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L'Italia verso il bianco. Ecco come si torna alla normalità

L'Italia verso il bianco. Ecco come si torna alla normalità

Restano l’obbligo della mascherina e il distanziamento sociale. Ma l’ingresso in zona bianca di Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, operativo da oggi, 31 maggio 2021, è comunque un segnale importante nella prospettiva del tanto atteso superamento della fase più difficile della pandemia.
Niente più coprifuoco, riapertura anticipata, rispetto a quanto stabilito dal più recente decreto, di parchi divertimento, sale giochi, centri ricreativi e feste. Un diverso quadro regolamentare che, progressivamente, si allargherà a tutta Italia.

Zona bianca: chi c’è e chi ci entrerà

Dal 13 gennaio 2021, quando fu istituita la nuova fascia, tra le regioni italiane solo la Sardegna, per un breve periodo, era arrivata ad avere parametri tali da consentire l’ingresso in zona bianca. Adesso, insieme a Friuli Venezia Giulia e Molise, è proprio la Sardegna la prima a ottenere la qualificazione da parte della cabina di regia. Ma, in prospettiva, si aggiungeranno anche Veneto, Liguria e Abruzzo (dal 7 giugno) e poi Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Umbria e provincia di Trento (dal 14 giugno). Tutte regioni che, per tre settimane consecutive, hanno avuto uno scenario di tipo 1, con un livello di rischio basso. In particolare, l’incidenza di nuovi casi di contagiati ogni 100 mila abitanti deve mantenersi sotto la soglia di 50.

Zona bianca: quali misure restano in vigore

Essere “bianchi”, come accennato, non significa “liberi tutti”. Non cambiano le regole sull’uso della mascherina: nei locali pubblici al chiuso va indossata sempre, all’aperto quando non è possibile mantenere il distanziamento interpersonale di sicurezza. Ovviamente, ferme restando le eccezioni per i bambini sotto i 6 anni, per chi fa attività sportiva e per chi ha patologie o disabilità incompatibili.
Restano anche sospese fiere, congressi, attività di ballo nelle discoteche e accesso del pubblico agli eventi e alle manifestazioni sportive. In generale, rimane vietato organizzare eventi, siano svolti al chiuso o all’aperto, che implichino assembramenti. Così come restano in vigore le linee guida per lo svolgimento in sicurezza delle specifiche attività e l’obbligo di sanificazione, oltre a quello della garanzia di una corretta aerazione dei locali chiusi.

Zona bianca: coprifuoco e green pass

Il principale allentamento concesso in zona bianca riguarda il coprifuoco, che non si applica più fin dal primo giorno della nuova classificazione. La cancellazione della misura su tutto il territorio nazionale è fissata invece solo per il 21 giugno. Un primo allentamento è comunque previsto, anche in zona gialla, dal 7 giugno, quando l’orario d’inizio si sposta dalle 23 alle 24, ferma restando la fine della misura alle 5 di mattina.

Un ruolo importante, anche in zona bianca, lo svolge il cosiddetto “green pass”, che attesta l’avvenuta vaccinazione (anche con sola prima dose, ma da almeno 15 giorni), la guarigione dal Covid o la negatività a un tampone.
Il certificato, al momento disponibile in forma cartacea ma in prospettiva rilasciato anche in formato digitale, è richiesto ad esempio per la partecipazione alle feste e ai banchetti. Compresi quelli dopo le cerimonie civili e religiose, come matrimoni e battesimi, anche in spazi interni purché ogni invitato abbia a disposizione uno spazio di 2 metri quadri.
Le feste
torneranno possibili in tutta Italia dal 15 giugno ma richiedono in ogni caso il rispetto di alcuni protocolli di sicurezza, come l’uso della mascherina e il divieto di buffet (a meno che le vivande siano confezionate monoporzione).

Zona bianca: le altre riaperture

In zona bianca, possono restare aperti anche i centri culturali, sociali o ricreativi, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò anticipando così la riapertura nazionale, fissata in zona gialla per il 1 luglio. Di nuovo aperti, nelle regioni bianche, anche i parchi tematici e i parchi di divertimento, per i quali la chiusura sul resto del territorio nazionale durerà fino al 15 giugno.
Riaprono, sia pure in maniera parziale, anche le discoteche, per le quali il Governo non ha fissato una data di riavvio dell’attività ordinaria. In zona bianca, in questi locali, sarà possibile mangiare e bere (se i gestori hanno l’apposita licenza) e ascoltare la musica, ma non ancora ballare.
Il ballo è invece possibile se, a un rinfresco all’aperto, è prevista musica dal vivo. In tal caso, chi suona deve essere posizionato ad almeno 3 metri dal pubblico e chi balla deve avere uno spazio a disposizione di almeno 1,2 metri quadri.

Bar e ristoranti

La nuova ordinanza del Ministero della Salute ha invece modificato alcune norme e ha anticipato alcune riaperture in tutto il Paese. In particolare, si tratta delle misure e dei protocolli per bar e ristoranti, che entrano in vigore dal 1 giugno, consentendo le consumazioni anche al chiuso. Un limite che salta è quello dei tavoli al massimo da 4 persone, pur restando l’obbligo del rispetto del distanziamento e di indossare la mascherina quando non si mangia o si beve. Il personale è invece sempre tenuto a indossarla.

Nei bar si può consumare anche al banco, ma con distanza interpersonale di almeno un metro. Nei locali è ammesso in contemporanea un numero limitato di clienti, in base alle caratteristiche dei locali, qualora non ci siano posti a sedere. Unica differenza tra zona bianca e zona gialla, il limite dell’orario d’apertura, che è collocato al coprifuoco generale.

Tra mascherina e vaccinazioni agli under 16: le parole del ministro

«Penso che per l’estate dobbiamo mantenere questo approccio: le mascherine e il distanziamento restano fondamentali». Con queste parole, intanto, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha anticipato uno degli scenari futuri intervenendo in tv a “Che tempo che fa”. Al chiuso, dunque, la mascherina continuerà ad accompagnarci ancora per un po’, mentre il ministro ha ipotizzato un superamento dell’obbligo all’aperto in tempi più brevi.

Speranza ha affrontato anche altri temi “caldi”. Sulla vaccinazione dai 12 anni in su, il ministro ha annunciato prossime novità da Aifa, considerando fondamentale la somministrazione ai più giovani in vista della riapertura della scuola a settembre. Quanto alla variante indiana, è stato inoltre rinnovato fino al 25 giugno il divieto di ingresso in Italia per chi proviene da India, Bangladesh e Sri Lanka. La terza dose di vaccino sarà «molto probabile», per il ministro. Che sta lavorando con le Regioni per la seconda somministrazione in vacanza e che proporrà l’uso del green pass digitale anche con Paesi come Giappone, Usa e Canada.

Alberto Minazzi

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