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UNA STORIA AD ALTA VELOCITÀ: APRILIA RACING, L’ITALIA CHE VINCE

UNA STORIA AD ALTA VELOCITÀ: APRILIA RACING, L’ITALIA CHE VINCE


Annata storica per il Reparto Corse dell’azienda di Noale: dal trionfo nel mondiale Superbike con Max Biaggi al record di successi che ne ha fatto marchio più vincente d’Europa
Non si può parlare di Aprilia senza evocare il mondo delle corse. Fin dall’inizio della produzione motociclistica a Noale, sui campi di gara iniziava quella che diverrà una epopea ineguagliata di successo e passione. Dal motocross italiano, con il mitico Scarabeo, al motomondiale, passando per il trial ed i rally, tutta la crescita del marchio veneto è transitata attraverso l’esperienza delle competizioni. Una sfida continua contro grandi avversari: la tecnologia dei potentissimi giapponesi, la passione degli storici marchi italiani. Tutto animato da uno spirito unico nel suo genere, una sorta di eterna, epica sfida tra un “Davide” determinatissimo e tanti “Golia” già affermati a livello mondiale. «Essere spregiudicati aiuta nel mondo delle corse – conferma Marco Ferro, Direttore Commerciale e Marketing di Aprilia Racing – perché senza un briciolo di pazzia sarebbe impossibile raccogliere certe sfide. Confrontarsi sui terreni più disparati, azzardare scelte controcorrente e cercare di precedere sempre l’avversario: così si vincono le gare e la contestuale sfida sul mercato. Non c’è però passione senza la programmazione e la continua ricerca tecnologica». Evoluzione, appunto. Molte delle soluzioni che oggi si apprezzano sulle moto stradali sono state testate e sviluppate in gara, basti pensare al comando ride-by-wire che Aprilia ha introdotto per prima. «Aprilia Racing è sempre stata l’antenna tecnologica e di ricerca del marchio, ancora di più oggi con l’appartenenza al Gruppo Piaggio.
I successi in pista sono l’espressione più visibile di un’azienda che lavora da sempre con lo sguardo al futuro» – continua Ferro. Il trionfo del 2010 si chiama Superbike, con una moto (l’Aprilia RSV4) sviluppata interamente a Noale e guidata da Max Biaggi, il Corsaro. Abbinato ai successi di Biaggi per Aprilia è arrivato poi anche il titolo “costruttori”. Sulle carene il tricolore dello sponsor Alitalia, un forte richiamo all’italianità del progetto. Ed è arrivato così l’ennesimo successo, il primo per un pilota italiano in questa specialità, dopo la consacrazione – avvenuta proprio in questa stagione – di Aprilia come marchio europeo più vincente di sempre nel Motomondiale con 277 GP conquistati. «Ad un certo punto della mia carriera, ho scelto di misurarmi nel campionato Superbike e ho voluto le persone giuste intorno a me per questa avventura – è il commento di Max Biaggi tornato sul gradino più alto del podio mondiale a tredici anni di distanza dopo i quattro titoli consecutivi conquistati dal 1994 al ’97, nella classe 250 – perché le corse non sono solo velocità, gomme e motore. Sono anche gioia e divertimento e con questi ragazzi, con questo team mi sento a casa.
Voglio ringraziare tutti: la mia squadra, Aprilia, il Gruppo Piaggio, il suo presidente. Non è stata una stagione facile e molti piloti hanno provato a contenderci la vittoria. I momenti più belli sono state le doppie vittorie a Monza e Misano, perché vincere davanti al proprio pubblico è sempre qualcosa di speciale». Ma il Reparto Corse Aprilia rappresenta anche un tesoro inestimabile sotto un altro punto di vista. Sulle moto di Noale hanno mosso i primi passi (e vinto i primi titoli) i più grandi piloti degli ultimi anni, oltre a Max Biaggi anche Valentino Rossi, Loris Capirossi, Jorge Lorenzo, Casey Stoner solo per citare i più celebri. Una vera e propria scuola di campioni, a testimonianza di un primato umano oltre che tecnico. «Sono le persone a fare la fortuna di un’azienda – riprende Marco Ferro – con la loro creatività e le loro competenze. Aprilia Racing è innanzitutto una grande famiglia, formata da uomini e donne che hanno come unico scopo la vittoria. Si festeggia insieme, si soffre insieme, si attraversano anche i momenti di crisi con la fiducia nel futuro. Non a caso molte persone importanti di Aprilia Racing sono inserite da anni, hanno una forte connotazione aziendale ed interpretano in maniera profonda i valori del Reparto Corse». Nonostante le corse siano tradizionalmente poco adatte a ragionamenti pluriennali, oggi la stabilità garantita dall’appartenenza ad un Gruppo leader permette ad Aprilia Racing una programmazione a medio-lungo termine. I regolamenti tecnici, le dinamiche di mercato, le nuove prospettive: tutto va analizzato nella sua continua evoluzione. “In Superbike già abbiamo raccolto risultati che hanno superato le più rosee aspettative. Si tratta di un campionato molto speciale, con moto vicine alla produzione di serie, quindi con valori molto livellati. È una sfida altamente indicativa, chi vince in Superbike dimostra di saper costruire moto veloci ed affidabili in ogni dettaglio.
La nostra RSV4 è nata dal classico foglio bianco, con una collaborazione unica nel panorama internazionale fra Reparto Corse e produzione. Non è una moto da gara convertita in stradale o viceversa: è la sintesi delle potenzialità di Aprilia in entrambi i campi. Poi c’è la Dakar, dopo il terzo posto al debutto assoluto quest’anno puntiamo al massimo risultato. Non sarà facile, macinare centinaia di chilometri in condizioni proibitive è un banco prova davvero selettivo. Anche qui dovremo mettercela tutta». Una storia ad alta velocità, quella di Aprilia Racing, senza un secondo di sosta: 18 mondiali piloti, e altrettanti tra i costruttori, nel Motomondiale, 277 GP conquistati, una serie di successi nel supermotard che hanno portato a 4 titoli iridati oltre a due mondiali nel trial, per un palmares complessivo di 43 campionati mondiali vinti. Ed ancora la stessa, immutata voglia di mettersi in discussione.
DI PIETRO POLO
 
 

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