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Pesce d’Aprile, tra origine e scherzi memorabili

Pesce d’Aprile, tra origine e scherzi memorabili

Terrore per gli ingenui, euforia degli astuti: il 1° aprile è una data che, almeno in giovane età, semina ansia e risate.
Il cosiddetto “Pesce d’aprile” è una sorta di ricorrenza laica per il quale ogni anno i particolarmente avvezzi alle risate possono dare sfogo alla loro creatività a danno dei malcapitati e creduloni, rassegnati a dover subire, secondo la convenzione sociale in uso durante le ventiquattro ore, inganni e spiritosaggini.
Se da ragazzi ci si limitava ad appiccicare un pesce di carta sulla schiena dei compagni di classe, l’età adulta porta con sé scherzi ben più elaborati, tra notizie che generalmente nel resto dell’anno vengono bollate come “fake news” e veri e propri momenti di panico nella popolazione.

pesce d'aprile

Pesce d’Aprile: la sfida di Cleopatra e i pesci finti di Marco Antonio

Ma perché “celebrare” il Pesce d’aprile? Da dove arriva questa tradizione e come si comportano gli altri Paesi del mondo?
Domande non banali, e che non hanno risposte ben precise, almeno per quanto riguarda le origini.
Provando a seguire un ordine cronologico, la prima attestazione leggendaria si ha nell’antico Egitto di Cleopatra e Marco Antonio: la regina sfidò il comandante romano a una gara di pesca; questi, per non fare brutta figura, ordinò di attaccare dei pesci finti alla lenza, facendosi però scoprire.

pesce d'aprile
Lo “scherzo” si accompagna contestualmente a una festività romana, gli Hilaria, in onore delle divinità Cibele e Attis importate dalla Frigia anatolica.
In questa ricorrenza, celebrata il 25 marzo, si omaggiava l’arrivo della primavera e la dea della fertilità con feste e scherzi.

La festa indiana dell’Holi

Spostandosi verso oriente, viene facile correlare gli Hilaria e la loro origine alla ben più famosa festività induista dell’Holi, la festa indiana dei colori.
Commercializzata nell’ultima decade qui in Occidente, l’Holi si tiene soprattutto nel nord dell’India (tra Varanasi, Delhi e Jaipur), nella sua accezione più religiosa, tra la fine di febbraio e la prima metà di marzo: la sera si dà fuoco alla demone Holika, rea di aver tentato di ingannare il fratello Prahlada, devoto al dio Vishnu.
Il giorno seguente, le città si riempiono di polveri colorate e una gioia sfrenata, in un clima ridanciano e festoso che coinvolge chiunque, anche i turisti presi fisicamente d’assalto dai locali a suon di acqua e colori.

Francia 1582: nasce il Poisson d’Avril

Il termine “Pesce d’Aprile”, che allude alla facilità con la quale i pesci abboccano all’amo, ha origine più recente, o almeno così sembra.
C’è chi ricollega la nascita del nome al vescovo di Aquileia, Bertrando di San Genesio, che tra il 1334 e il 1350 salvò il papa (Benedetto XII o Clemente VI) da una spina di pesce che lo stava soffocando; il papa per gratitudine proibì di mangiare pesce ad Aquileia il 1° aprile.
L’attestazione più attendibile risale invece alla Francia del 1582, quando l’allora pontefice Gregorio XIII spostò la data del nuovo anno da fine marzo al 1° gennaio.
Nella confusione per il nuovo adattamento, la gente continuò scherzosamente a regalare pacchi vuoti dopo la riforma, dando origine al Poisson d’Avril (e da qui il nostro Pesce d’Aprile).

pesce d'aprile
Papa Gregorio XIII, che introdusse il calendario gregoriano

April Fools’ day, Huntigowk day, Humorina: a Odessa sarebbe Festa Nazionale

Nei paesi anglofoni, invece, rimane il giorno, ma cambia di nome: il 1° aprile è l’April Fools’ day, “il Giorno degli scemi”, il cui motto si accompagna, urlando, a ogni scherzo perpetrato in lungo e in largo entro mezzogiorno (pena diventare scemi a propria volta).
In Scozia si usa attaccare sulla schiena dei malcapitati il cartello “Kick me”, invitando le persone a tirare un calcio sulla terga in quel che viene definito Huntigowk day.
Ogni Paese ha le proprie tradizioni per festeggiare questa giornata, e in due luoghi è addirittura festa nazionale: nell’isola di Cipro e nella città di Odessa, dove ogni anno si tiene una maestosa parata per le vie della città. L’augurio è che i cittadini della città sul Mar Nero possano tornare a festeggiare la loro Humorina (il nome ucraino della festività)  il prima possibile.

Il Museo delle Bufale californiano e gli scherzi italiani

Nella storia recente, e grazie all’espansione dei media, il 1° aprile è diventato occasione in cui scherzare con lettori e spettatori su quelle che oggi definiremmo fake news.
Vicino a San Diego, in California, si trova il Museo delle Bufale (the Museum of Hoaxes) che raccoglie scherzi e false notizie dal Medioevo fino ai giorni nostri dal 1997.
Nel suo archivio online sono raccolti migliaia di scherzi divisi per cronologia o tema.
Andando a scorrere nella sua Top100 April Fool Hoaxes potete trovare, alla numero 89, una notizia che risale al Gazzettino di Venezia: nel 1995 venne data la notizia dell’abrogazione del colore nero dalle gondole veneziane da parte della giunta per venire incontro al gusto dei turisti.
Questo non è il solo scherzo italiano presente nel sito: vengono ricordati anche la caccia a Charlie Chaplin a Genova, nel 1931, e il furto della Pietà di Michelangelo del 1962 per riportarla da Roma a Firenze.

La Top 100 del Pesce d’Aprile

Tornando alla classifica Top100, troviamo al primo posto lo scherzo svizzero degli Alberi di Spaghetti del 1957, al secondo posto, dalla Svezia, la pellicola trasparente che permetteva di vedere la tv a colori (1962) e al terzo posto l’islandese eruzione del monte Edgecumbe (1974), che destò non poco preoccupazione tra la popolazione.
Ma da questo punto di vista nessuno, forse, ha mai raggiunto l’apice della Guerra dei Mondi del 1938: grazie a Orson Welles e al suo programma radiofonico, si scatenò il panico a causa di una presunta invasione aliena. Non è dato sapere oggi quale sia stata l’effettiva portata dello scherzo, programmato per il 1° aprile ma eseguito in ottobre, ma a prescindere da ciò, una cosa possiamo tenere bene a mente: prima di leggere una qualsiasi notizia, ricordate che oggi è Pesce d’Aprile.

Damiano Martin

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