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L'Isee allenta le maglie: corsa alle certificazioni

L'Isee allenta le maglie: corsa alle certificazioni

La principale novità nel Dpcm firmato dalla presidente del Consiglio è l’esclusione fino a 50 mila euro dei titoli di Stato dal calcolo dell’indicatore

Dopo il boom del 2022, in occasione dell’introduzione dell’assegno unico universale, le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (Dsu) inviate all’Inps per avviare la pratica relativa all’Isee sono costantemente scese, facendo segnare nel 2024 un -1,8% su base biennale. Anche lo scorso anno, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è comunque stato richiesto da 11,6 milioni di italiani.
Presentare il valore della condizione economica della propria famiglia che emerge dai calcoli relativi al reddito e al patrimonio, tenendo conto della composizione numerica e qualitativa del nucleo (considerando per esempio la presenza di figli minori, anziani o disabili), è infatti requisito fondamentale per accedere alle misure sociali e di assistenza erogate da Stato ed enti locali, come l’assegno di inclusione, ma anche ad alcuni bonus, come quelli per gas e luce.

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E la platea di beneficiari potrebbe ora allargarsi in seguito alle novità introdotte dal Dpcm attuativo appena firmato, con l’obiettivo di rendere il sistema più equo ed inclusivo, dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il decreto attua le previsioni inserite nella Legge di Bilancio, modificando, attraverso il recepimento di diverse novità, tanto i parametri quanto la disciplina di determinazione e i campi di applicazione del regolamento Isee.

Isee: cosa cambia per i titoli di Stato e le altre novità

La principale variazione, che diventerà concretamente operativa già da quest’anno, una volta che il decreto sarà registrato dalla Corte dei conti e quindi pubblicato in Gazzetta ufficiale, riguarda la possibilità di escludere, dal calcolo dell’Isee i titoli di Stato fino a un ammontare complessivo massimo pari a 50 mila euro. Il loro possesso entro questa soglia, in sostanza, non avrà dunque rilevanza ai fini della determinazione dell’indicatore.
Gli strumenti finanziari che rientrano nella previsione sono diversi: dai titoli di Stato veri e propri (bot, cct, btp, ctz), ai prodotti di raccolta di risparmio con obbligo di rimborso garantito dallo Stato come buoni fruttiferi e libretti di risparmio postale. Sarà l’Agenzia delle entrate a comunicare all’Inps le informazioni sugli importi patrimoniali da scomputare, sulla base di quanto riportato nella nuova banca dati dell’anagrafe tributaria.
Tra le modifiche al regolamento rientrano anche, per le famiglie di cui fanno parte persone disabili, la maggiorazione dello 0,5 della scala di equivalenza per ciascun componente in tale condizioni E vengono esclusi dal calcolo le indennità e i trattamenti assistenziali e previdenziali. Per il bonus “nido” e il contributo da 1.000 euro per i nuovi nati, sarà invece per la prima volta decurtata dal calcolo dell’Isee la cifra ricevuta nel 2023 attraverso l’assegno unico universale.

La richiesta dell’Isee

Per non perdere la continuità degli aiuti, la domanda va presentata a inizio anno con i Centri di Assistenza Fiscale già carichi di appuntamenti per gennaio e febbraio, quando il coordinamento della Consulta dei Caf calcola che verranno incontrate circa 7 milioni di persone. Un numero che, con le novità, potrebbe aumentare, dopo il già citato calo degli anni scorsi, legato a una serie di dinamiche, compreso lo stop al reddito di cittadinanza.
Proprio per questi motivi, l’Inps ha potenziato con un ulteriore stanziamento di 3 milioni di euro, portando a 135 milioni il totale annuo a disposizione, le risorse economiche per finanziare le attività dei Caf, che nel 2024 hanno speso per le attività legata all’Isee 129,2 milioni di euro. Pur essendo stata introdotta dall’Inps la possibilità di presentare in forma precompilata da smartphone la Dsu, il carico di lavoro aumenterà infatti anche per la necessità di ricalcolo degli Isee.
Va infine ricordato che le attestazioni già rilasciate conserveranno fino alla loro scadenza naturale la loro validità, ferma restando per le famiglie la possibilità di richiedere una nuova attestazione che effettui nuovamente il calcolo tenendo in considerazione le regole appena introdotte.

Alberto Minazzi

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