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Covid: la Commissione Europea traccia la strada per il prossimo autunno

Covid: la Commissione Europea traccia la strada per il prossimo autunno

Tra vaccini e restrizioni, la strategia dell’Unione riassunta in un documento. Arrivato l’ok di Aifa ai vaccini aggiornati

La definizione del piano per contrastare il Covid nel prossimo autunno è uno dei temi più caldi su cui il Governo uscente dovrà esprimersi ancor prima delle elezioni.
Al riguardo, intanto, arriva dall’Unione Europea l’indicazione delle linee guida sulle priorità strategiche da seguire da parte dei singoli Stati nell’adozione delle misure anti-coronavirus, per essere pronti ad affrontare una probabile nuova ondata pandemica.
Perché l’attenzione nei confronti del Sars-CoV-2 resta massima. Nonostante il trend di discesa, sia in Europa (i casi, sottolinea il Centro europeo per il controllo delle malattie Ecdc, sono in calo da 6 settimane, con un -14% nel confronto tra le ultime 2), sia in Italia, come emerge dall’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il documento europeo: i vaccini

Uno dei punti principali contenuti nel documento elaborato dalla Commissione riguarda la campagna vaccinale.
Gli obiettivi prioritari, in questa prospettiva, sono 2. Il primo è l‘ulteriore allargamento della base delle persone vaccinate, attraverso la somministrazione di prime dosi o del primo booster a chi ancora non l’ha ricevuto. Il secondo è la previsione di un ulteriore booster, per tutti, ma a partire da over 60 e fragili.
Considerando che i vaccini già disponibili rimangono efficaci nel prevenire le forme gravi della malattia, l’Unione invita a non perdere tempo, nell’effettuazione della quarta dose, senza attendere la disponibilità dei nuovi sieri bivalenti, sviluppati specificamente per garantire la protezione anche nei confronti della variante Omicron.
Nei programmi nazionali, Bruxelles invita inoltre a coordinare la vaccinazione anti-Covid con quella anti-influenzale.

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Nuovi vaccini: l’ok di Aifa e le novità

Dopo il via libera arrivato il 1° settembre dall’agenzia europea dei medicinali Ema, anche la Commissione tecnico scientifica dell’agenzia italiana del farmaco Aifa ha ieri, 5 settembre, dato la propria approvazione all’utilizzo dei nuovi vaccini a rna messaggero realizzati da Pfizer e Moderna, adattati a Omicron 1.
I booster con i vaccini aggiornati potranno essere effettuati dopo 3 mesi dalla conclusione del ciclo primario di somministrazioni.
La Cts ha quindi ribadito che il richiamo con i nuovi sieri è fortemente raccomandato per chi ha più di 60 anni e chi presenta ulteriori fattori di rischio, categorie maggiormente soggette allo sviluppo di un Covid grave. Tutti gli over 12, comunque, “possono vaccinarsi con la dose booster su consiglio del medico o come scelta individuale”.
Sempre sul fronte vaccini, Ema si pronuncerà entro metà mese sull’ulteriore farmaco adattato da Pfizer a Omicron 4 e 5. E Novavax ha annunciato di aver ricevuto dall’agenzia europea l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata del suo vaccino proteico per l’utilizzo come dose di richiamo.

Il documento europeo: le altre indicazioni

Tornando alle indicazioni della Commissione europea, è espressamente prevista anche la possibilità di reintrodurre a partire dai mesi autunnali “alcuni interventi non farmaceutici”, come l’obbligo di mascherine e distanziamento sociale, di cui per il momento Bruxelles si limita a sottolineare l’importanza. L’eventuale necessità di ricorrere a queste misure si dovrebbe legare, in particolare, ad alcuni indicatori, come i tassi di riempimento ospedalieri, a partire dalle terapie intensive.
In Italia, ad onor del vero, l’obbligo di indossare la mascherina di tipo Ffp2 è ancora in vigore, sui mezzi di trasporto pubblici, fino al 30 settembre.
Altra scadenza fissata nel nostro Paese, quella del 31 dicembre 2022, quando verranno meno l’obbligo di Green Pass per l’accesso alle RSA e ai reparti di degenza ospedaliera e l’obbligo vaccinale per il personale sanitario.

Dal 1° settembre, invece, pur con l’introduzione di norme più flessibili rispetto alle ordinarie, è stato abolito lo smart working semplificato (anche se l’Unione Europea ha confermato che il lavoro agile è una buona pratica da incentivare ove possibile). Il documento della Commissione, infine, ribadisce l’esigenza di garantire la libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione e invita i Paesi membri a dotarsi di regole in vista delle riaperture delle scuole.
In questa ultima prospettiva, comunque, l’Italia ha già provveduto con il vademecum del Ministero dell’Istruzione, elaborato sulla base delle linee guida dell’Iss.

Alberto Minazzi

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