diritti delle persone e del territorio – dice ancora Lombardo – Libera deve continuare nella sua azione, ieri come oggi, di ripensare un modello economico di sviluppo e di tutela delle persone che rispetti anche l’ambiente. La dialettica dei beni confiscati è solo un esempio, che da solo non rispecchia appieno il messaggio di don Ciotti rispetto la transizione integrale”.

Damiano Martin

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