Ambiente +

Venezia: Giro Laguna tra terra e acqua in barca e in bicicletta

Venezia: Giro Laguna tra terra e acqua in barca e in bicicletta

Una gita tra terra e acqua, tra natura e storia, alla scoperta della laguna di Venezia, Patrimonio Unesco, del litorale di Cavallino-Treporti e dell’isola di Sant’Erasmo.

Agricoltura a Sant’Erasmo

L’ottava edizione di “Giro-Laguna“, iniziativa proposta da Adria Bikes Hotel-ABH, network di strutture, agriturismi e hotel con servizi dedicati al cicloturismo e al mondo bici, si sarebbe dovuta svolgere a maggio.
Covid-19 ha bloccato l’evento, ma solo temporaneamente, e le centinaia di bikers che ogni anno partecipano alla manifestazione si sono dati appuntamento per il prossimo autunno, precisamente il 3 ottobre 2020.

Giro Laguna in autonomia

Nel frattempo il “Giro-Laguna” potrà essere fatto in autonomia con la propria bici o noleggiandone una, utilizzando per gli spostamenti via acqua i mezzi pubblici.

“Questo percorso è molto amato dai bikers del Veneto e non solo, ciclisti di professione o semplici appassionati di bicicletta e cicloturismo – spiega Sileno Sartori, presidente di Adria Bikes Hotel-ABH –  Accompagnati da guide certificate MTB rappresenta un’occasione per conoscere la laguna di Venezia, le valli da pesca oltre a patrimoni naturalistici meno conosciuti come Lio Piccolo e Valle Sacchetta.

Valle Cavallino, lavoriero – PH© Andrea Chinellato

Quest’anno ci spingeremo fino all’isola di Sant’Erasmo per visitare la Torre Massimiliana, forte militare del 1800 e a Ca’ Savio dove sarà possibile ammirare le due Batterie della I° Guerra Mondiale“.

Lungo il litorale di Cavallino-Treporti

Ampie spiagge sabbiose che si estendono per 15 chilometri fino a Jesolo, paesaggi lagunari ricchi di fascino, valli da pesca caratterizzate da una grande varietà di flora e fauna e suggestivi edifici storici, fanno di Cavallino-Treporti uno dei litorali più belli del Nord Adriatico.
Seconda spiaggia d’Italia, con quasi sei milioni di presenze turistiche l’anno, il Parco Turistico di Cavallino-Treporti vanta il primato assoluto in Europa per l’offerta turistica plein air.

In bicicletta lungo la Via dei Forti

Dislocate lungo tutto il territorio, le caserme, le torri telemetriche, i bunker, i forti e le batterie sono un prezioso patrimonio architettonico che punteggia la penisola e che racconta un aspetto importante dell’identità storica e culturale di Cavallino-Treporti.

La Torre telemetrica

Tra quelli di maggior interesse architettonico, il Forte Vecchio di Punta Sabbioni, edificio costruito, tra il 1845 e il 1851, sul Lungomare San Felice dagli Austriaci con la funzione di proteggere la bocca di porto di Punta Sabbioni e difendere la Laguna di Venezia.

Forte Vecchio

A Ca’ Savio, in via Vettor Pisani, si trova la Batteria Vettor Pisani, dove, a partire dal 2018 è stato riaperto e rinnovato l’omonimo museo, oggi caratterizzato da nuove esposizioni ed iniziative legate alla “Via dei Forti“.

Batteria Vettor Pisani

Pedalare tra gli scavi archeologici

Culturalmente suggestiva anche la visita dell’area umida di Lio Piccolo, località eletta a luogo di villeggiatura già in epoca romana.

Lio Piccolo

Gli scavi archeologici qui intrapresi hanno individuato, per metà sott’acqua, resti di splendidi pavimenti a mosaico appartenenti a quell’epoca.
Le testimonianze archeologiche descrivono il luogo come un fiorente scalo commerciale in epoca imperiale, legato, per contiguità e cultura, a Lio Maggiore e ad Altino.
A Lio Piccolo è possibile visitare anche un’interessante chiesa Settecententesca, Santa Maria della Neve.

