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Manovra verso la fiducia. Cosa cambia per reddito di cittadinanza e altro

Manovra verso la fiducia. Cosa cambia per reddito di cittadinanza e altro
Aula Camera dei Deputati

Chiusa la maratona notturna: giovedì 22 la relazione in aula, venerdì 23 il voto. Gli emendamenti approvati

La Commissione bilancio della Camera ha completato nella notte l’esame degli emendamenti proposti alla Legge di Bilancio, con i lavori che, giunti al settimo giorno, si sono protratti fin quasi alle 7 di mattina di mercoledì 21 dicembre 2022.
È quindi già stata convocata, per le 8 di mattina di giovedì 22, la seduta in aula a Montecitorio, in cui i tre relatori del testo riferiranno ai deputati le novità approvate.
Appare comunque ormai scontato il successivo ricorso al voto di fiducia, che dovrebbe tenersi nella tarda mattinata di venerdì 23.
Spetterà quindi al Senato, tra Natale e Capodanno, esaminare il testo della legge per arrivare all’approvazione definitiva entro il 31 dicembre e evitare così di iniziare il prossimo anno con l’esercizio provvisorio.
Diverse, intanto, le modifiche approvate dalla Commissione, con il passaggio di importanti novità già anticipate negli ultimi giorni, ma non solo.
Tra le regole che cambiano maggiormente, ci sono quelle che riguardano il reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza: si dovrà accettare qualsiasi offerta di lavoro

La prima variazione relativa al reddito di cittadinanza, di cui si parlava già da giorni, è l’ulteriore stretta alla durata di fruizione dell’assegno da parte dei percettori. Nel 2023, il periodo massimo in cui si potrà godere del beneficio passerà infatti a 7 mesi, rispetto agli 8 inizialmente previsti.
Attraverso due emendamenti sono stati adesso introdotti però anche alcuni limiti che ridurranno la platea degli aventi diritto. L’emendamento firmato da Maurizio Lupi (Noi Moderati) ha cancellato l’aggettivo “congrua” riferito alla prima proposta di lavoro il cui rifiuto fa venir meno il diritto all’assegno.
In termini concreti, la proposta di lavoro potrà così arrivare da tutto il territorio nazionale, senza più il limite spaziale degli 80 km o quello della raggiungibilità in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici. E viene meno anche il riferimento alle esperienze e alle competenze maturate.

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Lavoro e green pass

Meno contributi, più assunzioni. Scuola dell’obbligo tra i parametri

Le offerte di lavoro saranno inoltre facilitate dall’aumento da 6 a 8 mila euro della soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per chi assume i beneficiari del reddito a tempo indeterminato dal 1° gennaio al 31 dicembre del prossimo anno.
Il secondo emendamento, a firma di Rossano Sasso (Lega), introduce invece il criterio del titolo di studio.
In altri termini, chi ha tra i 18 e i 29 anni avrà diritto al beneficio solo se avrà completato il percorso della scuola dell’obbligo.
Sarebbero infatti circa 140 mila i percettori che si sono fermati alla licenza media.

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Novità per cartelle esattoriali, stipendi dei manager e retribuzione congedo di genitorialità

Con la ripresa delle votazioni in Commissione poco dopo la mezzanotte, sono stati via via approvati anche diversi altri emendamenti.
Si va dall’esclusione di multe e tasse locali dalle cartelle esattoriali sotto i 1.000 euro cancellate automaticamente (con comunque uno slittamento generale dello stralcio al 31 marzo 2023) alla tassa sugli extraprofitti, ora dovuta solo dalle aziende i cui ricavi derivino almeno al 75% dalla produzione e rivendita di energia.
Ancora, è stato introdotto un contributo straordinario di 850 mila euro ai Comuni di Linosa e Lampedusa in considerazione dell’aumento degli sbarchi nel 2022 e introdotto il tetto di 240 mila euro agli stipendi dei manager delle banche salvate con intervento dello Stato.
Per chi gode del congedo di genitorialità, esteso ora sia al padre che alla madre  fino i 6 anni di vita del figlio, è previsto un innalzamento dal 30% all’80% della retribuzione.

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In precedenza, erano passate, tra le altre norme, la proroga al 31 dicembre per la comunicazione di inizio lavori al fine di ottenere l’applicazione del Superbonus al 110%, la possibilità di rinegoziare i mutui passando al tasso fisso, la rimodulazione dei bonus cultura per i neodiciottenni, le nuove norme per la rivalutazione automatica delle pensioni.

Prorogati dehors liberi, via il tetto minimo per i pagamenti con bancomat

Prorogati fino al 30 giugno 2023 i tavolini all’aperto e i dehors liberi, approvati il bonus Iva al 50% per l’acquisto di “case green” e il fondo per i collegamenti aerei per Sicilia e Sardegna.
E’ stato invece ridotto il taglio del prorogato “bonus mobili”: si passa da 10 mila a 8 mila euro e non a 5 mila come inizialmente previsto.
Se non è passato lo scudo penale sul reato di infedele dichiarazione fiscale, che aveva registrato forti divisioni all’interno della maggioranza, è stata invece soppressa la norma sull’introduzione di un tetto di 60 euro per il pagamento con Pos.
Tornano così in vigore le multe ai commercianti che rifiutano di accettare bancomat e carte di credito per i pagamenti anche di piccola entità.

Alberto Minazzi

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