Il Centro Nazionale è passato in dieci anni da 2.878 trapianti a 3.518 nel 2022
Un trapianto ogni 2 ore e 29 minuti. Ininterrottamente, giorno e notte.
Tra le tante eccellenze, l’Italia vanta anche quella dei trapianti, il cui Centro Nazionale Trapianti operativo, che festeggia quest’anno il decimo anno di attività, è uno tra i primi in Europa per la qualità degli interventi e la sicurezza dei processi.
Nel corso di questi ultimi anni, sono cresciuti sia il numero dei donatori sia quello degli interventi eseguiti.
Se nel 2012 i donatori di organi sono stati 1.123, lo scorso anno sono risultati 1416, per 3.518 trapianti effettuati.
La centrale operativa, attiva 24 ore su 24 sette giorni su sette, coordina la metà dei trapianti realizzati ogni anno in Italia e per l’altra parte supporta i coordinamenti regionali.
Dai reni al cuore, negli anni di operatività continua i trapianti in urgenza sono più che triplicati arrivando dai 130 del 2012 ai 431 del 2022.
In crescita anche quelli dei cosiddetti iperimmuni, vale a dire i pazienti in lista d’attesa che in precedenza hanno già avuto un trapianto e per questo hanno meno possibilità di trovare un donatore compatibile.
I trapiantati sono passati dai 15 all’anno nel periodo 2011-2013 a una media di 59 ogni 12 mesi nell’ultimo triennio.
Ed è aumentata anche la mobilità delle donazioni: oggi oltre il 20% degli organi viene trapiantato fuori dalla regione in cui è avvenuto il prelievo, il 5% in più rispetto al decennio precedente. Sono invece oltre 80 i trapianti con catene di donazione di rene da vivente tra coppie incompatibili.
L’obiettivo futuro è continuare in questa direzione per dare risposte agli 8 mila pazienti ancora in lista d’attesa.
