Design +

UN MARE DI LUSSO

UN MARE DI LUSSO


Superyacht da sogno, imbarcazioni da mille e una notte eredi della grande tradizione veneziana. A realizzarne i progetti è il genio creativo dello Studio Nuvolari Lenard di Scorzè
Da tempo le più grandi realtà della nautica internazionale si affidano ai più validi talenti del design, in grado di valorizzare, con inconfondibile estro creativo, le tradizioni di ogni singolo cantiere. In molti casi i brand si affidano a specifici designer per gli interni e ad altri per gli esterni; sono estremamente rari i casi in cui un’unica struttura possa offrire un servizio completo. Negli ultimi vent’anni un nome si è fatto strada con progetti molto apprezzati sia nel settore dei superyacht sia in quello di imbarcazioni di dimensioni più compatte, uno studio nato nel 1989 a Venezia e condotto da Carlo Nuvolari Duodo e Dan Lenard, ingegnere il primo e designer il secondo, i quali, insieme, hanno firmato alcuni dei progetti più interessanti degli ultimi anni.
Ingegnere Nuvolari, dopo aver dedicato una vita alla realizzazione di Yacht, cosa ritiene renda bella una imbarcazione? «È necessario fare una piccola premessa. Il campo della nautica è molto vasto e si possono distinguere tre settori: la nautica delle piccole imbarcazioni, dei piccoli fuoribordo, delle barche carrellabili di piccole e medie dimensioni più facilmente accessibile da un punto di vista economico; in tale ambito lo Studio Nuvolari Lenard non opera, ma esso rappresenta la semina, la base per la nautica di più alto livello. È solo facendo crescere nelle persone l’amore per il mare, l’acqua, l’uso della barca, che esse si avvicineranno alla navigazione, alla vela, alla fruizione del mare ed alla cultura del mare. Vi è poi un secondo settore, quello delle imbarcazioni che arrivano sino ai 20 – 30 metri, grazie al quale negli anni si è sviluppata una fiorente industria nazionale e internazionale di buon livello ed interesse economico – produttivo. Infine il terzo settore, in cui opera il nostro studio, è quello dei megayacht di lusso che rappresenta in ogni caso la punta di una piramide, una nicchia di mercato molto specifica».
Come nasce questo settore? «È interessante ricordare che la loro diffusione deriva dalla realizzazione delle imbarcazioni di Stato trasformatesi negli anni e con l’evoluzione tecnologica negli aerei di Stato. Tutte le case regnanti di un tempo e i più importanti capi di stato fecero costruire queste grandi imbarcazioni per fini diplomatici e per le visite ufficiali proiettando e valorizzando in esse la potenza del loro Stato di appartenenza senza dover utilizzare navi militari. Quindi tornando alla domanda iniziale, riflettendo su megayacht e bellezza, si deve sempre ricordare che nella realizzazione di imbarcazioni ci si basa su competenze architettoniche piuttosto complesse: è necessario coniugare l’aspirazione alla bellezza, al lusso, allo sfarzo del committente con la storia e la tradizione navale. Vi sono sempre delle precise necessità operative, non può essere realizzata una qualsiasi forma, qualsiasi barca deve comunque navigare e galleggiare rispettando determinati canoni e limiti strutturali. Interviene sempre un mix di competenze ingegneristiche legato allo studio del design. Nel mondo non vi sono molte strutture in grado di generare progetti simili e lo studio Nuvolari Lenard si colloca tra i primi 4 o 5 del settore».
Dalla creazione dello studio nel 1989 sono trascorsi oltre vent’anni. Può delineare a grandi linee le fasi di questa fruttuosa esperienza? «Nel 1989 eravamo molto giovani e lo studio era costituito da me e Dan Lenard. Lavoravano esclusivamente in due, in un sottotetto di Zerman (Mogliano Veneto) caldissimo d’estate, avevamo entrambi la passione per la navigazione, per il mare, per le barche, progettavamo ed andavamo insieme dai primi clienti. Personalmente trovo molto difficile comprendere come alcuni nostri concorrenti progettino e realizzino imbarcazioni senza aver alcuna passione per il mare, la barca, senza aver avuto esperienze o interesse nel comprendere cosa significhi concretamente stare a bordo di una vera imbarcazione. Il nostro primo studio era molto bello ma ovviamente nel tempo si è reso necessario uno spostamento sia per la necessità di disporre di spazi più ampi sia per capitalizzare quanto di buono realizzato fino ad allora. La nuova sede di Scorzè è nata nella ferma convinzione che la creatività e ciò che è bello nascano e si sviluppino in contesti suggestivi, stimolanti e rilassanti. Nella nostra sede anche la luce è fondamentale: la testiamo e la regoliamo a seconda delle nostre esigenze».
Qual è il vostro legame con il territorio e con Venezia in particolare? «Tengo a sottolineare che abbiamo relazioni molto strette con il nostro territorio ed in particolare Venezia, città nella quale ci saremmo voluti insediare, ma per motivi burocratici ed economici non è stato possibile, ci siamo quindi indirizzati verso Scorzè, scelta che ci ha consentito di realizzare in modo più libero il nostro progetto di studio e struttura. In ogni caso i nostri clienti, ed in particolare i clienti stranieri, ci identificano con Venezia, che continua ad essere senza dubbio un grande punto di riferimento, e di fatto identificano con “Venezia” tutta l’area di Venezia, Padova e Treviso. Essere a Scorzè e cioè a 30 – 40 minuti dal centro storico veneziano non ha mai rappresentato un problema anche perché per un cliente, statunitense o russo che sia, uno spostamento in auto o altro mezzo di tale entità rientra quasi nella normalità quotidiana. Di frequente infatti i nostri clienti vengono nella nostra sede il lunedì o il venerdì per poter approfittare della vicinanza della città lagunare».
Come nasce un progetto di ideazione di un’imbarcazione? E qual è la vostra tipologia di clienti? «La clientela non sa sempre esattamente ciò che vuole. Desidera avere genericamente un motoyacht o megayacht di grandi dimensioni, che sia possibilmente bello, lussuoso … In tal senso noi partiamo da un bozzetto che però non è un bozzetto artistico ma un bozzetto tecnico per far comprendere al cliente i limiti strutturali del progetto o delle richieste espresse perché, come già detto, è nostro primario interesse intraprendere progetti realizzabili ed economicamente sostenibili. Fortunatamente quasi sempre ci interfacciamo con clienti che in qualche modo hanno una competenza in merito a ciò che hanno di fronte, soggetti che hanno alle spalle esperienze aziendali consolidate, hanno già usato imbarcazioni di vario genere e che quindi sono in grado di comprendere e accettare questo tipo di progettualità. In genere si tratta di proprietari di azienda, che usano abitualmente l’aereo e molto probabilmente hanno già posseduto altre barche. La seconda tipologia di cliente con la quale ci confrontiamo sono aziende, quasi esclusivamente legate al settore della nautica, per le quali noi siamo chiamati a realizzare uno specifico modello di imbarcazione della loro gamma. Realizziamo quindi una “forchetta” di modelli, partendo da quello base sino alla progettazione ed ideazione dei modelli successivi».

