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INNOVARE L’ENERGIA

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Cos’è la Grid Parity e quando la si raggiungerà? Energie rinnovabili: qual è la situazione del mercato? L’azienda veneziana Innovative Power ne traccia il profilo

Partiamo da una doverosa premessa: oggi come oggi produrre energia con impianti fotovoltaici costa molto di più che produrla per mezzo di fonti tradizionali». Per molti queste parole forse non rappresentano una novità. Per molti ma non per tutti. Le parole sono quelle di Stefano Baldan, tecnico commerciale di Innovative Power, azienda con sede a Pianiga (VE), che opera nel settore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Un tema quanto mai di attualità soprattutto in relazione ad un mercato che se nel 2010 e 2011 aveva conosciuto una crescita notevole, nel 2012 sembra invece vivere un periodo di stallo.
«Per il motivo sopra citato fino ad ora gli incentivi statali hanno giocato un ruolo fondamentale nei confronti del mercato delle energie rinnovabili. Purtroppo però l’attuale situazione di stallo relativamente all’incentivazione sta, come conseguenza, bloccando tutto il mercato. Ma il 2013 dovrebbe essere un anno determinante per smuovere la situazione: si calcola che la cosiddetta Grid Parity, ovvero il momento a partire dal quale l’energia prodotta dal sole arriverà ad essere economicamente competitiva con quella prodotta con fonti tradizionali, in Italia (che dovrebbe essere il primo paese europeo a raggiungerla) avverrà infatti durante il prossimo anno. Si arriverà a questo grazie a tutta una serie di fattori che vanno dall’evoluzione tecnologica al fatto che l’energia convenzionale subirà un incremento dei costi».
Quali sono le tipologie di impianti che caratterizzano maggiormente il mercato delle fonti rinnovabili? «Soprattutto impianti fotovoltaici, termosolari, piccoli impianti di co-generazione e mini-eolici. Questi ultimi però hanno necessità di condizioni geografiche particolari che per esempio nel nostro territorio non sussistono. Se parliamo invece di geotermia, ovvero impianti che ricavano calore dal sottosuolo, bisogna dire che è ancora troppo cara e poco conosciuta per avere mercato. Noi che pur avendo base nel Veneziano operiamo in tutta Italia possiamo dire che stiamo lavorando in special modo nella creazione di piccoli impianti piccoli e soprattutto nel centro-sud Italia. È anche una questione di mentalità e da questo punto di vista verrebbe da dire che solo ora questa mentalità si sta iniziando a diffondere anche qui nel nostro territorio».
Com’è nata Innovative Power? «Siamo nati nel 2010 anche se in realtà io operavo già nel settore da tre anni. Inizialmente siamo partiti con i grossi impianti, per investitori o per aziende, poi abbiamo allargato il nostro range operando anche nell’ambito dei servizi più piccoli, nonostante tra le due categorie le modalità di gestione siano completamente diverse. Nella fattispecie nel caso dei grandi impianti noi siamo sviluppatori ovvero facciamo trattazioni tra investitori e proprietari terrieri e siamo tra i pochi in Italia ad essere specializzati in questo tipo di attività».
Nel concreto cosa fa Innovative Power? «Ci occupiamo di creare l’impianto completo “chiavi in mano” ovvero dalla progettazione alla installazione curando anche l’aspetto burocratico. Questo è un gran vantaggio per il cliente che si rivolge a noi così come lo è il fatto che non abbiamo intermediari quindi abbattiamo i costi».
Quanto può costare indicativamente un impianto fotovoltaico domestico? «Dipende da mille varianti ma se dovessimo dare un’idea si potrebbe dire che un impianto per una abitazione potrebbe aggirarsi sui 4 kilowatt e il valore della spesa oscilla tra i 1.800 e i 2.000 al kilowatt. È un investimento che si calcola venga ammortizzato in 10 anni. Passato questo lasso di tempo il cliente inizia a guadagnarci».
Qual è il vostro cliente tipo? «Se parliamo di impianti domestici il nostro cliente ha tra i 40 e i 50 anni. Si tratta di famiglie che, anche grazie ad internet, sono spesso già molto documentate e sanno quello che vogliono. Hanno insomma le idee molto chiare o perché hanno visto l’impianto da qualche conoscente o perché hanno studiato le diverse opportunità che il mercato offre».
DI ELISA GERINI

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