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Draghi: riaperture in sicurezza, wedding, turismo e immigrazione

Draghi: riaperture in sicurezza, wedding, turismo e immigrazione
Mario Draghi

Slitta a lunedì 17 maggio il tavolo sul coprifuoco mentre il Governo è al lavoro sul cronoprogramma delle riaperture. La curva dei contagi sembra essere d’aiuto e favorire una pianificazione graduale: negli ultimi giorni, infatti, si sono registrate significative diminuzioni.
Il presidente del consiglio Mario Draghi, nel corso di un question time alla Camera, ha dato risposte su vari temi, tra i quali quello dello wedding, del turismo e dell’ immigrazione invitando alla pazienza e alla prudenza.

I matrimoni

“Un pensiero alle coppie che stanno programmando il matrimonio – ha detto Draghi – Capisco la preoccupazione di chi si accinge a sposarsi. Il festeggiamento è un desiderio che abbiamo avuto tutti ma è fondamentale avere pazienza per evitare che una occasione di gioia e spensieratezza si trasformi in un potenziale rischio per i partecipanti“.
Draghi ha assicurato lo stanziamento, per  il settore wedding, di  200 milioni di euro per anno in corso e ulteriori indennizzi  nel decreto sostegni bis.

Turismo senza quarantena

Per quanto riguarda il turismo, il presidente del consiglio ha rassicurato gli operatori spiegando che l’obiettivo del Governo è riaprire al più presto l’Italia al turismo italiano e straniero.
“La pandemia – ha ricordato Draghi – ha avuto sugli operatori turistici effetti economici ingenti e siamo all’opera per farli ripartire quanto prima e con la massima sicurezza. La prima iniziativa è lo sforzo che il governo fa per il rapido completamento della campagna vaccinale. Tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato con almeno una dose tutti i fragili e gli over 60“. Sui flussi turistici, “per quanto riguarda i Paesi del G7, in particolare Usa, Giappone e Canada saranno favoriti gli ingressi senza quarantena in caso di certificazione vaccinale“.

Ryanair viaggi

Voli Covid tested

Il Pnrr include fondi integrati per circa 9 miliardi per sostenere la competitività delle imprese turistiche. E’ previsto inoltre lo stanziamento di 500 milioni di euro per aprire cento nuovi siti culturali e  lo stanziamento di 14 milioni di euro per costituire un digital hub del turismo.
“Per quanto riguarda i flussi turistici – ha anticipato Draghi -prevediamo di ampliare la sperimentazione dei voli “Covid-tested”, che includa più linee, più rotte e più aeroporti”.

Il Patto di stabilità

Sul patto di stabilità ha puntualizzato “voglio essere molto chiaro. E’ fuori discussione che le regole sul patto di stabilità dovranno cambiare, ma questo dibattito non è ancora partito. La mia linea è che le attuali regole sono inadeguate, lo erano e lo sono di più per la uscita dalla pandemia. Dovremo concentrarci su un forte slancio della crescita per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici” “La revisione delle regole deve dunque assicurare margini di azione più ampi alla politica di bilancio nella sua funzione di stabilizzazione anticiclica. In particolare, dobbiamo incentivare gli investimenti, soprattutto per favorire la trasformazione digitale ed ecologica.  Allo stesso tempo, le nuove regole devono anche puntare a ridurre le crescenti divergenze tra le economie degli Stati membri e a completare l’architettura istituzionale europea. L’Italia intende partecipare attivamente al dibattito europeo”.

Parlamento Europeo
Parlamento Europeo

Immigrazione

Sulla questione migranti, il premier ha ribadito che “il governo vuole seguire una politica equilibrata efficace e umana. Nessuno sarà lasciato solo in acque territoriali italiane – ha detto – il rispetto dei diritti umani è una componente fondamentale nella politica migratoria. Ora è prioritario il contenimento della pressione migratoria nei mesi estivi con una collaborazione più intensa da Libia e Tunisia nel controllo delle frontiere”. E ancora ha ricordato che “una leva necessaria di governo dei flussi migratori è costituita, inoltre, dall’azione di rimpatrio dei migranti che non hanno titolo a rimanere sul nostro territorio, in mancanza dei presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale”.

Valentina Rossi

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