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Venezia città metropolitana, una sfida che si apre

Venezia città metropolitana, una sfida che si apre

È realtà la riforma destinata a cambiare volto al governo dell’area vasta.
Adesso la Città metropolitana di Venezia esiste ufficialmente.

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Dal 31 agosto scorso, il capoluogo lagunare è a tutti gli effetti parte integrante del network che mette assieme le città più grandi e importanti d’Italia, assieme con Roma Capitale, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Bari, Catania, Firenze, Bologna, Genova, Messina e Reggio Calabria.
Una rete che rappresenta la spina dorsale del Paese e si candida come driver per lo sviluppo del territorio, più ancora delle Regioni. Sono organi costitutivi della Città metropolitana: il sindaco metropolitano, che a norma di legge corrisponde al sindaco del Comune capoluogo; il consiglio metropolitano, che nel caso di Venezia è formato da 18 componenti scelti con un’elezione di secondo livello e ponderata tra i sindaci e i consiglieri comunali che si sono messi a disposizione in lista; la conferenza metropolitana, composta da tutti i primi cittadini dei 44 Comuni dell’ex Provincia.
La seduta inaugurale della Città metropolitana di Venezia si è tenuta nella sala consiliare di palazzo Ca’ Corner, affacciato sul Canal Grande, che in precedenza ospitava la Provincia di Venezia. Si tratta di una riforma molto importante, perché può cambiare il modo di amministrare il territorio. L’attenzione si sposta ora sullo Statuto, che è la carta fondamentale sul funzionamento dell’ente definito dalla legge di “area vasta”, al fine di un miglior efficientamento dei servizi resi ai cittadini.
Venezia Città metropolitana nasce, anzitutto, come l’insieme dei 44 Comuni che facevano parte della Provincia, ma è aperta a tutte le Amministrazioni comunali che volessero farne parte del c.d. “bacino scolante”, vale a dire quella dimensione geografica in cui l’acqua funge da elemento di congiunzione delle singole realtà, dunque parti di Belluno, Vicenza, Pordenone e Rovigo. Dal canto loro, gli stessi Comuni continuano a vivere ed operare come primo punto di riferimento per i cittadini, espressione delle singolarità e delle peculiarità di ogni zona e ogni comunità. Qui di seguito, la versione integrale del discorso d’insediamento pronunciato dal sindaco metropolitano Luigi Brugnaro nella prima seduta del nuovo ente alla presenza del Consiglio metropolitano e della Conferenza metropolitana.
 
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Discorso d’insediamento della Città metropolitana di Venezia

