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Mestre ridisegna la sua skyline

Mestre  ridisegna la sua skyline

La riqualificazione della Venezia di terraferma punta sullo sviluppo degli edifici in verticale

Mestre vuole guardare in alto. Punta a quella “linea del cielo” che disegna il panorama di una città a partire dagli edifici e dai suoi punti più elevati e che traccia gli assi di una nuova mobilità con l’obiettivo di sviluppare il cuore amministrativo e culturale dell’area metropolitana del Nord- Est. Le parole chiave di questo sviluppo urbanistico e architettonico sono skyline, edifici green, retrofitting e non è un caso se questi termini sono inglesi. Sono gli input che regolano le riqualificazioni delle maggiori città europee e mondiali.

Gli obiettivi sono ambiziosi e le idee in fase di progettazione sono tante. «Stiamo però lavorando su una programmazione di medio/lungo periodo dove la progettazione – spiega l’assessore comunale all’Urbanistica, Massimiliano De Martin – si sviluppa per luoghi strutturati in rapporto ai contesti urbani in connessione con gli assi della mobilità, con i poli funzionali e con le dotazioni di servizi». La crescita della città in verticale (ecco perché si parla di skyline) è legata al fatto che lo sviluppo edilizio deve essere «orientato al modello di una città che si sviluppa su se stessa riducendo il consumo del suolo e concentrando le trasformazioni soprattutto su parti della città già consolidata».

Abbiamo dunque deciso di vedere come, a partire solo dai progetti già licenziati dall’Amministrazione comunale e dai cantieri in azione, avverrà questa riqualificazione.

MAPPA DELLA CITTÀ:

ASSE MESTRE-MARGHERA

Sta nell’asse di collegamento tra Mestre e Marghera il fulcro della terraferma veneziana. Tracciando il percorso che, da Piazza Ferretto, prosegue verso via Piave e via Cappuccina, fino alla Stazione, e poi, lungo via Torino e via Ca’ Marcello, conduce fino a Porto Marghera, è chiaro che il cuore della nuova città si disegna qui.

VIA CA’ MARCELLO

(DI FRONTE AREA EX VEMPA)

Nei terreni ex Demont bonificati sorgeranno quattro edifici di dieci piani destinati al settore ricettivo: due alberghi a cinque stelle, l’ostello A&O e un Apart-Hotel. Ad investire su questo progetto, già in corso di realizzazione, è la società austriaca MTK. L’ostello, di 1800 stanze, dovrebbe esser completato per Pasqua 2017. Investimento: circa 100 milioni di euro.

VIA TORINO – DARSENA DEC

Nell’area di Viale Ancona, Darsena Dec avvierà presto la sua riqualificazione, con la costruzione di una torre alta 45 metri. Affacciata sul Canal Salso, la torre avrà un pianoterra destinato ai servizi alla darsena mentre in altezza si svilupperanno gli spazi per gli uffici e la residenza. Gli alloggi residenziali saranno 48. L’investimento è di sessanta milioni di euro.

VIA PIAVE – OSTELLO DEL PLAZA L’inaugurazione si prevede per la primavera del 2017. L’ampliamento del Plaza sarà un Poshotel, un nuovo modello di ostello che al tradizionale costo economico di questo tipo di struttura unisce un’offerta di alta qualità. Il progetto, firmato dall’architetto Papini, prevede la realizzazione di 150 stanze.

STAZIONE

Tappa fondamentale di questa fase di riqualificazione di Mestre sarà la realizzazione della nuova stazione ferroviaria. Il progetto ancora non c’è «ma sarà una struttura sopraelevata come previsto nell’accordo di programma con le Ferrovie», spiega l’assessore De Martin. «I tre milioni di euro provenienti dal Fondo di Coesione e Sviluppo e previsti per quest’opera dal Patto per Venezia siglato a novembre dal sindaco Luigi Brugnaro e dall’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi restano confermati e serviranno per la parte iniziale della progettazione». Si tratterà di una struttura sopraelevata di connessione a piastra, a diversi piani, con collegamenti ai binari con scale mobili e rappresenterà concretamente il collegamento tra Mestre e Marghera.

«Questa prima fase di riqualificazione urbana con attività soprattutto ricettive – conclude De Martin – va di fatto a riqualificare anche un asse stradale da tempo abbandonato. Stiamo investendo molto sul concetto di turismo diffuso ma questo significa investire anche sulla viabilità, sui parcheggi, su punti d’interscambio e di raccordo».

Ma la terraferma riscoprirà anche la sua vocazione agricola

«Nella cintura di Mestre vogliamo rilanciare l’agricoltura». L’assessore all’Urbanistica del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin, lo dice molto chiaramente. Se lo sviluppo del centro della città sarà in verticale, lo spaccato del territorio circostante potrebbe recuperare l’antica vocazione agricola mestrina, sistemando circa 150 immobili da destinare all’uso agricolo. Si tratta di fabbricati rurali sorti in epoche passate su aree improprie, poi condonati, dove potrebbero insediarsi nuove imprese agricole, favorendo la ricostruzione del paesaggio agrario “a campo chiuso”, che caratterizzava le nostre campagne, e concorrendo al mantenimento della biodiversità.

L’idea è quella di promuovere la pratica del “chilometro zero” anche con attività economicamente correlate (agriturismo, itticoltura, attività didattiche) che contribuirebbero nel contempo alla riduzione del consumo di suolo e al consolidamento della cintura verde della città. (C.T.)