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In arrivo i 5 anni più caldi di sempre

In arrivo i 5 anni più caldi di sempre

Lo dicono le previsioni dell’Organizzazione meteorologica mondiale. El Nino e il riscaldamento globale tra le cause

Anche se in queste ore di primavera ritardata può sembrare strano, dobbiamo prepararci: uno dei prossimi anni, tra il 2023 e il 2027, sarà quasi certamente (la percentuale indicata dagli esperti è del 98%…) uno dei più caldi dalla fine del XIX secolo. E l’intero quinquennio si candida a diventare quello con le temperature medie più elevate mai registrate.
Lo dicono le previsioni di aggiornamento sullo stato del clima globale pubblicate dall’Organizzazione meteorologica mondiale, che ha elaborato le informazioni provenienti da 18 organismi mondiali specializzati in materia. Le cause? Il riscaldamento globale e il fenomeno di “El Nino” nell’Oceano Pacifico.

Soglia di riscaldamento di 1,5 gradi a rischio superamento

Ma i rischi non finiscono qui. La stessa Organizzazione ha fissato al 66% la probabilità che, nello stesso arco di tempo, la temperatura media globale superi di oltre 1,5 gradi i livelli preindustriali per almeno un anno, con una forbice tra 1,1 e 1,8 gradi.
La soglia è significativa perché è contenuta nell’Accordo di Parigi firmato il 22 aprile 2016.
L’obiettivo fissato nel documento, primo accordo universale giuridicamente vincolante sul clima a livello mondiale, è infatti quello di mantenere entro la fine del secolo sotto ai 2 gradi l’aumento della temperatura rispetto alla media calcolata tra il 1850 e il 1900. Lo sforamento oltre +1,5°, comunque, non dovrebbe essere costante per il quinquennio: la possibilità che ciò avvenga è stimata nel 32%.

 

“El Nino” e il caldo nel 2023

Se nel 2022 l’aumento si è fermato a +1,15 gradi, come temperature l’anno record resta il 2016, quando si verificò un episodio particolarmente forte di riscaldamento delle acque superficiali del Pacifico occidentale.

meteo
Questo fenomeno climatico, conosciuto come “El Nino”, secondo i meteorologi australiani dovrebbe nel 2023 iniziare in anticipo, già da fine agosto.
Non bisogna intanto dimenticare che, ad aprile, si sono registrate temperature record in alcuni Paesi del Mediterraneo, come Spagna e Portogallo in Europa o Marocco e Algeria sulla sponda africana.
Qui la colonnina del mercurio ha toccato valori abitualmente registrati in piena estate. E, nel Sud-Est asiatico, in Vietnam c’è stato il picco storico a 44,1 gradi.

Le altre conseguenze del riscaldamento

Agli effetti di “El Nino”, comunque, si sommano anche quelli del cambiamento climatico in atto.
Dall’aggiornamento quinquennale dello stato del clima emerge per esempio anche che continuerà il riscaldamento nella zona dell’Artico, a ritmi 3 volte superiori a quelli medi del periodo tra il 1991 e il 2000.
Inoltre, prevedono i meteorologi, si riscontreranno anche nelle precipitazioni. Da un lato, si dovrebbe registrare una diminuzione nel bacino amazzonico e in alcune parti dell’Australia; dall’altro il regime registrerà un aumento tra maggio e settembre nel Sahel, in Alaska, nel Nord della Siberia e nell’Europa settentrionale.

Meteo: in arrivo un nuovo ciclone

Che il clima sia cambiato, in fondo, ce ne stiamo accorgendo in queste ore. Dopo l’inverno caldo, ecco la primavera fredda. Dopo la siccità, ecco le inondazioni. A tal proposito, le previsioni dei meteorologi italiani indicano che per l’arrivo della bella stagione, ormai a un mese dall’inizio della primavera, dovremo ancora aspettare.
Dopo la breve tregua di queste ore, prevede il sito iLMeteo.it, è infatti in avvicinamento verso l’Italia un nuovo ciclone che già oggi interesserà Sardegna e Nord-Ovest, estendendosi poi progressivamente al resto del Paese. Ci attende insomma un nuovo week-end all’insegna del maltempo. Con la parziale consolazione che, probabilmente, l’acqua stavolta risparmierà l’Emilia Romagna e il resto del Nord-Est.

Alberto Minazzi

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