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Bollette: ok di Arera a fatturazione mensile per il gas

Bollette: ok di Arera a fatturazione mensile per il gas

Ma c’è timore per i pesanti rincari in arrivo a ottobre. Legacoop: ecco come gli Italiani tagliano le spese

Da sabato prossimo, 1° ottobre 2022, è in arrivo una nuova mazzata per gli Italiani sul fronte bollette. Entrerà infatti in vigore l’adeguamento trimestrale dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente Arera del costo delle tariffe di gas e luce applicate ai consumatori che si riforniscono di energia sulla base di contratti “a maggior tutela”.

Non sarà però l’unica novità. Sempre dal 1° ottobre cambia anche il meccanismo di calcolo della bolletta del metano per gli utenti tutelati. E, con una decisione ufficializzata nelle ultime ore, si potrà chiedere di ricevere una bolletta mensile, anziché bimestrale o trimestrale, per diluire i pagamenti.

Intanto, mentre la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha annunciato una nuova revisione al rialzo dei tassi di interesse (ma anche l’impossibilità di abbassare i prezzi del gas, affermando che “serve una riforma”), l’inflazione continua a mordere. E un report di Legacoop e Ipsos illustra come gli Italiani stanno tagliando le spese.

Elettricità: possibili rialzi fino al 100%

L’ufficializzazione delle nuove tariffe da parte di Arera dovrebbe arrivare probabilmente entro giovedì 29 settembre. In queste ore, stanno al momento circolando solo alcune ipotesi sull’adeguamento rispetto ai 25 centesimi al chilowattora pagati fino ad oggi per l’elettricità dagli utenti a maggior tutela.

Nell’aggiornamento di luglio, l’Autorità non era intervenuta sul mercato tutelato. Ma si parla adesso di aumenti che, per quanto riguarda la voce della componente energia elettrica, potrebbero aggirarsi tra il 60% e il 100%, con un costo al chilowattora, per gli ultimi 3 mesi del 2022, fissato tra 40 e 50 centesimi.

Per il gas, invece, come detto, il calcolo della tariffa, per l’utenza tutelata, non si baserà più sulle quotazioni future del mercato all’ingrosso internazionale di Amsterdam. Verrà invece effettuato un calcolo sulla base dei valori effettivi del mercato italiano. Si passerà così a un aggiornamento mensile “ex post”: per le bollette di ottobre, in altri termini, il prezzo sarà ufficializzato a inizio novembre.

Bollette: la possibilità della fatturazione mensile

Sulla base delle richieste avanzate a luglio dall’Unione Nazionale Consumatori, che auspicava una nuova organizzazione delle tariffe per il mercato tutelato, Arera ha ora deciso di prevedere, dal primo ottobre, la possibilità per gli utenti di chiedere ai fornitori l’invio di una bolletta mensile al posto di quella che oggi arriva ogni 2 o 3 mesi.

Sono circa 7,3 milioni, sui 20,4 totali, gli utenti domestici che potranno usufruire di questa opportunità di redistribuire i pagamenti su più mesi.

Si tratta, negli intendimenti dell’Autorità, di una rateizzazione di fatto, consentendo alle famiglie di tenere maggiormente sotto controllo le spese. Ma la soluzione non convince tutti, tant’è che il Codacons, temendo che ne possano derivare ulteriori aggravi scaricati sui consumatori finali, sta valutando l’ipotesi di ricorrere al Tar.

Gli Italiani e il taglio delle spese per l’inflazione

Intanto, in ogni caso, gli Italiani stanno provando a fronteggiare i rincari riducendo i consumi di energia elettrica e metano. Quelli che, guardando all’elettricità, già lo fanno, secondo il report “FragilItalia” di Area Studi Legacoop e Ipsos, sono mediamente il 63%, con una percentuale che sale al 72% nel ceto popolare.

Il 56% (ma il 69% delle famiglie meno abbienti) sta invece contenendo il consumo di gas. E si prevede che la percentuale sia destinata rapidamente a salire: ben l’87% ritiene infatti che sarà costretto entro breve tempo a stringere la corda sui consumi di elettricità e gas.

Dal sondaggio sul tema “Rincari e consumi” effettuato, emerge però che non è solo quello energetico, l’ambito in cui si sono stretti i cordoni della borsa. Lo shopping è stato ad esempio ridotto del 57%, le spese per attività culturali e di svago del 54%. Anche in questo caso, a essere maggiormente colpiti sono i ceti più bassi, con una quota che sale rispettivamente al 73% e al 70%.

Alberto Minazzi

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