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Vacanze in arrivo: tra soggiorni stellari e permanenze ridotte

Vacanze in arrivo: tra soggiorni stellari e permanenze ridotte

Il Veneto si conferma tra le destinazioni preferite in Italia. Crescono i cinque stelle, le stagioni si allungano e le mini vacanze si distribuiscono nell’arco dell’anno

Scioperi in ogni settore del trasporto, meteo così variabile che le previsioni a tre giorni sono già una riffa, balletto di prezzi, roulette delle tariffe e ricarichi occulti.
Si fa presto a dire vacanze. E allora, dove si può si taglia.
Si gratta qualche giorno, qualche ora al sospirato stop “per ricaricare le batterie”.

Permanenze ridotte, stagioni più lunghe

Non grandi numeri, però c’è, conferma Mattia Boschelli, direttore di Federalberghi Garda Veneto, associazione che raccoglie oltre 400 strutture per un totale che supera i 21mila posti letto sulla sponda est del lago italiano più amato dal turismo nordico.
«In verità qui la media dei pernottamenti in albergo si attesta sulle 5/6 notti ed è effettivamente più lunga che in altre località. Ma c’è un altro fattore da considerare, la nostra stagione è di circa 8 mesi quindi già piuttosto estesa che beneficia anche di due elementi di appeal: la vicinanza di Verona, città turistica per eccellenza e la crescita dell’offerta dell’entroterra».

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Un’estensione di stagionalità che invece è fenomeno piuttosto nuovo per Venezia, precisa il vice direttore dell’Associazione Veneziana Albergatori (Ava), Daniele Minotto.
«I pernottamenti vanno ormai oltre i tradizionali mesi delle vacanze estive. Si allungano oltre il tipico spartiacque della Mostra del Cinema e si arriva anche a novembre laddove la permanenza tipo in albergo mediamente si attesta a 2,3 notti. Che è poi un dato strutturale se guardiamo al trend dal 2014 al 2023».

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Daniele Minotto, vice direttore di Ava

 

Overtourism

Alla scelta di spalmare il proprio soggiorno a Venezia, meta comunque irresistibile, contribuisce anche il carico di visitatori che impatta su una città dalle strutture indubbiamente fragili (vedasi l’ emergenza trasporti pubblici) che non permette di godere appieno dell’offerta complessiva di cui è capace Venezia che comunque deve accogliere 30 milioni di visitatori l’anno con 11 milioni di pernottamenti (nelle varie strutture).

No dupes, vogliamo l’originale

Allora non appare casuale che Delta Air Lines abbia deciso di estendere il suo volo diretto New York-Venezia fino ai primi di gennaio 2025 ben oltre l’orario estivo: il turista a stelle e strisce vale il 18% per il comparto alberghiero locale ma in realtà si traduce in circa il 25% di fatturato, sottolinea Minotto.
Sebbene con numeri minori, anche il Canada fa la sua parte: lo sa Air Canada, che per il secondo anno collega con la compagnia major Montreal e Toronto con Venezia.

Le mini vacanze e il primato del turista tedesco in Veneto

Le presenze turistiche in Veneto sono stimate in 72 milioni l’anno, che non vuol dire solo alberghi bensì anche locazioni turistiche, B&B, campeggi ma «L’allungamento della stagione -avverte Marco Gottardo, direttore di Federalberghi Veneto– è abbastanza generalizzato non solo a livello regionale, lo registriamo un po’ in tutta Italia. Da noi incide anche sulla presenza del turista tedesco che è il numero uno fra gli stranieri che arrivano in Veneto. E si accompagna pure alla maggiore frequenza di vacanze seppur con durata ridotta. Scenario turistico con ricadute  sugli aspetti lavorativi e occupazionali con necessità di addetti per periodi più lunghi e articolati».

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Marco Gottardo, direttore Federalberghi Veneto

 

Sono tutti fattori, sottolinea Gottardo che è pure direttore di Federalberghi Abano-Montegrotto, «Con riflessi significativi sulla stessa mappa dell’hotellerie regionale, almeno nelle aree più richieste. Crescenti difficoltà se non scomparsa per le categorie minori e aumento nel numero di alberghi di categoria superiore, cinque stelle compresi».

Vacanze stellari

La sola area del Garda oggi può disporre di 58 alberghi a quattro e cinque stelle, alcuni accompagnati dalla stella Michelin. Che fa sempre effetto. A Venezia, la percentuale si moltiplica peraltro con una polarizzazione veloce, ci informa Ava. Nel giro di un paio di stagioni, la città lagunare ha  visto i 5 stelle doppiare il traguardo della trentina di strutture e altre sono in cantiere con i 4 stelle ormai categoria base.
A Cortina d’Ampezzo, complice la scadenza olimpica del 2026 -ma c’è pure la concorrenza aggressiva dell’Alto Adige- è in atto una rapida trasformazione. Gherardo Manaigo, presidente del Distretto Turistico Dolomiti bellunesi conferma «Cortina potrà contare su una decina di cinque stelle. Ma non sarà l’unico cambiamento: dopo le proprietà familiari, entrano in gioco le catene, i network, i fondi. Una sfida anche per noi albergatori in una visione di collaborazione all’interno del  Distretto stesso».

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Gherardo Manaigo, presidente del Distretto Turistico Dolomiti bellunesi

Questo mentre si modifica anche la clientela, la sua capacità di spesa, la domanda di qualità.
Al vacanziere italiano, di età più alta e più tradizionalista, fa riscontro con crescente frequenza una generazione di giovani stranieri con esigenze più “moderne” e, dice Gottardo, «con possibilità o comunque propensione di spesa maggiore».

Nascono le Fondazioni per il Turismo

Un contributo lo stanno già apportando quelle nuove realtà che che sono le Fondazioni per il Turismo, in alcuni casi già operative, in altri allo stato costitutivo con sinergie tra soggetti pubblici, istituzionali (Camere di Commercio,Comuni) e privati per creare veri e propri distretti turistici, laddove un tempo erano i sistemi turistici locali.
«Un passo avanti significativo -riconosce il direttore di Federalberghi Veneto- perché capace di una visione d’insieme a beneficio del turista e del territorio: promozione, coordinamento degli eventi, informazione e accoglienza ovviamente non solo a favore degli albergatori».

Sempre più proposte ecologiche per il turismo veneto

Con una discriminante sempre più significativa, aggiunge Boschelli: la sostenibilità.
«Un elemento vincente per il turista, per chi deve scegliere dove passare le vacanze. Negli ultimi quindici anni, l’area veronese del Garda con i suoi 15 comuni ha vissuto una crescita impetuosa anche grazie a investimenti  sul fronte della sostenibilità e questo ci proietta ad essere la seconda destinazione regionale per presenze turistiche con 14,4 milioni nel 2023».
Che per esempio si traduce in una dinamica in crescita (5%) del turismo olandese e danese, molto sensibile sulle proposte ecologiche.

E se la Destination Verona and Garda Foudation (DVG) ovvero la Fondazione per il turismo locale è giovane (del 2022) come anche quella della Marca trevigiana o il distretto dolomitico, altre si stanno costituendo (a Padova) -ancora non esiste per Venezia, invece-: strumenti per “mettere in rete” e coordinare l’insieme dell’offerta per il vacanziere o semplicemente per l’escursionista. Anche questa una nuova frontiera per il turismo più consapevole e responsabile.

Agostino Buda

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Tag:  turismo, Veneto

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