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Telefoni: stop agli aumenti automatici per i vecchi contratti

Telefoni: stop agli aumenti automatici per i vecchi contratti

Il garante stabilisce le regole e fissa i paletti per gli adeguamenti delle tariffe annunciati dalle compagnie

Chi ha un contratto telefonico attivo può stare tranquillo: a meno di un’accettazione esplicita in forma scritta, le condizioni fissate con il gestore rimarranno valide fino alla naturale scadenza del vincolo. L’intervento dell’Autorità per la Garanzia nelle Telecomunicazioni (Agcom) ha chiarito la situazione, fissando i principi cardine in materia, dopo che, dallo scorso gennaio, alcune compagnie a partire da Tim e Wind avevano annunciato dalla primavera del 2024 rincari automatici legati all’inflazione.
L’intervento del garante sollecitato dalle associazioni dei consumatori ha dunque accolto la tesi del cambio unilaterale di natura contrattuale, che non può avvenire attraverso una semplice comunicazione all’utente finale, ma ne richiede il suo consenso, con possibilità di rifiutarlo.

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Ciò però non esclude che, per la prima volta nella storia della telefonia italiana, siano in arrivo sul mercato contratti che prevedono tale meccanismo di indicizzazione per compensare gli aumenti dei costi gravanti sulle compagnie di telefonia.
In sostanza, l’automatismo deve essere previsto in una clausola specifica fin dall’origine del vincolo contrattuale. Agcom, dunque, consente alle compagnie di inserire la previsione di possibili aumenti automatici delle tariffe legati all’inflazione, ma solo per i nuovi clienti, sia pure trascorsi 12 mesi dall’attivazione del contratto.

Le regole per i nuovi contratti

Tali utenti non avranno però, in questo caso, nemmeno la possibilità di una disdetta gratuita del vincolo. Al riguardo, un altro principio fondamentale è quello della corrispondenza tra il rincaro e la variazione dell’indice annuale dei prezzi al consumo.
Una regola che, contrariamente a quanto era nelle intenzioni delle compagnie, apre la porta però anche a una possibilità favorevole agli utenti. Se cioè l’inflazione risultasse negativa, l’adeguamento automatico opererebbe traducendosi in un calo delle tariffe. L’operatore telefonico, inoltre, sarà tenuto, con due mesi d’anticipo dall’entrata in vigore, a pubblicare online, sul proprio sito ufficiale, l’entità della variazione, che dovrà anche essere comunicata all’utente. Tali norme confluiranno nel nuovo regolamento relativo ai rapporti contrattuali tra operatori e utenti finali, che dovrebbe entrare in vigore tra 4 mesi.

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