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Raccolta rifiuti: un libro sulla storia del servizio a Mestre e Venezia

Raccolta rifiuti: un libro sulla storia del servizio a Mestre e Venezia
Immagine classica di spazzino veneziano (Pietro-Cavalli) (ph. Fondo fotografico Pietro Cerica - conc. Veritas SpA)

La storia nasce da piccoli fatti quotidiani.  Lo sanno bene gli ex spazzini di Veritas che, andati in pensione, hanno affidato a un libro fotografico il racconto della propria storia lavorativa, che poi coincide con la storia e i cambiamenti del nostro territorio, realtà complessa di acqua e di terra.         “Sulla nettezza della città – Storia e memoria del servizio di igiene ambientale tra Mestre e Venezia“, a cura di Stefano Sorteni, ripercorrendo gli sviluppi di un servizio pubblico, riesce infatti a mettere in luce spaccati di storia veneziana.

Esempio di trasporto di rifiuti con imbarcazione a remi (ph. Fondo fotografico Pietro Cerica – conc. Veritas SpA)
Lavori di preparazione dei terreni dove scaricare i rifiuti a Montiron (ph. Fondo Mario Papa – conc. Veritas SpA)

Quello dello spazzino, poi diventato netturbino e infine operatore ecologico, è in fondo un punto di vista privilegiato sulla società.  Dall’alba al tramonto, il suo lavoro gli consente di cogliere i cambiamenti che avvengono nel tempo perché la raccolta dei rifiuti è uno specchio sul quale si riflettono i mutamenti culturali e comportamentali in atto.  Le fotografie, le testimonianze e i racconti raccolti nella pubblicazione che la stessa Veritas ha alla fine dato alle stampe evidenziano quindi bene il passaggio da un sistema a filiera semplice (quando lo spazzino aveva solo il compito di garantire l’igiene urbana con lo spazzamento delle strade, la raccolta e lo smaltimento in discarica) a quello attuale di filiera complessa.

Oggi lo spazzino è un operatore consapevole di un servizio divenuto parte di rilievo di ogni politica a favore dell’ambiente . Allo svuotamento dei cassonetti e alla pulizia delle strade si sono aggiunti per lui altri compiti: quello di ridurre l’impatto ambientale,  di limitare lo smaltimento in discarica,  di integrazione di più fasi. Oggi a Venezia c’è ancora il netturbino che nelle calli suona il campanello raccogliendo i singoli sacchetti della spazzatura , ma poi ci sono i suoi colleghi divisi in squadre dell’umido, del secco, della plastica, dei metalli, del vetro e del cartone. 

Spazzino dotato di un modello di carriola chiusa per la raccolta della spazzatura (ph. Fondo fotografico Pietro Cerica – conc. Veritas SpA)
La mitica trombetta con la quale lo spazzino annunciava il suo arrivo (ph. Fondo fotografico Pietro Cerica – conc. Veritas SpA)

Insomma: il lavoro dello spazzino è radicalmente cambiato con il cambiare della società.

Nella città metropolitana di Venezia, che ha ottenuto quest’anno la certificazione di eccellenza dall’ Ispra classificandosi al primo posto per la qualità della sua raccolta differenziata, il risultato è il frutto di tutti i passaggi testimoniati dal libro pubblicato da Veritas e realizzato grazie alle storiche immagini raccolte dai suoi ex dipendenti.