Quali sono le vostre fonti di ispirazione? «Il nostro approccio è sempre di tipo tecnico, prima di tutto perché noi realizziamo barche, cerchiamo quindi di non fare follie ma di realizzare imbarcazioni belle, costruite su basi concrete, perché le nostre barche vogliono essere qualcosa di efficiente e funzionante».
Quale peso date all’impatto ambientale ed alla sostenibilità? «È chiaro che navigare con motori di grandi dimensioni è poco sostenibile- L’unico modo per avvicinarsi alla sostenibilità ed avere un maggiore rispetto per l’ambiente è sicuramente sostenere e utilizzare la vela, soluzione che noi apprezziamo molto ma che rappresenta senza dubbio un mercato molto più complesso e meno consumistico. Ci interessa molto anche l’energia solare ma purtroppo le superfici utilizzabili nelle imbarcazioni e l’attuale resa dei pannelli fotovoltaici al massimo consentono di alimentare l’illuminazione interna ma non di più. Per il futuro stiamo anche valutando la possibilità di utilizzare le vele degli yacht come pannelli fotovoltaici ma è una soluzione molto complessa ed in fase di studio. Certamente la vela è il modo più sostenibile di andar per mare ma per una nuova diffusione di questa genere di navigazione sarebbe necessario modificare il nostro modo attuale di vivere il mare, il nostro concetto di vacanza, accettando ciò che ti consente di fare il vento e andando solamente dove il vento ti può consentire di andare. È inoltre interessante evidenziare che i costi per una barca di grandi dimensioni a motore ed una a vela, tendenzialmente si equivalgono: eventuali costi iniziali più elevati per una barca a vela vengono sicuramente superati nel caso di imbarcazioni a motore dal consumo di carburante».
Quali sono saranno gli sviluppi futuri della vostra attività? Esplorerete nuovi settori? «Stiamo iniziando a considerare la possibilità di dare inizio ad attività di ricerca e produzione di materiali compositi in carbonio o altre tipologie di materiale per la progettazione di imbarcazioni, innovative, più leggere, efficienti ed a minor impatto, tuttavia i costi e le difficoltà nel collaborare con Enti di Ricerca o Università locali rendono questo nostro impegno molto difficile da realizzare».
DI CARLO BONALDI

Un commento su “UN MARE DI LUSSO

  1. Fantastici questi yacht. Ho guardato il sito di Nuvolari Lenard e sono veramente meravigliosi. Da sogno. E quando vedo a Venezia barche del genere mi chiedo se mai avrò la fortuna di salire a bordo di uno di questi gioielli.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.