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Le città investono sulla sicurezza. Ma non basta

Le città investono sulla sicurezza. Ma non basta

Il sindaco di Venezia Brugnaro: “Il legislatore deve darci degli strumenti in più. Il lavoro degli agenti di polizia va riconosciuto”.

Ordine pubblico e sicurezza. Un binomio imprescindibile per ogni cittadino, soprattutto alla luce della cronaca quotidiana che mette in fila uno dietro l’altro un lungo elenco di atti che stanno sempre più minando la tranquillità delle città in ogni regione d’Italia.
Gli investimenti per arginare le problematiche non mancano da parte delle amministrazioni locali, ma quanto costa la sicurezza?
L’associazione consumatori di Mestre (Ve) Adico ha analizzato i dati elaborati da OpenBdap, il portale della Ragioneria generale dello Stato che mette a disposizione le spese della finanza pubblica.
I numeri confermano che, in termini di ordine pubblico e sicurezza, negli ultimi anni in Veneto è stato fatto un investimento corposo.
Soprattutto a Venezia, che ha incrementato la somma del 28,24%, passando dagli oltre 29 milioni del 2017 ai più di 37 milioni di euro del 2021.

Polizia locale a Mestre (Ve)

I costi della sicurezza in Veneto e in Italia

Se Venezia è la città veneta in cui si spende di più per la sicurezza, in seconda posizione si trova Vicenza con 36 milioni, terza Padova con 28. Seguono Verona con 23, Treviso con 9,8, Rovigo con 3,3 e Belluno con 2,9.
Analizzando la classifica a livello nazionale, nel confronto con gli altri capoluoghi di regione viene dopo solo a Roma, Milano, Torino, Napoli, Firenze e Bari.
Tuttavia, sale di posizione se si considera che la spesa media per abitante in termini di ordine pubblico e sicurezza è di 130,50 euro all’anno e che a Venezia è di 147,17.
Per incremento di spesa, infine, è addirittura al secondo posto con +28% dal 2017 preceduta da l’Aquila con il 64% su una cifra di spesa però inferiore.

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Brugnaro: “Il lavoro dei nostri agenti va riconosciuto. Non abbiamo intenzione di demordere”

“Donne e uomini della polizia locale lavorano giorno e notte. Stanotte, dopo cinque giorni di appostamenti, hanno preso in fragranza di reato i tre autori di una delle spaccate delle vetrine che negli ultimi tempi sembrano esser diventate di moda – ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ringraziando la squadra della polizia locale intervenuta -. Condivido le motivazioni di chi nei giorni scorsi è sceso in strada per chiedere sicurezza. Il problema c’è e noi non abbiamo intenzione di demordere: il tema della legalità veramente era il primo punto all’ordine del giorno del mio mandato. E’ importante però anche rilevare quando viene fatto un  lavoro encomiabile e questi agenti – ha ribadito presentandoli alla stampa – lo hanno fatto.

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I nostri ragazzi ogni giorno sono operativi sulle strade e il loro lavoro va riconosciuto. Siamo riusciti a far espatriare 31 tunisini qui per delinquere, molti altri sono stati fermati. Purtroppo spesso vengono subito rilasciati e con le nuove norme si rischia sempre di più, perché si procederà solo per querela. Io credo che lo Stato su questo debba muoversi all’unisono: non si può permettere che un pungolo di persone metta impunemente sotto scacco una città. Il legislatore deve darci degli strumenti in più e in questo senso sto pensando di fare un emendamento, di chiedere che a livello normativo vengano fatte delle modifiche”.

Il premio al Gruppo Operativo Anticontraffazione della Polizia Locale di Venezia

A Roma intanto, a testimonianza del capillare lavoro quotidiano svolto, il Gruppo Operativo Anticontraffazione della Polizia locale di Venezia (Goac)ha ricevuto una menzione speciale nell’ambito del Premio 2022 “Anci Sicurezza Urbana” alla presenza del ministro dell’interno Matteo Piantedosi.
A ricevere il riconoscimento  è stata l’assessore comunale alla Sicurezza Elisabetta Pesce accompagnata dal comandante generale della Polizia locale Marco Agostini e dal responsabile del Goac Gianni Franzoi.
Il progetto Goac Anci ha permesso di effettuare da maggio a ottobre 2021 circa 300 attività di sequestro di prodotti illecitamente posti in vendita nel centro storico veneziano. Nel 2022 il programma di contrasto all’abusivismo ha fatto sì che venisse azzerata la vendita di merce contraffatta nella città antica.

La premiazione a Roma , a destra nella foto il comandante generale della Polizia locale di Venezia Marco Agostini

Si rafforza la Polizia locale in Italia: più armi, boom di telecamere di sorveglianza

La lotta contro la contraffazione è solo uno dei tanti ambiti d’intervento della polizia locale, di fatto presidio di legalità sui territori.
L’XI Rapporto nazionale Anci sull’attività delle polizie locali consegna uno spaccato di quello che accade giorno dopo giorno durante le attività nei quartieri e nelle città, dove la polizia locale è impegnata a tutela della sicurezza dei cittadini e della vivibilità del territorio.
Lo studio ha raccolto dati provenienti da 142 Comandi di Comuni con più di 50 mila abitanti e dei capoluogo di provincia ed evidenzia come, nonostante l’attuale carenza di organico in molte città, la polizia locale non solo risulti sempre più impegnata per la sicurezza  (in media il rapporto tra il numero delle armi è il numero degli operatori è 95 a 100) ma costituisca nuclei specializzati e altri dedicati alle problematiche del luogo: dai nuclei antidegrado ai nuclei antiabusivismo commerciale, a quelli di tutela dei minori e di altre emergenze sociali.
Nel 2021 la categoria C, vale a dire quella degli agenti, la più numerosa, è cresciuta del 7,7% rispetto ai sette anni precedenti.
I componenti dei corpi e Servizi di Polizia locale sono in prevalenza uomini ma la percentuale delle donne è in continua crescita e ha raggiunto nell’ultimo anno il 39%. In 12 comandi su 142 il numero delle donne uguaglia o addirittura supera quello degli uomini.
Anche il rapporto tra il numero di strumenti di autodifesa come il taser e altri è cresciuto e nei Comandi analizzati c’è un boom di telecamere di videosorveglianza: in media 192 per ogni città.

Silvia Bolognini

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Tag:  sicurezza