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Venezia: ritrovata l'antica chiesa di Piazza San Marco

Venezia: ritrovata l'antica chiesa di Piazza San Marco
@Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia

Individuati murature e livelli pavimentali in parte presumibilmente attribuibili alla chiesa di San Geminiano, uno degli edifici più antichi di Venezia

Quella di San Marco è una delle piazze più note al mondo, dov’è comunemente definita il “salotto d’Europa
170 metri di magnificenza racchiusi tra Procuratie Vecchie e Nuove, lo splendido Palazzo Ducale, la spettacolare Basilica di San Marco e la Torre dell’orologio con i due celeberrimi Mori che, dal 1499, scandiscono il tempo in città.
Al centro, il panoramico campanile, riedificato nel 1912 “com’era e dov’era” dopo il clamoroso crollo del 14 luglio 1902.
La Piazza (l’unica vera piazza a Venezia) che conosciamo, però, è molto diversa da quella che fu in origine.
Le diverse stratificazioni della sua pavimentazione ne sono una testimonianza.
Quel che grazie ai recenti scavi è stato ritrovato sotto vari livelli di queste stratificazioni ridisegna una mappa diversa e svela pian piano i misteri di una Piazza che ha ancora tanto da raccontare.
Gli ultimi ritrovamenti sembrano rafforzare ancor più l’ipotesi di un luogo che si è trasformato nel tempo e che in origine era molto più piccolo.
Con canali che lo attraversavano (lo stesso Palazzo Ducale ne sarebbe stato circondato) tra i quali rio Batario, interrato nel 1172 sotto il doge Sebastiano Ziani, che scorreva dalle procuratie Nuove a quelle Vecchie per gettarsi in laguna.

L’antica chiesa di San Geminiano

Soprattutto, prima della Basilica di San Marco, nella piazza, dicono fonti scritte, esisteva un’antica chiesa: quella di San Geminiano.
Della quale, gli ultimi saggi effettuati dalla ditta Semper s.r.l e diretti da Sara Bini, funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia, nel cantiere sotto le Procuratie Vecchie “hanno permesso di intercettare una serie di murature e livelli pavimentali in parte presumibilmente attribuibili alla stessa – spiega in una nota la Soprintendenza di Venezia -. Sorgeva qui nei secoli altomedievali ma nel tempo si era persa memoria per quanto riguarda la sua esatta collocazione all’interno dell’area Marciana”.

san marco
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L’ipotesi che si trovasse proprio in questo punto della Piazza è sostenuta anche dal ritrovamento, oltre alle cinta murarie, “di una sepoltura con spallette in laterizi all’interno della quale erano sepolti almeno quattro individui”.
Una prassi, quella di seppellire vicino “o all’interno degli edifici di culto – si legge nella nota – che nell’antichità era frequente, come lo era posizionare più defunti all’interno della stessa tomba, non necessariamente nello stesso momento”.
La chiesa di San Geminiano sarebbe uno dei più antichi edifici di Venezia.

Andando a ritroso: com’era Piazza San Marco nei primi secoli

Già tra 1885 e 1889 gli archeologi Federico Berchet e Giacomo Boni avevano intercettato alcune murature in questo punto della piazza ma non erano riusciti a inquadrarle da punto di vista storico.
“Grazie alla pianta degli scavi eseguita da Berchet, estremamente precisa, siamo riusciti a riportare alla luce alcune murature e, grazie alle più evolute metodologie di scavo – conclude la nota – si può ipotizzare che si tratti proprio della chiesa di San Geminiano. Anche altri saggi compiuti in altri punti della Piazza hanno permesso di indagare e di studiare decine di livelli pavimentali finora mai individuati che testimoniano come, nel corso dei secoli, i veneziani abbiano restaurato e disfatto l’area Marciana. Piazza San Marco non è sempre stata così come la vediamo oggi”.
A scoprire non solo l’evoluzione che ha avuto nei secoli ma anche com’è nata, saranno ora lo studio della documentazione post scavo, l’analisi delle fonti archivistiche e l’uso di nuove tecniche di ricostruzione digitale, che consentiranno di ridisegnare la famosa Piazza com’era nei primi secoli.

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L’antico cimitero

Recenti scavi hanno riguardato anche il sottosuolo e le fondazioni della Basilica consacrata nel lontano 828 e hanno consentito di dare concretezza a fonti storiche che indicano la presenza, ai lati della Basilica, tra Trecento e Quattrocento, di un altro antico cimitero.
A confermarlo, “i resti di una gamba, e una serie di sepolture, una dietro l’altra e a più livelli, anche in giacitura primaria, ovvero indisturbate da quando la persona venne sepolta”.
Secondo quanto emerso dalle prime analisi, i resti appartengono per lo più a uomini di età superiore ai 50 anni che, sulla base di quanto si evince dalle condizioni delle ossa, probabilmente non hanno svolto lavori fisicamente molto faticosi. Potrebbero dunque esser stati uomini di chiesa o ricchi cittadini che avevano finanziato, per esempio, l’esecuzione di opere o restauri nella Basilica, ottenendo dunque il privilegio di esser lì sepolti.
Diversa la situazione relativa ai resti trovati nel novembre 2021 nelle vicinanze di Piazzetta dei Leoncini, dove è stata ritrovata una fossa comune all’interno della quale c’erano ossa di più individui. E, sotto tre livelli diversi di pavimentazione, era spuntata l’antica sponda di rio Batario.

Quei due noccioli di pesca che riportano addirittura al 700 d.C.

Ancora non c’è una narrazione archeologica che accomuni tutti i ritrovamenti relativi a Piazza San Marco e all’intera Venezia.
Esistono però ipotesi molto suggestive al vaglio.
Tra queste, quella degli archeologi della Colgate University di Hamilton che, in seguito al ritrovamento di due noccioli di pesca conservatesi a 4,2 metri di profondità sotto il pavimento in mosaico della basilica, farebbe risalire la nascita di Venezia a due secoli prima l’edificazione di San Marco.
La datazione al carbonio alla quale i due noccioli sono stati sottoposti ha rivelato infatti che risalgono a un periodo compreso tra il 650 e il 770 d.C. , abbastanza per indurre il ricercatore Albert Ammerman a sostenere che tutto inizi da questa datazione.
A convalidare la sua tesi sarebbero anche alcuni frammenti di metallo e ceramica trovati accanto ai noccioli, secondo il noto archeologo materiali utilizzati all’epoca per riempire i corsi d’acqua per costruire la città.

Consuelo Terrin

@Riproduzione riservata

Un commento su “Venezia: ritrovata l’antica chiesa di Piazza San Marco

  1. Interessantissimo


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