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Le periferie tornano al centro (dell'attenzione)

Le periferie tornano al centro (dell'attenzione)

Con i fondi statali del bando per riqualificazione e sicurezza previsti ventuno interventi di valorizzazione dell’area metropolitana


Collegamenti, poli attrattivi, giustizia. Sono le parole d’ordine su cui Città Metropolitana e Comune di Venezia hanno deciso di concentrarsi per cercare di portare a casa da Roma i circa 55 milioni necessari per realizzare ventuno interventi straordinari (da San Donà di Piave a Chioggia, passando per Dolo e il Lido di Venezia) di riqualificazione urbana finalizzata al recupero della sicurezza delle periferie. Interventi che si tradurrebbero, attraverso una mobilità sostenibile e una miglior connessione del territorio metropolitano (oltre che recuperando e rifunzionalizzando edifici ed aree degradate per sviluppare nuovi poli di aggregazione) in una miglior fruizione dello spazio metropolitano, in sviluppo economico, innovazione sociale e riqualificazione delle aree.
Ad offrire l’occasione di ottenere il co-finanziamento statale è il bando competitivo che mette a disposizione complessivamente 500 milioni di euro per le quattordici Città Metropolitane e per i 117 Comuni capoluogo. Un bando che prevede dei criteri, predisposti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, piuttosto rigidi, a partire dal tetto massimo di richiesta possibile (fino a 40 milioni per ogni Città Metropolitana, fino a 18 per ogni Comune capoluogo) e dalla priorità data a interventi co-finanziati da soggetti privati e pubblici (requisito la cui mancanza ha portato all’esclusione ad esempio delle piste ciclabili) e/o già in fase di progettazione avanzata, fino alla non ammissibilità di progetti e proposte che implichino nuovo consumo di suolo.
L’intenso lavoro svolto negli ultimi mesi dal comitato tecnico costituito appositamente a tal fine ha dunque permesso di presentare, nelle dieci schede di presentazione (tetto massimo previsto dal bando) del progetto RE.MO.VE., una rosa di interventi, proposti al Governo, che, proprio nell’ottica metropolitana, coinvolgono altri dodici comuni, oltre a Venezia: San Donà di Piave, Portogruaro, Meolo, Fossalta di Piave, Musile di Piave, Ceggia, San Stino di Livenza, Mira, Spinea, Dolo, Concordia Sagittaria e Chioggia. Il tutto rispettando i limiti di plafond previsti dal bando, visto che, come Città Metropolitana, il costo totale dei venti progetti èdi 55.398.000 euro ma 16.671.000 euro (oltre il 28% del totale) sono coperti da co-finanziamenti privati e pubblici (e dunque la richiesta a bando è di 38.727.000 euro), mentre, come Comune, il completamento della Cittadella della Giustizia a Piazzale Roma, sul quale si incentra l’intera proposta progettuale inviata al Governo, a fronte di un costo complessivo di 17.173.070 euro vede già raccolti e firmati 4,6 milioni (27% del totale) di co-finanziamenti privati e pubblici, con la richiesta al bando che ammonta così a 12.536.070 euro.
«Sono tre – spiega il sindaco di Venezia e della Città Metropolitana, Luigi Brugnaro – le direttive su cui ci siamo mossi. La prima è quella dei collegamenti delle periferie: puntiamo moltissimo, in collaborazione con le Ferrovie dello Stato e la Regione, sulle stazioni della Smfr ed abbiamo quindi trovato progetti già pronti, a cui abbiamo cercato per questa via di dare un’accelerata».
Le stazioni per le quali si prevede una riqualificazione sono quella di Porto Marghera, quella RFI di San Donà di Piave (dove si vuole realizzare anche una nuova stazione ATVO), quelle RFI di Portogruaro, Meolo, Ceggia e San Stino di Livenza. A Fossalta di Piave, oltre a riqualificare la stazione RFI, si intende realizzare anche un intervento di mobilità sostenibile verso la stessa (così come si vuol fare a Marano di Mira).
La seconda linea direttiva è quella, come anticipato, che riguarda il recupero di edifici ed aree degradate. Già detto del completamento dell’intervento relativo all’ex Casinò del Lido, rientrano in questa prospettiva la riqualificazione e la bonifica dell’area “ex perfosfati” – parco archeologico nella parte nord occidentale di Portogruaro; i potenziamenti, a fini di sicurezza, dell’illuminazione a led a Chioggia e delle celle segnale G5 alle stazioni FS di Mestre centro, Venezia Santa Lucia e in Piazzale Roma; la riqualificazione delle aree parchi di via Bennati e dell’ex Bocciodromo per attività socio culturali a Spinea; la manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione del Palazzo del Cinema a Concordia Sagittaria, dei Forti di Mestre e di Villa Angeli, sede gastronomica ENAIP, aDolo; la realizzazione della cosiddetta “Cantina dei Talenti”, piattaforma per lo sviluppo del territorio della Venezia Orientale, a San Donà di Piave.
Per quanto riguarda la terza direttiva, quella della giustizia, il Comune di Venezia ha deciso di concentrare l’intera possibilità di finanziamento sul nuovo tribunale, mirando ad aggregarvi anche tutti gli uffici giudiziari, dopo il recupero e la rifunzionalizzazione degli edifici. In tal modo, sarà possibile una migliore fruizione del sistema giustizia, una razionalizzazione della destinazione degli spazi e la riqualificazione di un’area limitrofa a Piazzale Roma, per lungo tempo sottratta ai cittadini.
«Non si tratta – ha precisato Brugnaro – di una “periferia” fisicamente intesa, ma il concetto si ricollega all’idea della giustizia, perché concludere il nuovo tribunale significa dare un’attenzione più vasta all’intera area metropolitana, che è più vasta della sola provincia, con un investimento che nobilita non solo Venezia, ma l’intera area. Allo stato delle cose, si creano disservizi ai cittadini: è per questo che speriamo di trovare l’appoggio anche del Ministro di Grazia e Giustizia».
Da parte degli uffici, insomma, tutto quello che occorreva per presentare una proposta valida e sostenibile è stato fatto.
La palla passa adesso a Roma, per vedere quale punteggio, su un massimo di cento punti possibili, verrà assegnato. A tal riguardo, i criteri di valutazione fissano un massimo di venticinque punti per la tempestiva esecutività degli interventi, così come per la capacità di attirare sinergie tra finanziamenti pubblici e privati. Fino a venti punti saranno assegnati per la fattibilità economica e finanziaria e per la coerenza del progetto ed altri venti massimi per qualità e innovatività dello stesso. I restanti dieci punti massimi deriveranno dalla capacità di innescare un processo di rivitalizzazione economica, sociale e culturale.
Il Premier Renzi ha annunciato che tutti i progetti presentati dalle 120 città saranno finanziati entro il 2017.