La Chiesetta di Santa Maria della Neve

L’edificio di culto fu eretto nel 1791 per merito della nobile famiglia veneziana Boldù che era in possesso di tutta l’isola. Dopo vari passaggi di proprietà fu lasciata ai padri armeni mechitaristi dell’isola di S. Lazzaro, nella laguna di Venezia. Nel 1900 fu costruita l’adiacente canonica, e nel 1911 il campanile.
Attorno alla chiesetta sorgono una manciata di edifici, mentre il paesaggio circostante si caratterizza per la presenza di orti, dove si coltivano le note castraùre (il primo germoglio del carciofo violetto) e le zizołe (giuggiole), intervallati da canali, zone di barena e valli da pesca.

In barca e in bici tra le valli da pesca della laguna

Le valli da pesca costituiscono il più ricco e spettacolare ambiente naturale della zona.
Anche lungo questo itinerario ritroviamo i caratteri dominanti dell’ambiente di Cavallino con i suoi contrasti, dai paesaggi lagunari alla quiete degli orti per concludersi là dove si apre il mare, presso le porte di collegamento tra fiume e laguna. Lungo il percorso si tocca il centro storico del Cavallino per poi immergersi nel paesaggio tipico lagunare delle valli Falconera (così chiamata perchè nel Medioevo vi si catturavano i falconi di passo) e Musestre, popolate dalla tipica fauna composta principalmente da sterne, gabbiani reali e germani reali. Tra le valli da pesca di maggiore interesse c’è Valle Sacchetta, accessibile dall’ultimo lembo di terra che abbraccia la laguna nord di Venezia. Assistere alla fraima (le operazioni che danno corso alla pesca), è uno dei momenti più importanti nella vita della valle.

La cattura dei pesci durante la fraima.Foto di Matteo Poja, Valle Franchetti

Con grande abilità i valligiani selezionano il pesce catturato nei lavorieri: gli esemplari della giusta taglia vengono pescati mentre i più piccoli sono immessi o indirizzati nelle peschiere dove trascorreranno l’inverno.

In barca verso Sant’ Erasmo

Sant’Erasmo

Da Punta Sabbioni, con soli 35 minuti di traghetto (Linea 14), è possibile raggiungere Sant’Erasmo, l’isola più grande della laguna, considerata lo storico “orto della Serenissima” (rinomato ancora oggi il suo carciofo violetto), dove, sempre in bicicletta, si può scoprire un ambiente insulare suggestivo quanto solitario, se escludiamo i bagnanti e i pescatori di “caparosoli” (vongole) che capita di incontrare nei mesi estivi.
Il periplo costiero dell’isola è lungo circa 10 chilometri (di cui 8 su strada asfaltata e i rimanenti 2 su stradina biancha o sterrata). Attraversando un paesaggio caratterizzato da vigne, frutteti, boschi e canali, si raggiunge la Torre Massimiliana, una massiccia fortificazione militare costruita dagli austriaci sul sedime di una precedente fortificazione napoleonica.

La Torre Massimiliana a Sant’Erasmo

L’edificio, che si affaccia sulla bocca di porto del Lido, è stato restaurato dal Magistrato alle Acque di Venezia ed è aperto al pubblico dal 2004.
Questa suggestiva torre circolare, che diede rifugio all’arciduca Massimiliano d’Austria nel corso di una rivolta armata del 1848, è oggi gestita dall’Istituzione Parco della Laguna ed ospita, tra marzo e ottobre mostre ed eventi culturali.
La Torre Massimiliana domina la spiaggetta del “bacan” dove i veneziani, in barca, vanno per tradizione a fare il bagno e le scampagnate estive.

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Leggi anche: