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Un museo della laguna al Lazzaretto Vecchio

Un museo della laguna al Lazzaretto Vecchio
Veduta aerea dell'isola del Lazzaretto Vecchio

Dieci milioni dal Ministero dei Beni Culturali

 

Non solo Biennale, che l’ha scelta da un paio d’anni come sede della nuova sezione della Mostra del Cinema dedicata alla realtà virtuale.
Il rilancio dell’isola del Lazzaretto Vecchio in una rinnovata ottica culturale ha ricevuto ora un nuovo impulso anche a livello ministeriale.

L’isola del Lazzaretto Vecchio vista dal Lido

Per la ristrutturazione completa dell’intera isola sono stati stanziati da Roma dieci milioni di euro. E gli spazi da dedicare a iniziative culturali verranno così ampliati: l’idea è quella di realizzarvi il Museo della Laguna.
Lo ha annunciato,nel corso dell’incontro con i rappresentanti della stampa estera, il titolare del MIBACT, Alberto Bonisoli.

IL PROGETTO

È un «investimento importante» quello che il Ministero dei Beni culturali ha deciso per l’isola di fronte al Lido. Bonisoli ha così aggiunto alcuni dettagli del progetto di recupero del Lazzaretto Vecchio. Il futuro Museo della Laguna si dividerà in due parti.

La prima avrà carattere permanente e vi sarà raccontata la storia della Laguna di Venezia. La seconda potrà essere invece utilizzata per eventi temporanei. Lo spazio, cioè, potrà continuare ad essere fruito dalla Biennale per le sue attività del settore cinema. Al Lazzaretto, una volta completato l’intervento, potranno però essere anche ospitate altre diverse esposizioni e mostre.

IL FUTURO DI VENEZIA

Il Governo si allinea dunque anche con l’idea di una maggior delocalizzazione dell’offerta culturale e turistica. Un coinvolgimento allargato da un lato all’ intera area metropolitana, dall’ altro anche alle realtà minori della Laguna. Andando così oltre Piazza San Marco o Rialto..

Oltre all’Unesco, ha sottolineato Bonisoli, è tutto il sistema-Paese a preoccuparsi del futuro di Venezia, che “non è un museo a cielo aperto ma una città che vive, con persone che la abitano e che vi lavorano. Per questo valutiamo tutto con attenzione, c’è un equilibrio delicato da preservare.Venezia -ha continuato il ministro- è un qualcosa di unico, inserita in un ambiente che ha un suo grado di stabilità. Per noi il Canale della Giudecca è come se fosse via del Corso a Roma: abbiamo avviato un percorso di tutela che richiede però dei tempi”.