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La Barca di Pietro entra nelle collezioni dei Musei Vaticani

La Barca di Pietro entra nelle collezioni dei Musei Vaticani
Foto ingresso con nuova installazione Barca Etnologico.

Dal 10 ottobre il prezioso manufatto ha trovato posto all’ingresso dei Musei alla base della moderna rampa elicoidale

Il contrasto tra antico e moderno salta subito agli occhi e affascina i visitatori.
All’ingresso dei Musei Vaticani, a Roma, si trova ora un imponente battello a vela lungo quasi nove metri per oltre due.
E’ la Barca di Pietro, il prezioso manufatto benedetto da Papa Francesco, ricevuto in dono il 15 marzo di quest’anno dalla storica famiglia di armatori Aponte.
Il natante a vela è entrato ufficialmente a far parte delle collezioni dei Musei vaticani.

Alla base della Via del Mare, la fedele riproduzione della Navicella di Pietro

Realizzata a mano dai maestri d’ascia Aprea della penisola sorrentina in collaborazione con l’istituto Diplomatico Internazionale, l’imbarcazione è la fedele riproduzione dell’antica e originale Navicella di Pietro.
E’ stata collocata alla base della moderna rampa elicoidale denominata anche Via del mare, un percorso espositivo permanente con modelli di imbarcazioni provenienti da tutto il mondo. Complesse sono state le operazioni di movimentazione e installazione, avvenute a porte chiuse grazie a un sofisticato intervento di edilizia acrobatica e il supporto di ditte specializzate con il contributo del personale della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali e della Direzione delle Infrastrutture e Servizi (Governatorato dello stato della Città del Vaticano).

La Navicella di Pietro originale è emersa nel 1986 in occasione di un improvviso abbassamento delle acque, sul fondo del lago di Tiberiade, il più grande lago di acqua dolce dello Stato di Israele.
Il relitto, oggi custodito nel museo Yigal Allon di Ginosar in Galilea, era ben conservato grazie al fango del fondale che ricopriva le strutture lignee dello scafo.
L’esame al radiocarbonio ha permesso di datarlo alla seconda metà del I sec. A.C.
E’ un battello a vela lungo quasi nove metri per oltre due con un albero di otto metri, risalente con ogni probabilità proprio all’epoca della predicazione di Gesù.
L’imbarcazione poteva ospitare quattro rematori e circa una dozzina di persone.

La carica simbolica e spirituale

“Papa Francesco ha fortemente voluto che questa barca fosse visitabile a tutte le persone che arrivano ai Musei Vaticani – ha sottolineato il direttore Barbara Jatta -, per mandare un messaggio di speranza. Ci siamo subito adoperati per installare l’opera all’inizio del “viaggio” alla scoperta delle bellezze dei Musei del Papa, la “Casa di tutti”, secondo un’espressione cara al Pontefice”. L’imbarcazione a vela accoglie in tutto il suo splendore ora tutti i visitatori con la sua forte carica simbolica e spirituale.

La Barca che Pietro conduce, come ha spiegato il direttore dei Musei Vaticani, simboleggia la Chiesa che è guidata dai suoi successori e parla delle nostre origini. Gesù invita i discepoli esitanti e dubbiosi a salpare, confidando in Dio. In uguale maniera la Chiesa deve misurarsi con le tempeste e le difficoltà del mondo per diffondere l’annuncio del vangelo della Grazia.
Approfonditi studi del reperto originale assieme a osservazioni tratte dall’iconografia navale antica, hanno consentito alla storica famiglia di maestri d’ascia Aprea di realizzare il fedele modello che da adesso si può ammirare all’ingresso dei Musei Vaticani.

Silvia Bolognini

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