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Alimentari: boom di vendite di vegetali. Anche surgelati

Alimentari: boom di vendite di vegetali. Anche surgelati

Il 13% degli Italiani ha ridotto i consumi di carne, mentre il 53% ha aumentato il consumo quotidiano di frutta e verdura.
Un vero e proprio boom di cui, sottolineano le statistiche, hanno beneficiato anche le vendite di surgelati.
Un settore in cui i prodotti vegetali si confermano il segmento trainante, all’interno di un comparto comunque in crescita generale secondo i dati presentati da Iias, l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati. Per la prima volta nella storia, infatti, si sono superati i 15 kg di consumo pro capite annuo di prodotti “da freezer”.

Surgelato? No, grazie

Eppure, per anni, i prodotti surgelati sono stati quasi “demonizzati” in Italia.
Congelare frutta e verdura sembrava assurdo e molti hanno sempre pensato che che così facendo sarebbe andata persa buona parte della salubrità e delle qualità nutrizionali dei cibi.
In realtà, assicurano gli esperti, questo non è  vero.
Anzi, dichiara la nutrizionista Elisabetta Bernardi all’agenzia ADNKronos, “un recente studio ha dimostrato che frutta e ortaggi surgelati sono, in molti casi, più nutrienti dei freschi”.
Dopo 5 giorni dalla raccolta, broccoli, cavolfiori, fagiolini, piselli, spinaci, mirtilli e fragole surgelate conservavano infatti un contenuto di vitamina C, beta carotene e folati maggiore rispetto agli stessi prodotti freschi conservati in casa per qualche giorno.

surgelati

Italiani a tavola, nuove abitudini

Che lo si sapesse o meno, il dato è che le abitudini alimentari degli italiani sono cambiate.
Un italiano su due, sottolinea il Rapporto Coop 2021, ha variato le proprie abitudini alimentari rispetto al pre-Covid. E se il 23% di noi, in questi mesi, è ingrassato (prendendo in media 5,8 kg) e il 15% è dimagrito (con un calo medio di 7,1 kg), si può rimarcare che il dato più significativo è il mutamento della sensibilità verso il cibo.

Le vendite di vegetali surgelati

Nel 2020, il fatturato dei surgelati in Italia ha raggiunto i 4,45 miliardi di euro, per il 68,5% derivante dal cosiddetto “retail” (la vendita diretta al consumatore per uso personale e familiare, che ha fatto segnare un +12,1% di tonnellate vendute). Un altro 11,3% arriva dal porta a porta e dall‘e-commerce (arrivato a 100 mila tonnellate) e il restante 20,2% di surgelati consumati “fuori casa”. È questo l’unico canale di vendita in calo (-37% nelle tonnellate vendute), anche a causa delle restrizioni del lockdown e delle successive misure di contenimento.

Meno pasta, più zuppe e minestroni

Delle quasi 600 mila tonnellate di prodotti surgelati consumate, oltre 250 mila (+10,5%) sono vegetali: dai vegetali semplici (+7,4%) a zuppe e minestroni (+15,4%, di cui +7,4% per i cosiddetti “ricettati”), dai vegetali preparati (+24,2%) alle erbe aromatiche (+8,4%), tutte le percentuali sono in crescita.
A questi vanno aggiunti le patate (+10,7%, con +10,5 di patate fritte e +12,3% di elaborate) e la frutta (+6,1). Un risultato legato anche all’esperienza di consumo di prodotti di alta qualità, con materie prime naturali varie e disponibili in ogni periodo dell’anno, con elevati contenuti nutrizionali ed etichette complete e trasparenti.

Gli altri surgelati nel 2020 in Italia

In termini di tonnellate, crescono comunque anche gli altri segmenti. I prodotti ittici crescono del +18%, con una performance particolarmente significativa (+30,1%) del pesce panato e pastellato). Chi li sceglie lo fa sia per la sostenibilità ambientale, legata alla certificazione della provenienza della materia prima e alle tecniche di pesca ecocompatibili, sia per la facilità di preparazione.
La carne resta invece un segmento ancora di nicchia, anche se in crescita: +10,5% per le carni rosse, +9% per le bianche. Notevole (+15,6%) l’incremento di pizze e snack.
La “margherita” resta la regina, con 110 milioni di unità consumate sui 240 milioni totali registrati nel 2020. Crescono (+6,3%) anche le paste semilavorate e (+4,8%) i piatti ricettati come ravioli, tortellini e lasagne. +8% , infine, per i dessert .

Alberto Minazzi

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