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Terremoto Napoli: forte scossa ai Campi Flegrei

Terremoto Napoli: forte scossa ai Campi Flegrei
@Ingv

Il sisma avvertito fino a Roma e Foggia

Trema ancora la terra in Campania. Una scossa di magnitudo 4.2 è stata registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nell’area dei Campi Flegrei.
L’epicentro è stato localizzato a circa tre km di profondità.
L’intenso movimento tellurico, avvenuto alle 3.35 della notte, ha creato grande paura tra la popolazione ma fortunatamente non sono stati segnalati danni a cose e persone.

Attivate le verifiche di strade e autostrade, scuole chiuse

In seguito alla forte scossa, che è stata avvertita fino a Roma e a Foggia, Anas ha attivato immediatamente i protocolli per le verifiche delle strutture stradali e autostradali in gestione.
In particolare i tecnici specializzati nelle ispezioni di ponti e viadotti hanno controllato le opere delle strade statali 7 Quater “Domitiana” e 686 “di Quarto” per scongiurare eventuali pericoli. L’esito non ha evidenziato anomali o danni strutturali.
A Pozzuoli è stata firmata l’ordinanza di chiusura delle scuole per la verifica degli edifici e controlli statici. Nel caos anche la circolazione dei treni da Napoli, ora ripresa dopo le opportune verifiche ma che ha creato ritardi di oltre tre ore.

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Lo sciame sismico che continua

Nella zona dei Campi Flegrei è in corso uno sciame sismico con epicentri localizzati nell’area  Accademia-Solfatara (Pozzuoli) e nel Golfo di Pozzuoli, che è culminato con la forte scossa di oggi. Nella giornata di ieri ne sono state registrate tre.
La prima anticipata da un forte boato alle 5.06, di magnitudo 2.1 a una profondità di 2 km; la seconda è avvenuta alle 8.31 con intensità lievemente più forte di 2.4 mentre la terza alle 9.10 di magnitudo 3.2 a tre km sotto il suolo.

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Sezione 3d Campi Flegrei, Napoli, Campania, Italia,

“La dinamica dei Campi Flegrei è costantemente monitorata dall’Osservatorio Vesuviano in stretto contatto con il dipartimento della Protezione Civile – spiega Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano di INGV -. I parametri geofisici e geochimici analizzati, sia in pozzo che nelle emissioni idrotermali, indicano il perdurare della dinamica in corso, con sollevamento del suolo. Questo presenta nell’area di massima deformazione al Rione Terra una velocità media di circa 15 mm al mese dagli inizi del 2023, in lieve incremento negli ultimi giorni e assenza di variazioni geochimiche significative nell’ultima settimana”.

L’analisi di deformazione planimetrica del suolo

Anche questo parametro, come spiega il direttore dell’osservatorio Vesuviano di INGV, non mostra significative variazioni rispetto alla caratteristica forma radiale dell’area centrale di Pozzuoli. Al momento non si evidenziano elementi che possano far pensare a una evoluzione del sistema, fatto salvo il fatto che una eventuale futura variazione dei parametri monitorati sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo, può portare a una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità.

Silvia Bolognini

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