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Gli spiriti dell'isola: Poveglia e la leggenda dell'isola infestata

Gli spiriti dell'isola: Poveglia e la leggenda dell'isola infestata
L'isola di Poveglia

di Alberto Toso Fei

Provate a scrivere su un qualsiasi motore di ricerca: “Il luogo più infestato della terra“, “l’isola dei fantasmi”, “l’isola maledetta”. Vi uscirà un solo nome: quello di Poveglia.
Poveglia è una bellissima isola della laguna a sud di Venezia, che deve la sua nomea ad alcuni fatti terribili che vi sarebbero accaduti.
Su questi sette ettari e mezzo di edifici cadenti e vegetazione per lo più selvaggia, circolano infatti un sacco di storie.

Dai fantasmi dei morti di peste a quello del medico folle che si gettò dal campanile

Si narra di migliaia di morti di peste che persero la vita in questo luogo, che giacciono sepolti alla rinfusa in enormi fosse comuni e che tutt’ora lo infesterebbero, senza riuscire a trovare pace.
Si racconta di un medico, folle, che faceva terribili esperimenti sui bambini ospitati in un orfanotrofio, vittime innocenti di una pazzia che trovò fine solo col suicidio, quando l’uomo si lanciò dalla sommità del campanile della piccola chiesa che ancora svetta tra gli alberi.


A suffragare queste ipotesi, la presenza della segnalazione di un reparto psichiatrico, ancora oggi dipinta sulla facciata di un edificio cadente, oltre che quella di strane apparecchiature – ricoperte in gran parte di ruggine e polvere – e quel senso generale di inquietudine e mistero che porta con sé ogni luogo diroccato del quale non si conosca la storia.

Poveglia
Sistema di asciugaggio delle lenzuola del vecchio ospedale

Giovani gostbusters in fuga

Un’estate di alcuni anni fa ne fecero le spese cinque ventenni statunitensi che, ben decisi a trascorrere una notte a caccia di fantasmi, non trovarono di meglio che chiamare soccorso alle imbarcazioni di passaggio in piena notte, terrorizzati, affermando che il luogo era infestato da spiriti maligni e presenze ultraterrene.
La cosa curiosa è che la maggior parte dei veneziani… lo “scoprì” allora, grazie a loro.
Fino a quel momento, infatti, nessuna leggenda veneziana, antica o moderna che fosse, aveva mai fatto riferimento a questo aspetto così sinistro dell’isola.

Poveglia: una comunità cara ai dogi e un’isola in auge fino alla metà del 1300

Ma qual è la verità? La prima delle verità conclamate è che Poveglia è in totale stato di abbandono: camerate cadenti, grandi cucine in rovina, scale e muri crollati.
Eppure l’isola ha una storia lunga e sontuosa, che nasce quasi con la storia di Venezia e si accompagna a lungo coi destini della Serenissima: quella poveglianense fu una comunità molto cara ai dogi.
Aveva dei privilegi speciali e fu fiorente fino a quasi tutto il Trecento.
Dopo la metà di quel secolo l’isola fu abbandonata e nel Quattrocento rimase sostanzialmente disabitata.
Ne seguì un destino alterno di abbandono e riutilizzo fino al Settecento, quando divenne un sanatorio.

L’arrivo della peste

Il 1793 segnò un punto di svolta. Quell’anno, arrivò a Venezia una piccola nave greca i cui marinai lamentavano dei sintomi che in città erano tristemente conosciuti: avevano la peste e furono portati a Poveglia.
Erano una trentina e dodici di loro morirono e furono sepolti sull’isola.
Sei anni più tardi (era il 1799 e la Repubblica era oramai un ricordo), altri otto marinai – di una nave spagnola questa volta – persero la vita e vennero sepolti a Poveglia, sempre per causa della peste.
Venti persone che alla fine del Settecento morirono e che sono lontanissime dalle cifre che la narrazione contemporanea vorrebbe farci credere: non ventimila, non duecentomila. Venti persone in tutto.
In rete circolano anche delle immagini di fosse comuni che nulla hanno a che vedere con Poveglia ma che riguardano il vicino Lazzaretto Vecchio (sul quale per inciso non esiste alcuna leggenda “nera”).

