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L'Italia delle donne nella scienza avanza verso il superamento del gender gap

L'Italia delle donne nella scienza avanza verso il superamento del gender gap

In Italia la presenza di donne nel settore della ricerca scientifica è pari al 44%, ovvero quasi 5 ricercatori  su 10 sono di sesso femminile. Ciò nonostante, nelle posizioni dirigenziali degli istituti di ricerca le donne hanno una percentuale ancora bassa rispetto ai colleghi uomini, pari a circa il 20% di rappresentanza.
Questi sono i dati del report “Gender in research” di Elsevier,  editore scientifico tra i più importanti al mondo e rivelano che il nostro Paese, in un settore molto tecnico come quello della ricerca scientifica, è tra i più evoluti nel superamento del gender gap. Prima ci sono solo Spagna e Portogallo, che registrano un 48%.
Migliore, rispetto a quanto accade in altri Paesi europei in questo settore, è anche il cosiddetto “gender pay gap“, ossia la differenza retributiva tra uomini e donne.
Se infatti la media europea si attesta sul 15%, in Italia si registra una disparità del 7%.
Un altro settore nel quale il nostro Paese va spedito verso l’eliminazione del gender gap è nelle discipline STEM, acronimo inglese di Science, Technology, Engineering and Mathematics.
Infatti, se è vero che in media, in Europa, fino al 2003, la percentuale di ricercatrici Stem che iniziavano il loro percorso di ricerca era di poco superiore al 20%, nel nostro Paese negli stessi anni la percentuale era già al 30%.
Oggi, questa cifra è aumentata arrivando poco sotto al 50%, mentre in Europa è praticamente arrivata al doppio cioè al 40%. Così come per le discipline Stem, un altro settore nel quale l’Italia eccelle per presenza femminile è quello dell’ ingegneria.
Tra il 2014 e il 2018 le ricercatrici donne erano il 25,5% mentre la media Ue negli stessi anni era del 20,7%.

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