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Andy Warhol: la Libertà artistica in esposizione a Caorle

Andy Warhol: la Libertà artistica in esposizione a Caorle
Andy Warhol, Beethoven, inchiostri serigrafici su carta, 101 x 101

Caorle tra le icone i Warhol e le opere legate alla guerra

Arte, consumismo, creazione, popolarità, iconicità. Concetti diversi, anche distanti tra loro, il cui incrocio porta all’unico artista in grado di sublimare tutto ciò nell’opera d’arte: Andy Warhol. Un genio figurativo e comunicativo, in grado di rivoluzionare il panorama estetico legandolo strettamente al modo di fare business, precursore della nostra contemporaneità ai limiti del profetico (“Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti”).
Warhol fu la persona che serializzò le icone del suo tempo, Marilyn Monroe, Mao Zedong, la Campbell’s soup, per divenire egli stesso l’icona e l’esempio.
Raccontare le opere, la mitologia warholiana, ma soprattutto l’uomo sensibile e insicuro: è questo l’obiettivo della mostra Andy Warhol: the age of freedom, in esposizione fino al 3 settembre al centro culturale A. Bafile di Caorle.

Warhol
Andy Warhol, Marilyn, serigrafia su carta 91 x 91

Le sfacettature dell’arte di Warhol

La mostra, organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’agenzia MV Arte di Vicenza, porta nella località estiva del veneziano oltre 60 opere dell’artista americano, insieme alle creazioni di altri artisti internazionali che caratterizzarono gli anni Sessanta: Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Joe Tilson, Robert Indiana, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Tano Festa, Franco Angeli.

Mario Schifano, Ozono, 1990, Smalto su tela, 250 x 250 cm

Da un lato, “la storia intensa di un mondo fatto di comunicazione e genialità, business e consumismo, nel ruolo centrale di una Factory – l’atelier creato dall’artista tra il 1962 e il 1968 – divenuta punto catalizzatore dell’establishment artistico americano”, e dall’altro “l’immagine di un uomo dal volto sensibile e timido che si è trasformato in uno sperimentatore dalle esplosive capacità comunicative.”
Questo, in riassunto, l’obiettivo della narrazione espositiva portata dal curatore della mostra, Matteo Vanzan.

Warhol
Andy Warhol (©Matt Dertinger)

La Pop art e il consumismo ripetitivo

Andy Warhol nacque il 6 agosto 1928 a Pittsburgh da genitori cecoslovacchi.
Il suo precoce talento artistico lo portò a studiare arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology, a cui seguì il trasferimento a New York.
Qui fece esplodere il suo talento artistico: come i grandi intellettuali di un tempo, Warhol attraversò l’arte trasversalmente, dedicandosi alla pubblicità, al cinema, alla fotografia e alla scultura, ma soprattutto alla pittura, tralasciando il concetto del “pittore sporco di colori” per approdare alle serigrafie, ai colori accesi, alla ripetizione della medesima immagine.
È il concetto di Pop art, ovvero di opera d’arte figlia del suo tempo: la copia seriale dell’immagine così come potrebbe apparire agli scaffali dei supermercati, e gli stessi prodotti portati all’interno del museo nella loro serialità (da qui la celebre Campbell’s soup).
Le icone stesse da lui ritratte, nella loro unicità – oltre ai già citati, Che Guevara, Michael Jackson, Elvis Presley, Brigitte Bardot, Marlon Brando, Liza Minnelli – vengono esposte al consumismo ripetitivo delle sgargianti immagini proposte.
La stessa tecnica inventata da Warhol, la blotted line, permetteva la replica originale ma continua dello stesso soggetto, rivoluzionando il concetto di originale e di copia.

Caorle, la musica e l’arte

Con la mostra The age of freedom, incentrata su Andy Warhol, la città di Caorle ribadisce la sua vocazione culturale.
Già nel 2022 è stata riconosciuta come “Città Veneta della Cultura”, come ricordato dal sindaco Marco Sarto, grazie alle sue iniziative aperte al contemporaneo (negli scorsi anni con la street art protagonista al Caorle Sea Festival e al CaorlEducAzione).
Domenica 18 giugno aprirà l’esposizione collaterale “Give peace a chance”, al Museo Nazionale di Archeologia del Mare.
Seguendo il filo della canzone Imagine di John Lennon, verranno esposte dieci opere contemporanee legate alla guerra, per dimostrare cosa ci può far perdere un evento bellico, a fronte della bellezza artistica.
Un connubio figurativo-musicale che verrà seguito anche nell’esposizione principale di Andy Warhol, dato che il sottofondo sonoro ad accompagnare la mostra sarà incentrato sul grande rock degli anni Sessanta (The Beatles, Rolling Stones, The Who, Janis Joplin, Jimi Hendrix). Durante i tre mesi di apertura di The age of freedom sono previsti eventi e incontri occasionali; si potranno visitare le opere di Andy Warhol tutti i giorni, dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 22. I prezzi dei biglietti spaziano dagli 8 euro per l’intero ai 5 euro per il ridotto. Altre informazioni sono consultabili nel sito del comune di Caorle.

Damiano Martin

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