Veduta aerea dell’isola del Lazzaretto Vecchio

Tre lazzaretti per Venezia

I veneziani inventarono i Lazzaretti e la quarantena.
Iil Lazzaretto Vecchio fu istituito nel 1423, seguito dal Nuovo nel 1468 e infine da Poveglia, che costituì appunto, nel 1793, il Lazzaretto “Novissimo”.
Oggi di tutto ciò rimane solo un cippo semisepolto e nascosto fra la vegetazione che recita: “Ne fodias”, non scavate, che può essere anche interpretato come “non disturbare”.
I morti per contagio in vita – continua l’iscrizione – qui riposano”.
La data è quella del 1793, appunto.

Poveglia
Da allora in poi, l’isola subì destini alterni di abbandono e riutilizzo, per diventare poi un sanatorio.

Poveglia nel 1900: un luogo di cura per gli anziani tra il verde degli alberi e la laguna

Fino al 1968 (ebbene sì, poco più di cinquant’anni fa) Poveglia ospitò una placidissima casa di riposo.
Ecco quindi giustificato un reparto di psichiatria, riservato a quegli anziani che soffrivano di demenza senile, così come ecco giustificate tutte quelle apparecchiature, attrezzature, macchinari – dalle lavanderie alle cucine – che servirono a far funzionare un luogo del genere.
Nessuna fossa comune con migliaia di morti di peste che infesterebbero l’isola; nessun medico pazzo che abbia condotto esperimenti su bambini innocenti del quale non si trova traccia in alcuna fonte storica o giornalistica.

La leggenda dell’isola infestata

Noi però la verità la conosciamo, sappiamo che cosa è successo: tutte le storie che riguardano Poveglia sono frutto dell’immaginazione di alcuni sceneggiatori.
Nel 2001 sbarcò infatti sull’isola una produzione americana del Fox Family Channel che aveva una trasmissione, “Scariest Places on Earth”, i luoghi più spaventosi della terra, la cui ospite era l’attrice Linda Blair, che qualcuno ricorderà come protagonista femminile del film “L’Esorcista”.
Per rendere più efficaci le immagini da mostrare al pubblico a casa furono inventate le storie dei fantasmi dei morti di peste.

A rincarare la dose ci pensarono nel 2009 altre due trasmissioni: la statunitense “Ghost Adventure“, girata di notte da un sedicente medium che a un certo punto viene posseduto, e il documentario inglese “Death in Venice“.
Da quel momento, tutte le notizie relative alle presenze di Poveglia – inesistenti fino ad allora – iniziarono a infestare la rete come una lebbra, non a caso a cominciare dai siti in lingua inglese.
Ed ecco come Poveglia – che è un luogo bellissimo, immerso nel cuore della laguna, dove i veneziani vengono a fare le grigliate la domenica – ha assunto su di sé il ruolo ingiusto di isola infestata.

3 commenti su “Gli spiriti dell’isola: Poveglia e la leggenda dell’isola infestata

  1. Perfettamente in linea con la realtà.
    Finalmente qualcuno scrive la verità su Poveglia.
    Basterebbe leggere qualche libro, tra l’ altro non molto impegnativo, invece che fermarsi agli spettacoli televisivi fatti per prendere in giro la gente.
    Non sto negando che esistano isole ” infestate” però sicuramente Poveglia non é tra esse.
    Rimane comunque che le leggende, moderne od antiche,, creano il mito …e di questo a Venezia ne sappiamo qualcosa!


  2. Grazie per le preziose e oneste informazioni, tutto molto interessante.


  3. Ꭲhаnks for finally talking about > Gli spiriti dell'isola: Poveglia e la
    leggenda dell'isola infestata plethora


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