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Percorsi intermodali collegheranno stazioni e università

Percorsi intermodali collegheranno stazioni e università
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Ministero dei trasporti sostenibili e Rete Ferroviaria Italiana (Rfi)  hanno sottoscritto un accordo che prevede la progettazione e la realizzazione di ciclostazioni e piste ciclabili per collegare le reti ferroviarie con i poli universitari. Il progetto è finanziato con circa 4 milioni di euro
Un intervento per i giovani che, così facendo, potranno raggiungere più agevolmente le proprie sedi di studio contribuendo a ridurre l’inquinamento, sia atmosferico che acustico, dei centri urbani.
“Promossa insieme a Rfi, del Gruppo Ferrovie dello Stato, l’iniziativa intende favorire l’uso delle biciclette come strumento di mobilità sostenibile, garantendo allo stesso tempo adeguati livelli di sicurezza. – ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini -Si tratta di un segnale nella direzione di un cambio culturale che consentirà ai cittadini di spostarsi con mezzi leggeri riducendo le emissioni inquinanti”.
Secondo l’Osservatorio di Mercato di Rfi,  sono 329 le università che hanno almeno una stazione ferroviaria nel raggio di 3 chilometri. Di queste 254 (il 77%) non ha un collegamento ciclabile tra la stazione e l’università. Se si considera che la bicicletta è il mezzo di trasporto preferito dai giovani tra i 18 e i 24 anni, secondo lo studio di RFI sono 188 i poli universitari che possono essere collegati, attraverso percorsi ciclopedonali di lunghezza minore di 3 chilometri, a 133 stazioni ferroviarie. Da queste ultime, ogni anno, a pieno regime in epoca pre-covid, partivano o arrivavano 45,6 milioni di viaggiatori per motivi di studio.

I Comuni

I destinatari delle risorse saranno i Comuni con sedi di Università statali o non statali legalmente riconosciute, individuati su proposta del Ministero dell’Università e della Ricerca e selezionati tenendo conto anche di eventuali altri poli di attrazione (turistico, culturale, sportivo, ecc.) che potrebbero essere raggiunti grazie al collegamento attraverso le ciclovie. Altro aspetto importante per la selezione è stato quello urbanistico e del Piano urbano della mobilità sostenibile dove adottato.
In questa prima fase saranno i Comuni di Bari, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pisa e Roma.
Sarà cura delle amministrazioni comunali, in accordo con le Università, realizzare i percorsi ciclabili, le ciclostazioni e tutte le infrastrutture per garantire la sicurezza.
Rfi realizzerà le aree di sosta delle biciclette presso le stazioni attrezzandole con le rastrelliere e  provvederà inoltre a installare impianti di illuminazione, di videosorveglianza e di segnaletica e a dotare le rampe delle scale delle apposite canaline per il trasporto delle bici.
Una mobilità intermodale e sostenibile per collegare le università

Le cifre

La cifra più consistente è stata assegnata al comune di Napoli con 525 mila euro per il collegamento fra l’università Federico II e la stazione di Napoli Porta Garibaldi (1,5 km) e 577.500 euro per collegare l’ateneo con la stazione di Napoli Porta Cavour (1,65 km).
Al comune di Padova vanno 682.500 euro per unire con una ciclabile l’università degli studi di Padova con la stazione di Padova centrale (1,95 km).
A Roma andranno 595 mila euro per unire l’università degli Studi La Sapienza con la stazione Termini (1,7 km).
Ci sono poi 525 mila euro per Pisa per collegare l’ateneo alla stazione di Pisa centrale (1,5 km) e 525 mila euro per Palermo per collegare l’ Università e la stazione di Palermo centrale (1,5 km). A Milano vanno 315 mila euro per unire con un percorso su due ruote l’ateneo di Milano-Bicocca con la stazione Milano Greco Pirelli (0,9 km).
Per Bari  157.500 euro per unire l’ateneo con la stazione di Bari centrale (0,45 km).

Valentina Rossi

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