L’Esposizione Internazionale si svolgerà dal 20 aprile al 24 novembre 2024
Si chiama “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere” l’appuntamento con l’esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia che prenderà il via il prossimo 20 aprile a cura di Adriano Pedrosa.
Un titolo quanto mai attuale e che fa pensare considerati i tragici eventi accaduti negli ultimi anni: dalla pandemia all’aggressione russa all’Ucraina, all’attacco di Hamas a Israele lo scorso 7 ottobre e le tragiche conseguenze nella striscia di Gaza. Stranieri è un termine con un particolare significato in Europa, nel Mediterraneo e nel mondo se si riflette su un dato: nel 2022 il numero di migranti forzati secondo l’Alto Commissariato delle nazioni Unite per i rifugiati è arrivato a 108,4 milioni e nel 2023 è cresciuto ulteriormente.
Dunque un’Esposizione che attraverso le opere esposte di 90 Paesi partecipanti e 30 Eventi collaterali, avrà protagonisti artisti che sono essi stessi stranieri, immigrati, espatriati, diasporici, esiliati e rifugiati.
Il Nucleo Contemporaneo e il Nucleo Storico della Mostra
“L’espressione “Stranieri Ovunque” – ha spiegato Adriano Pedrosa nel corso della presentazione dell’evento – ha più di un significato. Innanzitutto vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno sempre degli stranieri: sono/siamo dappertutto. In secondo luogo che, a prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre veramente stranieri”.
Il titolo della 60esima Biennale Arte prende il nome da una serie di lavori realizzati a partire dal 2024 dal Collettivo Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede a Palermo.
Le opere consistono in sculture al neon che, in diverse lingue, riportano le parole Stranieri Ovunque.
Nei primi anni del Duemila l’espressione è stata ripresa da un collettivo torinese che combatteva contro il razzismo e la xenofobia in Italia.
Quest’anno la Biennale ha privilegiato artisti che mai hanno partecipato all’Esposizione internazionale.
Il percorso espositivo si sviluppa tra il padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale suddivisi nel Nucleo Contemporaneo e Nucleo Storico.
Nel primo, sempre a partire dal termine “straniero” che è etimologicamente collegata alla parola “strano” nelle varie lingue.
Troveremo dunque gli artisti “queer” che si muovono all’interno di diverse sessualità e generi, spessi perseguitati o messi al bando; gli “outsider” che si trovano ai margini del mondo dell’arte come l’autodidatta o l’artista “folk o popular” e l’artista “indigeno”, spesso trattato come uno straniero nella propria terra le cui opere si vedranno nel Padiglione Centrale.
Il Nucleo Contemporaneo nelle Corderie riserva una sezione speciale dedicata a “Disobedience Archive”, un progetto di Marco Scotini che dal 2005 sviluppa un archivio video incentrato sulle relazioni tra pratiche artistiche e attivismo.
Il Nucleo Storico è invece composto da opere del XX secolo provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dal mondo arabo.
Nel Padiglione centrale sono previste tre sale: “Ritratti” con le opere di 112 artisti tra dipinti, lavori su carta e sculture in un arco di tempo compreso tra il 1905 e il 1990; “Astrazioni” nella quale esporranno 37 artisti e una sala dedicata alla diaspora, con artisti italiani che hanno viaggiato e si sono trasferiti all’estero integrandosi nelle culture locali e costruendo le loro carriere in Africa, Asia, America Latina, Europa e Stati Uniti.
I Leoni d’Oro alla Carriera e i Progetti Speciali
La Biennale Arte 2024 è arricchita da una Trentina di Eventi Collaterali in numerose sedi nel centro storico di Venezia.
Sabato 20 aprile 2024, nel corso della cerimonia di inaugurazione, saranno consegnati i Leoni d’Oro alla Carriera alle due artiste Anna Maria Maiolino, brasiliana e italiana di nascita e Nil Yalter, artista turca residente a Parigi.
Sono due i Progetti Speciali nell’ambito dell’Esposizione Internazionale.
Il Padiglione delle Arti Applicate, in Arsenale, ospiterà l’artista brasiliana Beatriz Milhazes con sette dipinti e collage di grandi dimensioni dai quali emergerà l’espressione del suo lavoro che sovrappone l’immaginario culturale brasiliano e i riferimenti della pittura modernista occidentale. Il Progetto del Padiglione è a cura di Adriano Pedrosa e nasce dalla collaborazione tra Biennale e Victoria and Albert Museum di Londra.
Nel Padiglione Italia, alle Tese delle Vergini, sempre in Arsenale, invece l’artista Massimo Bartolini proporrà il suo progetto “Due qui / To hear” che include contributi appositamente ideati da musicisti e scrittori.
Spostandosi in terraferma, nella Polveriera Austriaca di Forte Marghera a Mestre, si potranno ammirare una decina di opere dell’artista italiana Nedda Guidi (Gubbio, 1927 – Roma 2015), presente in Concorso. Come ha precisato Pedrosa, Guidi nei suoi lavori unisce la figura dell’esperto artigiano con il genio dell’arte. Non una semplice ceramista ma una scultrice fondamentale per l’evoluzione della ceramica contemporanea.
Silvia Bolognini