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La guerra del gas. Stop flussi di Soudja e del gasdotto Yamal-Europe

La guerra del gas. Stop flussi di Soudja e del gasdotto Yamal-Europe

L’accusa della Germania: “usa l’energia come arma”

Quello tra Russia e Ucraina sta diventando sempre un conflitto allargato che corre lungo i tubi del gas.
“La situazione sta peggiorando perché l’energia è ora utilizzata come arma in diversi modi” ha dichiarato Robert Habeck, ministro dell’Energia della Germania, uno dei Paesi le cui società energetiche sono state maggiormente colpite dalle sanzioni russe.
Mosca, dopo i provvedimenti nei confronti di Polonia e Bulgaria, è pronta infatti a bloccare i flussi di gas anche verso la Finlandia, che domenica annuncerà la decisione decisiva sul suo ingresso nella Nato.

Un tema sul quale anche il Governo svedese si riunirà in seduta straordinaria lunedì, per prendere una posizione formale in merito alla domanda di adesione.

La Russia e la “guerra del gas”

Sul fronte del gas, le decisioni di Gazprom, il colosso energetico controllato dal Governo russo, si susseguono rapidamente. I primi Stati a vedere lo stop alle importazioni di gas russo sono state, il 26 aprile, Polonia e Bulgaria, che avevano detto no al pagamento delle forniture in rubli, come imposto da Mosca. Un tema, per inciso, sul quale si è espressa anche la Commissione europea, ribadendo che in questo modo si violano le sanzioni imposte alla Banca centrale russa.
Adesso, l’annuncio della diminuzione da 72 a 50,6 milioni di metri cubi del quantitativo di gas russo fatto transitare da Gazprom attraverso la stazione di Soudja, da cui passano i collegamenti in territorio ucraino verso l’Europa occidentale. La stessa Gazprom ha comunicato anche lo stop all’invio di gas attraverso il gasdotto Yamal-Europe, che collega la penisola russa di Yamal e la Siberia occidentale a Bielorussia e Polonia, per raggiungere la Germania. Infrastruttura che garantisce i rifornimenti per circa 33 miliardi di metri cubi, pari a un sesto di tutte le esportazioni russe di gas verso l’Europa occidentale.

guerra del gas

Verso lo stop anche alla Finlandia

Le misure adottate da Mosca sul fronte del gas sono chiaramente una ritorsione nei confronti delle sanzioni adottate dall’Europa nei confronti della Russia.
A finire nel mirino, con sanzioni dirette, sono state oltre 30 società energetiche, compresa EuRoPol GAZ, proprietaria del tratto polacco del gasdotto Yamal-Europe.
L’Ucraina, intanto, ha affermato di non riuscire a far passare da un paio di giorni il gas attraverso la stazione di Sokhranivka. E la richiesta di aumentare i volumi a Sudja è stata respinta dalla Russia.
Il giornale finlandese Iltalehti ha intanto reso noto che i leader politici del Paese scandinavo sono stato informati da Mosca che sarebbe imminente lo stop alle forniture, abbreviando i tempi rispetto all’ipotesi di applicare la decisione da lunedì 23 maggio, quando la Finlandia dovrà effettuare il prossimo pagamento del gas alla Russia.

guerra del gasUn’accelerazione che si ricollega proprio alla decisione di Helsinki di entrare nella Nato che, nonostante le dichiarate finalità difensive, viene vista da Mosca come un nuovo fronte della minaccia militare.

Alberto Minazzi

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