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Bonus bollette: cosa cambia per il primo trimestre 2022

Bonus bollette: cosa cambia per il primo trimestre 2022
Bonus bollette

Chi può beneficiarne e come. Il caso delle utenze temporaneamente sospese per morosità

Il caro bollette ha messo in crisi famiglie e imprese.
Alcune famiglie più di altre, perché già in difficoltà. In previsione dell’arrivo dell’impennata dei costi per scaldare le nostre abitazioni, usufruire dell’acqua calda e illuminare le serate a casa, il governo ha deciso di prorogare anche per il primo trimestre 2022 il bonus sociale, detto anche “bonus bollette”.
Non riguarda solo le famiglie in difficoltà economica ma anche quelle in cui ci sono persone con condizioni di salute tali da richiedere l’uso di apparecchiature elettromedicali.

Il bonus sociale

Sono tre le condizioni necessarie affinché il bonus sociale sia riconosciuto al titolare dell’utenza domestica che lo richiede.
La prima è che il suo ISEE non superi la cifra di 8265 euro annui oppure che, avendo un ISEE fino a 20 mila euro, abbia un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico. La terza condizione è che appartenga al un nucleo familiare che beneficia di Reddito o Pensione di Cittadinanza.

Il tipo di contratto

L’erogazione del bonus sociale è legato anche alla tipologia contrattuale per la fornitura di gas e luce, che deve riguardare gli usi domestici.
L’utenza può anche essere temporaneamente  sospesa per morosità.
L’importante è che sia intestata a uno dei componenti del nucleo familiare indicati nella Dichiarazione Sostitutiva Unica, la DSU.
L’utenza può anche esser legata a forniture di luce, acqua e gas condominiali. In questo caso il gas deve risultare utilizzato per riscaldamento e/o uso cottura cibi in locali adibiti ad abitazioni private.
Per quanto riguarda il gas, in ogni caso, il contatore (misuratore di classe) non può risultare superiore a G6:
Nel caso di fornitura condominiale idrica questa deve essere attiva.
Laddove il Gestore Idrico competente non sia stato in grado di individuare preliminarmente una fornitura idrica diretta, vale a dire una fornitura che risulti intestata ad uno dei componenti del nucleo familiare, “se il nucleo familiare risulta intestatario di un contratto per la fornitura di energia elettrica per usi domestici attivo- si legge in una nota – il Gestore Idrico assume che il nucleo familiare usufruisca anche di una fornitura idrica centralizzata e riconosce automaticamente il bonus“.

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