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Da visitatori a cacciatori di esperienze

Così si vive il turismo nella Marca: dalle pedalate enogastronomiche sulle colline del Prosecco alla scoperta del tessuto imprenditoriale

Respirare il Dna della Marca Trevigiana cogliendone le peculiarità uniche al mondo. Lo si può fare gustando un panino in una fattoria, girando in Vespa sulle colline del Prosecco, ma anche ammirando l’artigianalità e lo stile trevigiano in un atelier. Sperimentare il territorio nei suoi aspetti tipici, con tutti i cinque sensi, significa immergersi nel lifestyle di un luogo, trasformandosi da visitatori a cacciatori di esperienze.

«Il turismo è per sua stessa natura esperienziale» spiega l’esperto di turismo Pio Grollo, console del Touring Club Italiano per la provincia di Treviso. «Turismo è ricerca del nuovo, di ciò che non si ha a casa propria, di tutto ciò che connota la vita di un luogo diverso, con le tradizioni e le emozioni che suscita» racconta Grollo.

«Si può fare un tuffo nel passato passeggiando in zona Buranelli a Treviso, punto di ritrovo per i giovani sin dagli anni Sessanta, si può entrare nella chiesetta di Santa Lucia in piazza San Vito, piena di storia eppure poco conosciuta, si può scoprire Palazzo dei Trecento in piazza dei Signori, centro della vita politico amministrativa dal 1185, ristrutturato dopo i bombardamenti del 1944».

I confini sono ampi: navigando online, si possono scoprire le “chicche” della Marca, testate e mappate da Veneto Secrets, la prima guida (per ora digitale) di turismo esperienziale lifestyle “premium e di lusso”, che in realtà si rivela un “navigatore” per tutte le tasche. Sì, perché “premium e di lusso” non ha nulla a che fare con l’ostentazione. «Significa vivere un’esperienza esclusiva e di qualità, scoprendo la magia e l’autenticità di un luogo e di ciò che lo rende unico al mondo», spiega Lavinia Colonna Preti, cacciatrice e selezionatrice di luoghi “cool”, intesi come luoghi che fanno tendenza per la loro qualità enogastronomica, artistica ma anche estetica.

Così, tra i luoghi “segreti” suggeriti dalla guida, c’è il bistrò Nyù all’interno del ristorante gourmet Gellius ad Oderzo, in cui il piacere del palato si appaga all’interno di uno dei più bei siti archeologici del Veneto, un luogo unico al mondo.

«Per far scoprire i trend del territorio – spiega Lavinia – suggerisco di affittare una Vespa e scoprire il “Veneto by Vespa”, affidandosi all’esperto esploratore (esperto di discipline outdoor) Paolo Serravallo che, oltre ad affittarti il mezzo (nel primo Vespa Rental nato in provincia, a Vittorio Veneto), ti suggerisce percorsi tematici da esplorare». Dal percorso alla scoperta delle Ville e del Castelli, ai percorsi enogastronomici suggeriti anche dal portale Marcadoc, che invita ad inforcare la bicicletta per intraprendere pedalate enogastronomiche nelle terre del Prosecco a Valdobbiadene. Per arrivare, ad esempio, sulle colline del Cartizze, ed entrare nell’enoteca ristorante Salìs, che in origine era una vecchia stalla costruita con pietre della zona, segnalata da Veneto Secrets per la vista mozzafiato che offre.

Si può entrare nella cultura contadina raggiungendo la Frasca Borgoluce, per degustare prodotti frugali e biologici “a metro zero”, come i panini al salame (da 3 euro), regalandosi un’esperienza che ci riporta all’atmosfera super spartana di inizio secolo, attorniati da buoi “mascotte” e dalle bufale della fattoria che forniscono il latte per i formaggi.
Per chi ama il rustico, una tappa è d’obbligo nell’osteria più antica del Veneto: La Muda di San Boldo a Cison di Valmarino, luogo di ristoro dal 1470. Da provare anche la rustica country house Maso di Villa in località Collalto (Susegana):  un’antica casa colonica che dall’800 è stata trasformata in relais di campagna, in cui si può sperimentare il “buon bere” degustando un vino rosso biologico certificato della Cantina Nasi Rossi. Qui, circondati da una vigna roseto, in cui le viti e il giardino sono un tutt’uno, i padroni di casa accolgono gli ospiti con pic nic esperienziali.

Immancabile anche una tappa da “Gigetto”, a Miane, che vanta una “cantina museo” con ben 1500 etichette, che è stata anche premiata tra le migliori enoteche d’Europa dall’americano the Wine Spectator. Si possono ammirare alcuni tra gli aerei d’epoca più famosi al mondo nel campo di volo della Fondazione Jonathan Collection a Nervesa della Battaglia, dove si può anche ammirare un Tiger Moth usato per le riprese del film “Il paziente inglese”.
Si può soggiornare al relais Barco Zonca, segnalato da Marcadoc, per vivere un’atmosfera d’altri tempi immersi in un secolare parco della nobile e storica villa veneta, in cui si rifugiavano un tempo artisti e musicisti per trovare ispirazione e pace, ai piedi delle colline del Montello e dei colli asolani ad Arcade.
E, per tastare con mano la passione per l’artigianalità e il design che caratterizza la Marca, si può prenotare una visita guidata allo storico Lanificio Paoletti, gioiello di archeologia industriale a Follina, in cui nascono le lane più pregiate per i grandi marchi del fashion system, e dove i designer possono creare su appuntamento capi su misura. Un laboratorio che apre le porte più volte l’anno con eventi come “La via della lana”, per immergersi nel tessuto imprenditoriale del territorio e magari provare l’Osteria del Tessitore.

La Marca “gioiosa et amorosa” offre molteplici percorsi per lasciarsi inebriare dai suoi gusti e profumi.


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