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Con lo "screen time" i bambini possono perdere oltre mille parole al giorno

Con lo "screen time" i bambini possono perdere oltre mille parole al giorno

Uno studio di Telethon Kids Institute rivela che l’esposizione agli schermi ha un impatto sullo sviluppo delle attività linguistiche impoverendo il lessico

1.100 parole dagli adulti, 840 vocalizzazioni e 194 conversazioni.
Tanto possono perdere i bambini tra 12 e 36 mesi trascorrendo una media di tre ore davanti a smartphone, tablet e dispositivi elettronici.
A lanciare l’allarme è il risultato di una ricerca del Telethon Kids Institute e pubblicata dal Journal of the American Medical Association Pediatrics.
Attenzione quindi a fare uso di cellulari e altri strumenti di tecnologia magari per far stare tranquilli i bimbi fin dalla più tenera età.
I ricercatori hanno dimostrato che troppo tempo on line riduce l’apprendimento del linguaggio nei bambini da 1 a 3 anni perché riduce significativamente l’esposizione all’interazione genitori-figli. Lo “screen time”, così è chiamato il tempo trascorso davanti ai dispositivi elettronici, limita infatti le conversazioni con i familiari che sono importanti per sviluppare importanti competenze educative.
“Quando i bambini sono attivi e presenti nel mondo – sottolinea la ricercatrice del Telethon Kids Institute e responsabile della ricerca Mary Brushe – più noi parliamo con loro, più presto imparano e meglio affrontano le cose difficili della vita”.

Il decalogo per la salute digitale dei bambini

Mediamente in un giorno un bambino sente tra 5 mila e 35 mila parole.
Con lo screen time il suo lessico si impoverisce.
Gli autori dello studio, considerato in ogni caso che le generazioni di oggi sono di nativi digitali sempre più presi dalla tecnologia fin dai primi mesi di età, suggeriscono come gli svantaggi dello “screen time” possano essere ridotti selezionando con cura quanto di educativo si trova on line e tenendosi pronti a rispondere alle domande dei più piccoli.
In un decalogo per la salute digitale di bambini e ragazzi, realizzato dagli specialisti dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma in collaborazione con Almaviva, gli esperti dicono che l’utilizzo dei dispositivi digitali durante l’infanzia non va vietato ma limitato e fatto in modo responsabile.
Quindi niente smartphone prima dei 18 mesi e massimo 1 ora al giorno prima dei 6 anni.
Dai 6 anni in su
è opportuno stabilire un limite massimo di utilizzo di due ore al giorno per bilanciare il tempo con lo sport, lo studio e la lettura.
Mai poi usarli come calmanti nei momenti di capricci o nervosismo (preferendo alternative come il gioco all’aperto o il disegno), durante i pasti o prima di dormire.

Vanno inoltre utilizzate le funzioni di gestione del tempo fornite dai produttori di smartphone per aiutare i ragazzi a regolarsi quando sono davanti allo schermo ed è importante educare alla sicurezza on line insegnando la massima attenzione ai dati e contenuti condivisi. Il tutto per sviluppare un approccio con i dispositivi più consapevole e di conseguenza meno rischioso a cominciare proprio dai bambini in tenera età.

Silvia Bolognini

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