Gentilissime consigliere, carissimi consiglieri,
permettetemi di poter esordire affermando che questa è una giornata storica.
Dopo tanti anni di discussioni, confronti e convegni sul riordino del sistema degli Enti locali, dopo un ulteriore anno di ritardo per noi dovuto – com’è noto – al commissariamento del Comune capoluogo, Venezia metropolitana è finalmente realtà.
Un punto di partenza, più che un traguardo.
Da oggi, da questa sede prestigiosa sede istituzionale, comincia una sfida importante e avvincente, decisiva per il futuro del nostro territorio e dei nostri concittadini.
Anzitutto desidero rivolgere un ringraziamento al dott. Cesare Castelli che ha gestito con la saggezza e la prudenza tipiche della sua persona questa fase di passaggio, lasciando l’Ente in buona salute. Grazie, anche per aver elaborato una bozza di Statuto che rappresenta un’ottima base di partenza da studiare assieme per poi approdare a un lavoro condiviso. Ringrazio anche Francesca Zaccariotto che della Provincia, la cui esperienza si conclude, è stata l’ultima presidente.
Immagino che Voi tutti sappiate quanto ho personalmente creduto nell’avvio di questa riforma, convinto che essa possa segnare un epocale punto di svolta per la governance della nostra area policentrica. Questo, a patto che al nuovo Ente si conferiscano competenze e funzioni davvero significative e in grado di incidere nella vita di tutti i giorni della gente, partire da quelle dell’ex Provincia, ma anche altre dallo Stato e dalla Regione.
Di concerto con la Regione, con cui il dialogo è costante e proficuo, la Città metropolitana di Venezia può diventare il motore per lo sviluppo del Nordest, la locomotiva d’Italia. L’obbiettivo, in fondo, è assicurare servizi più moderni ed efficienti alla popolazione e, dunque, una migliore qualità di vita e un rinnovato benessere per tutti, a partire, soprattutto, da chi ne ha più bisogno.
Quello dell’elezione del Consiglio metropolitano, tre settimane fa, è stato un passaggio particolarmente significativo. Desidero ringraziare chi ha dato la disponibilità ad inserirsi in lista e desidero ringraziare tutti gli Amministratori che, nonostante una data pienamente estiva, hanno colto l’importanza dell’appuntamento recandosi alle urne per esprimere la propria preferenza. Grazie, ovviamente, anche 18 prescelti per questo nuovo, importante incarico, ai quali sin d’ora rivolgo il mio augurio di buon lavoro.
Sono convinto che, assieme, potremo svolgere un grande lavoro a beneficio delle nostre terre, in condizioni di parità, senza lasciare indietro nessuno, ma con un’attenzione speciale per le caratteristiche tipiche e i bisogni propri di ciascuna realtà che in questa sede potranno esprimere le proprie istanze.
La Città metropolitana, d’altronde, come evidenziano anche gli studiosi di settore, ha e avrà in futuro un ruolo sempre più strategico soprattutto in un contesto internazionale in cui la competizione è già e sarà sempre di più concentrata più che tra città e/o Regioni proprio tra ambiti metropolitani sui quali si giocherà la partita cruciale dello sviluppo economico, sociale, culturale del mondo globale.
E proprio sugli ambiti metropolitani, l’Unione europea concentrerà sempre di più considerevoli finanziamenti che poi dovranno ricadere su tutto il territorio metropolitano veneziano, da Chioggia a Bibione, da Mirano a Marcon, affinché ogni zona possa sentirsi coinvolta ed effettivamente partecipe, traendo dalla riforma i vantaggi che le persone e le imprese attendono per un futuro di ripresa e rilancio.
È un momento di passaggio cruciale rispetto a cui non possiamo farci trovare impreparati.
Dentro un gioco di squadra, dove ciascuno è chiamato a fare la propria parte con le proprie doti e le sue migliori attitudini, i Comuni continueranno a svolgere un ruolo fondamentale perché resteranno il primo punto di riferimento dei bisogni e delle aspettative delle proprie comunità. E perché, in una logica sinergica di rete e collaborazione, potranno progettare e realizzare orizzonti strategici di maggior efficienza a minori costi per la collettività.
Davanti, abbiamo ora la scadenza della redazione dello Statuto, nei tempi previsti dalla legge. L’auspicio è che con il contributo dei 18 consiglieri eletti possa nascere un documento il più condiviso possibile, anche recependo le richieste che provengono “dal basso”, mediante le tante singole componenti e i numerosi corpi intermedi (ad es: le associazioni di categoria) che animano e arricchiscono, ogni giorno con il proprio operato, il terreno fertile di una società civile articolata, dove le differenze devono essere motivo di arricchimento e non di divisione.
Entro breve si terrà un primo Consiglio metropolitano nel quale licenzieremo i Regolamenti per formare le Commissioni che saranno chiamate ad elaborare il testo.
