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Guerra Russia Ucraina: il decalogo della pace di Zelensky

Guerra Russia Ucraina: il decalogo della pace di Zelensky
Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina

Il presidente ucraino è intervenuto in video al G20 di Bali esponendo le condizioni perché si possa porre fine alla guerra

Il “suo” piano per la pace è una sorta di decalogo che contiene dei punti ben precisi.
Ad esporlo in collegamento video è stato il presidente ucraino Volodymir Zelensky nel corso del G20 che si sta svolgendo a Bali. «Non vale la pena – ha precisato – offrire all’Ucraina compromessi su sovranità, territorio e indipendenza. Rispettiamo le regole e siamo persone di parola. L’Ucraina è sempre stata leader negli sforzi per il mantenimento della pace e il mondo lo ha visto».

Il monito da Bali per lo stop alla guerra

«Se la Russia dice che vuole porre fine a questa guerra – queste le parole espresse da Zelensky – lo dimostri con le azioni. Perché non permetteremo alla Russia di aspettare, costruire le sue forze e quindi iniziare una nuova serie di terrore e destabilizzazione globale». Un monito ferma che il presidente accompagna a un insieme di soluzioni che possono essere attuate per garantire davvero la pace. Pace per l’Ucraina, L’Europa e il mondo. Sono dieci i punti che indica nel piano per arrivare allo stop alla guerra.
Al primo posto c’è la sicurezza nucleare, seguita dalla sicurezza alimentare. Al terzo posto del decalogo c’è la sicurezza energetica.

Dal rilascio dei prigionieri e deportati alla conferma della fine della guerra, dieci punti fermi

Zelensky ha invitato dunque i Grandi riuniti a Bali a lavorare per la pace. Tra le condizioni sine qua non al quarto posto la formula ucraina mette il rilascio di tutti i prigionieri e i deportati.
Seguono l’attuazione della Carta delle Nazioni Unite e il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dell’ordine mondiale. La sesta sfida è rappresentata dal ritiro delle truppe russe e la cessazione delle ostilità.

Al settimo punto c’è la giustizia.
«Abbiamo già proposto una risoluzione dell’Assemlea Generale delle Nazioni Unite – ha sottolineato Zelensky – riguardante un meccanismo di compensazione internazionale per i danni causati dalla guerra russa: vi chiediamo di attuarla».
C’è poi la necessità di proteggere immediatamente l’ambiente. Il nono punto del decalogo è la prevenzione dell’escalation, un rischio che rimarrà, come dice Zelensky, finchè la sicurezza non sarà adeguatamente garantita.
A chiudere la formula c’è la conferma della fine della guerra.
«Quando tutte le misure anti belliche saranno state attuate – ha concluso Zelensky -, quando la sicurezza e la giustizia cominceranno a essere ristabilite, un documento che confermi la fine della guerra dovrà essere firmato dalle parti».
Da parte sua, il ministro degli Esteri russo  Sergei Lavrov, intervenuto al summit, ha definito non realistiche e non adeguate le proposte presentate. «La Russia vuole vedere fatti concreti e non parole – ha precisato – sull’influenza esercitata dall’Occidente su Zelensky perché accetti di negoziare».

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