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Un pessimista pensa positivo

Un pessimista pensa positivo

In  quarantena  forzata  bloccato  completamente  a  casa  senza neanche vedere il pianerottolo  del palazzo. Disoccupato apparentemente fino a dicembre e con lavori preparati da due anni saltati a date da definirsi in un futuro piuttosto fumoso.

La  prima  nipotina  nata  e  senza  la  possibilità  di potersi far  vedere  senza mascherina  e  poterla abbracciare senza i guanti. Diciamo che per un pessimista come me ci sono parecchi ingredienti per…per andare contro corrente e pensare positivo!

Così succede che un inguaribile pessimista decide di parlare di ottimismo. Sicuramente cosa non facile ma in questo periodo storico cosa è facile? Ogni momento quotidiano è cambiato, le abitudini rivoluzionate ed è in questo momento che si cominciano a fare cose che neanche nell’anticamera del cervello si sarebbe mai pensato di fare. Pigro e viziato dalla società ero oziosamente comodo nella mia vita invidiata e desiderata, poi un giorno tutto questo crolla, tutto questo cambia, esattamente come nelle vite di tutti, da un giorno all’altro  le  nostre  vite  sono  cambiate  e  chissà  ancora  per  quanto  saranno  ricche  di  sorprese impensabili qualche mese fa.

Certo mi manca la mia vita passata tra ristoranti e teatri, tra cene con amici e passeggiate solo per lo snobismo di non prendere un mezzo pubblico, ma ahimè queste cose sono solo un lontano ricordo ed oggi mi ritrovo in una vita completamente diversa.

Una vita peggiore? Oppure una vita migliore? Chi può dare una risposta a queste domande. Sicuramente ho capito meglio il significato della frase “ogni impedimento è giovamento”, almeno in parte! Indubbiamente i problemi ci sono e chissà quanti  ne  arriveranno,  ma  quante  sorprese  positive  sono  arrivate  in  questo  periodo. 

Sapevo l’importanza del calore umano, mi sono sempre affidato al senso del “tatto”, che oggi mi manca e come questo molte altre cose mi mancano, ma per fortuna altro mi è venuto in soccorso, sicuramente un rifugio prezioso in questa quarantena dal 9 marzo è stata la lettura, passione mai coltivata prima, solo per studi lavorativi e poco altro, ed oggi 28 aprile mi ritrovo ad aver letto una cosa come 18 libri.

Se due mesi fa me lo avessero detto avrei forse creduto più facilmente ad una pandemia che ad una lettura convulsiva!  Capolavori assoluti e scoperte  divertenti mi hanno  trascinato in mondi lontanissimi, le passeggiate per snobismo dei mezzi pubblici sono diventate veri e propri viaggi, tra navigazioni avventuriere alla ricerca di Moby Dick e quelle più spensierate con 3 uomini in barca, le cene con gli amici sono diventati incontri con un inaspettato quanto commuovente Frankenstein fino ad  ascoltare  esterrefatto  dalla  lungimiranza  de  Le  opinioni  di  un  clown.  Momenti  davvero indimenticabili,  cristallizzati  nella  mia  memoria  che  ancora  oggi  mi  fanno  scandire  un  tempo altrimenti imprecisato.

So bene di aver scoperto l’acqua calda, ma io non mi ero ancora scottato così! Ed a volte in un mondo dove non ci si può toccare “scottarsi” resta ancora una bella emozione!

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Tag:  coronavirus