Sono al corrente che qualche Amministrazione comunale sta ragionando di restare fuori dalla prospettiva metropolitana. Sommessamente, con il massimo rispetto per le scelte che verranno assunte, vorrei però invitarle, in questa occasione, a ripensarci, ricordando il classico proverbio africano “Se vuoi andare veloce vai da solo, ma se vuoi andare lontano corri insieme a qualcuno”.
Venezia metropolitana è per me un “working in progress”.
Partiamo con il nucleo fondante delle Amministrazioni coinvolte, aperto però all’adesione libera e volontaria di chiunque vorrà parteciparvi, nel contesto territoriale del bacino idrico che comprende certamente Venezia, Padova e Treviso, ma si allarga anche a parti di Vicenza, Belluno, Rovigo e Pordenone, in cui l’elemento di congiunzione è rappresentato dall’acqua, di superficie e sotterranea, dolce e salata.
Una macro città che per caratteristiche e dotazioni è in assoluto tra le più dinamiche e produttive del Paese, crocevia tra Nord e Sud, tra Est e Ovest, porta d’Oriente e ponte con il Mar Mediterraneo lungo i corridoi europei Lisbona-Kiev e Berlino-Palermo.
Esaltiamo, tutti assieme, l’importanza di parlare con una voce unica, coesa, perché l’unione fa la forza.
“Venezia”, appunto.
La forza di un brand conosciuto, apprezzato e amato in tutto il mondo. Un valore aggiunto che è un volano formidabile per attrarre nuove risorse e nuovi investimenti, per coinvolgere giovani talenti da scoprire e valorizzare, per promuovere all’estero le tante eccellenze che ci contraddistinguono nelle singole, meravigliose realtà, che con la propria autonomia e la propria specificità compongono da oggi un Ente che dev’essere con-veniente per tutti nel senso nobile del termine.
Sono tanti gli obbiettivi che abbiamo davanti. Una delle priorità e’ certamente la condizione dei nostri giovani. Tutti assieme dobbiamo sentire la responsabilità di marciare compatti per assicurare ai nostri figli e ai nostri nipoti un futuro migliore. Per queste generazioni, per la prima volta, accade che i giovani abbiano meno opportunità dei loro genitori e nonni. Bisogna invertire la tendenza ma lo si potrà fare soltanto se, uniti, saremo in grado di ridare impulso allo sviluppo economico, perché è del tutto evidente che senza un’occupazione un giovane non può vivere serenamente il presente e progettare il proprio futuro. Non è’ un caso che troppi ragazzi sentano il bisogno di emigrare all’estero: il problema non e’ sperimentare un’esperienza fuori dai confini, il punto, piuttosto, è creare le condizioni affinché i nostri migliori talenti, se lo ritengono, possano rientrare.
Anche la sicurezza e’ uno scopo fondamentale. Le nostre città devono essere a misura di donne e uomini, frequentabili senza alcun problema e senza alcun timore 24 ore su 24, nei luoghi pubblici come negli spazi privati. Lavoreremo in stretta collaborazione con le Autorità preposte e con le Forze dell’ordine, che ringraziamo, affinché quotidianamente ciascun cittadino, soprattutto chi è’ più fragile, possa avvertire fattivamente che le Istituzioni sono dalla sua parte, pronte in qualsiasi momento ad attivare quant’è più necessario per garantire loro il diritto a vivere la propria cittadinanza senza alcun problema di sicurezza.
Il mio desiderio è di svolgere la funzione di primo Sindaco metropolitano in ascolto e a servizio dei bisogni delle comunità locali, senza prevaricazioni ma con massima disponibilità, con coraggio e umiltà.
Ho già detto e lo ribadisco anche in questa circostanza che, lungi dalla scelta della mia persona, avrei preferito che l’incarico fosse conferito non per automatismo al primo cittadino del Comune capoluogo, ma con il voto di tutti i cittadini interessati, in ossequio ai principi di partecipazione, rappresentanza e democrazia. Per questo, anche in questa sede, confermo che dialogherò con il Governo e i Ministri competenti affinché si possa pervenire alla necessaria modifica della previsione normativa di riferimento di modo, appunto, che si possa aprire al suffragio universale.
Nel frattempo, tuttavia, riterrei miope e sbagliato perdere l’occasione. Adesso, dopo troppo tergiversare, ci siamo, quindi partiamo e partiamo per lavorare nel migliore dei modi, con il mio impegno personale e, permettetemi, anche con la speranza di lavorare più attenti a ciò che ci unisce per il Bene comune che a ciò che ci divide per interesse o orgoglio personale.
Papa Paolo VI diceva che la “Politica è la più alta forma di carità”. Desidero rivolgere un appello a tutte le persone di buona volontà perché il servizio alla nostra gente, anche in questa veste, possa essere strumento di attenzione, dialogo, crescita e progresso per tutto il nostro straordinario territorio.
Con questo augurio, in questa giornata così importante per la storia di Venezia, auguro a ciascuno di Voi Buon lavoro.
Luigi Brugnaro
Sindaco metropolitano