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Tragedia sulla Marmolada: la strage del cambiamento climatico

Tragedia sulla Marmolada: la strage del cambiamento climatico

Il presidente del Consiglio Mario Draghi a Canazei, in val di Fassa, dove sono allestiti i coordinamenti per le ricerche dei dispersi

Il bilancio di otto morti, tra i quali due persone italiane, 8 feriti di cui due in gravi condizioni e quindici dispersi, è pesante. E potrebbe aggravarsi ulteriormente considerato il numero ancora non definito di persone che mancano all’appello.
Quella accaduta ieri sulla Marmolada è la prima strage di una così grave entità dovuta al cambiamento climatico.
All’indomani di quanto accaduto, a dirlo è l’assessore alla Protezione Civile della Regione Veneto Gianpaolo Bottaccin su RaiNews24.
«Stiamo affrontando un periodo con temperature assolutamente anomale siccitoso, i cambiamenti climatici sono un dato assolutamente oggettivo – ha sottolineato -. L’Arpa veneto ha documentato un incremento medio della temperatura di circa 1,5 gradi negli ultimi 30 anni».

In Veneto adattamento e mitigazione contro il cambiamento climatico

E’ un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato da Bottaccin.
«L’innalzamento della temperatura anche in quote così elevate – spiega l’assessore- ha impatti a tutti i livelli e ne stiamo vedendo le conseguenze. Dato che i cambiamenti climatici sono in atto, almeno per quanto riguarda il Veneto stiamo operando su due fronti, adattamento e mitigazione ma paghiamo lo scotto di parecchi anni passati in cui è iniziata questa deriva quindi ora non è semplice cambiare rotta e ci vuole tempo».

Le vette della Marmolada

Nella zona dove è avvenuto il distacco di roccia, nei pressi di Punta Rocca, lungo l’itinerario di salita della via normale, che ha provocato l’apertura di un crepaccio sul ghiacciaio si è registrata la temperatura record di 10,3 gradi con una minima notturna rimasta sempre sopra i 5 gradi.
A venir giù è stata proprio una parte della cima della Marmolada, un ghiacciaio che ha centinaia di anni. La massa di materiale staccatosi è scesa ad una velocità di 300 km l’ora travolgendo quanto ci fosse sul passaggio. Il soccorso alpino ha istituito il numero 0461 – 495272 per segnalare persone che non sono rientrate a casa, in albero o in campeggio.

Il caldo record sulla Marmolada, Messner: «Non facciamo nulla per salvare la Terra»

La Marmolada, montagna della Grande guerra scavata dalle trincee dei soldati, è una delle mete più amate dagli alpinisti che sono soliti salire in cordata diretti a Punta Penia e Punta Rocca, dove è avventa la tragedia, le due cime più celebri. Per avere un’idea del caldo record basti pensare che oltre alla temperatura di oltre dieci gradi lo zero termico è sopra i 4 mila metri.

Cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime è stato espresso dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia mentre il famoso alpinista Reinhold Messner, il primo a scalare tutti gli 8 mila metri e senza ossigeno, lancia un j’accuse: «E’ una tragedia figlia del riscaldamento globale ma non possiamo lavarci l’anima dicendo che la colpa è del cambiamento climatico e pazienza, come fosse un evento sovrannaturale e imprevedibile. In realtà la natura non ha mai colpa, è colpa nostra che sappiamo benissimo che siamo responsabili del riscaldamento globale ma che non facciamo nulla per invertire il trend».
Nella storia di questa montagna soltanto nel 1916 si è registrato il distacco di un’enorme massa di neve che uccise circa 300 soldati austriaci.

Silvia Bolognini

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