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Quando il turismo diventa ricerca delle proprie radici

Quando il turismo diventa ricerca delle proprie radici
emigrati veneti

Avete mai sentito parlare di “turismo genealogico“?
In Italia in effetti non è ancora molto diffuso ma ci sono Paesi, come l’America, la Scozia e l’Irlanda, in cui esistono addirittura agenzie specializzate in questa nuova forma di turismo di nicchia.
Presto, arriverà però anche in Veneto, offrendo a molti la possibilità di intraprendere un viaggio di scoperta senza precedenti: quello delle proprie radici.
Un viaggio ancestrale che non si riconduce tanto alla ricerca di date e nomi ma che diventa emozione nel momento in cui un’informazione ci conduce a percorrere le strade dello stesso borgo in cui è nato un nostro avo, a riconoscere l’abitazione da cui tutto è partito, a scoprire sui territori di cui si è sempre sentito parlare che ci sono ancora tracce di un passato legato alla nostra famiglia.

viaggio
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Dai dati alla storia

L’idea di creare un portale online dove chiunque, ma soprattutto i figli di emigrati veneti, potranno scoprire tutto questo parte dall’Archivio di Stato di Venezia,  impegnato ora a unire le banche dati di tutti gli archivi cittadini in un’unica piattaforma regionale per rendere la ricerca più agile e veloce.
Attraverso la documentazione militare conservata dagli Archivi di Stato, dai registri delle liste di leva ai registri dei ruoli matricolari, si potrà infatti risalire ai dati anagrafici specifici della persona che si sta ricercando e recuperare dunque informazioni sul luogo in cui è nata, su quello in cui ha vissuto , come si chiamassero i suoi genitori e quale professione svolgessero.
Questo portale storico-anagrafico promosso dal Direttore Gianni Penzo Doria e dal funzionario archivista di stato, Tatiana Carretto, vedrà la luce intorno all’autunno del 2020.
Le richieste, però, lo hanno preceduto. I figli degli emigrati veneti, che molto spesso ignorano i nomi delle città e o dei borghi dai quali i propri avi sono partiti, da tempo chiedono di poter reperire informazioni di questo tipo.
A domanda del mercato, arriva quindi la risposta: il turismo genealogico.

L'archivio di Stato di Venezia
L’archivio di Stato di Venezia

Una sfida ricca di emozioni

“Si tratta per noi di una vera e propria sfida – sottolinea la stessa Tatiana Carretto – perchè questa piattaforma da un lato permette all’Archivio di mostrare ai cittadini la propria utilità, dall’altro può promuovere un settore del turismo culturale ancora poco sviluppato in Italia, un vero e proprio “viaggio delle radici” che ha già riscosso successo in diversi Paesi nel mondo”.

Archivio di Stato di Venezia
Archivio di Stato di Venezia

Oltre che in America il turismo delle origini è infatti già notevolmente sviluppato in Paesi come la Scozia e l’Irlanda, caratterizzati nel corso della storia da ingenti ondate migratorie.
Qui i visitatori legati al viaggio delle radici risalgono già agli anni ’80, grazie a pacchetti turistici proposti da agenzie di viaggio e tour operator.

L’iniziativa dell’Archivio di Stato di Venezia va in questa direzione, aggiungendo però un obiettivo in più: la valorizzazione dei centri più abbandonati del territorio.
“Il turismo delle origini potrebbe interessare soprattutto piccoli borghi e piccoli centri – spiega Tatiana Carretto – portando nuovi flussi economici in zone spesso destinate all’oblio”.

I veneti e gli italiani nel mondo

La platea potenzialmente interessata a questa iniziativa è vastissima, basti pensare che gli oriundi italiani, ovvero i discendenti degli emigrati italiani, corrispondono ad un numero che va da 60 a 80 milioni di persone nel mondo.
A questo si aggiunge il dato che vede il Veneto come prima regione in Italia per numero di emigrati.
Gli oriundi veneti nel mondo sono circa 5 milioni, ci conferma Aldo Rozzi Marin, Presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo. E non hanno mai dimenticato la loro terra d’origine, che diventa per alcuni un obiettivo di ritorno, per altri una tappa da visitare almeno una volta nella vita e per la maggioranza uno scrigno delle memorie, in cui ritrovare il punto iniziale della propria storia.
Secondo i dati dell’AIRE (anagrafe residenti all’estero) sui 5 milioni di veneti nel mondo 371.348  hanno voluto mantenere la cittadinanza italiana (Incidenza del 7,6% sulla popolazione residente, 4.915.123 al 1.1.2016). Tra loro 45.132 sono nativi di Venezia.
I primi dieci Paesi con la maggior presenza di figli di emigrati veneti sono Brasile, Argentina, Svizzera, Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Australia, Stati Uniti d’America e Canada.

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