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Il Veneto, terra di acque e di turismo slow flow

Il Veneto, terra di acque e di turismo slow flow

Il flusso lento delle azioni, per ammirare, visitare con attenzione, percorrere le vie più inconsuete con i mezzi più disparati, ma sostenibili: la barca, la bicicletta, il cavallo, la canoa, il kayak. Ecco le proposte venete alla Bit di Milano per vacanze slow&green

Turismo lento, responsabile e sostenibile negli ambienti più belli della regione Veneto accomunati da un elemento particolare: l’acqua.
Fiumi, canali, lagune, bacini navigabili, dove è possibile svolgere diverse attività, avventurose o tradizionali, in barca, in kayak, ma anche in bici, per esplorare la terraferma.
Alla Bit, la Borsa internazionale del turismo, in corso a Milano, è stato presentato il progetto “Veneto Waterways: le vie d’acqua tra natura e cultura”, una vasta combinazione di proposte esperienziali e vacanze slow&green, promosso da Slow Flow – Veneto Waterways Experience, una rete composta da 24 operatori turistici accomunati dall’obiettivo di valorizzare e promuovere il Veneto come destinazione navigabile, facendo scoprire il territorio dalle vie d’acqua.
Esperienze di qualità che consentono al viaggiatore, ma anche al residente, di immergersi a ritmo “slow” negli ambienti più belli della regione con itinerari ed escursioni fluviali e lagunari, pescaturismo, esperienze bike&boat, degustazioni in barca, ristoranti, cantine, casoni, ville e castelli lungo le vie navigabili, kayak e cicloturismo.

Esperienze bike&boat

Il Veneto, terra di acque

Il Veneto, d’altra parte, è “terra di acque” e di tante economie fiorite nei secoli grazie al potere dei fiumi che lo attraversano.
Lo hanno capito dapprima gli antichi Heneti quando, 800 anni A.C. , arrivarono dalla Turchia nelle pianure del Veneto  trovandosi di fronte a un vero e proprio paradiso terrestre ricoperto da foreste vastissime, dove scorrevano acque abbondanti e pulite di origine alpina.  Qui decisero quindi di stanziarsi, creando un’economia florida, diventando famosi per l’allevamento di cavalli e prendendo la denominazione di Veneti. Poi arrivarono i Romani, gli Unni, gli Ostrogoti, i Visigoti, i Bizantini e infine la Repubblica di Venezia, la cui impronta sulla struttura delle vie d’acqua Venete è ancora oggi visibile.
“La promozione del territorio veneto attraverso proposte di turismo slow&green rientra nei piani regionali che incentivano la differenziazione dei prodotti turistici puntando sulla sostenibilità. In questo contesto, Slow Flow rappresenta un’innovativa proposta turistica integrata e coordinata di valenza regionale, in grado di valorizzare sia gli itinerari navigabili in sé che le loro connessioni con il patrimonio naturale e il paesaggio culturale, oltre che con altre modalità di fruizione, come cicloturismo e pescaturismo – ha affermato l’assessore al turismo della Regione Veneto, Federico Caner – Questa nuova tipologia di offerta, improntata a principi di sostenibilità economica, sociale e ambientale, risponde perfettamente alla domanda del turista di oggi, alla continua ricerca di esperienze legate alla natura. Le attività connesse alla scoperta del territorio dalle vie d’acqua, inoltre, hanno la potenzialità di generare un indotto economico particolarmente rilevante per molte altre categorie economiche e realtà locali, creando valore per tutto il territorio.”
Itinerari fluviali e lagunari, escursioni in kayak e bicicletta lungo le vie navigabili del Veneto, dalla Laguna di Venezia a quella di Caorle, dal fiume Sile alla Riviera del Brenta, dalla Riviera Euganea ai Colli Euganei, da Chioggia al Delta del Po sono alcuni degli esempi del progetto che interessa sei diverse province (Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Rovigo, Treviso) configurando un prodotto turistico di valenza regionale trasversale.

Da Caorle a Venezia slow flow

La zona di Caorle, oltre alla sabbia finissima delle spiagge e alle caratteristiche architetture sul mare, si caratterizza per l’area lagunare che circonda la città, con le sue oasi naturali, della Brussa e di Vallevecchia, i caratteristici antichi casoni, in passato abitati dai pescatori e la grande biodiversità.

Slow Flow
Caorle – sentiero dei CasoniI

Ernest Hemingway proprio qui ambientò il suo capolavoro “Di là dal fiume e tra gli alberi”.
In questi luoghi si possono vivere esperienze in barca e bici, accompagnate da un assaggio del famoso “Bisat” (anguilla) o da una gita didattica per tutta la famiglia al Museo Ambientale di Vallevecchia.
Il litorale dell’Alto Adriatico, famoso per i suoi lidi come Caorle e Bibione, e più sotto Eraclea, Jesolo e Cavallino-Treporti, offre caratteristici scenari rurali e borghi storici e marinareschi.
La zona è perfetta per gli amanti della natura e degli ambienti fluviale, ma anche per gli appassionati di storia (in questa zona si trovano l’antica cittadina romana di Concordia Sagittaria ed il Museo Archeologico di Portogruaro).

Brussa-Caorle

A Venezia tra fiumi e laguna

E arriviamo a Venezia, anzi alla sua laguna, un bacino di 550 km quadri che circonda la città delimitata dal fiume Brenta e dal fiume Sile e, verso il mare Adriatico, da un cordone litoraneo che comprende i più famosi lidi della regione.
Qui si potranno scoprire in barca le varie isole: Torcello, la piccolissima San Francesco del Deserto, oppure entrare nelle fornaci di Murano o nel museo del merletto a Burano, passeggiare tra i vigneti ed i campi di Sant’Erasmo, Vignole e Mazzorbo o scoprire l’area archeologica dell’antica città paleoveneta di Altino, che sorge sulla prima terraferma sopra Venezia.
Sempre in barca o in kayak si potrà andare alla scoperta del Parco del fiume Sile, costeggiabile anche in bici per raggiungere luoghi che in passato hanno caratterizzato la vita dei barcari, come mulini industriali, burci abbandonati e bitte con i segni del loro duro lavoro.

Slow Flow
Kayak sul fiume Sile

Una zona interessante anche dal punto di vista enogastronomico, il Parco del Sile si trova infatti molto vicino alle Colline del Prosecco, Patrimonio Unesco.
L’acqua caratterizza infine anche Treviso, con il suo centro storico medievali e rinascimentale.

Le due riviere di Padova

Il centro di Padova è abbracciato da due riviere, quella del Brenta, un tempo considerata dai veneziani il prolungamento del Canal Grande e che si snoda da Stra fino alla laguna di Venezia e la riviera Euganea che collega invece Padova a Monselice, amata anche dal Petrarca.
Le due riviere offrono moltissimi spunti di viaggio: la visita alle famose ville della Riviera del Brenta (villa Pisani, Villa Foscari Malcontenta, Villa Foscarini Rossi, Villa Foscari Widmann-Rezzonico tra le tante) dimore signorili costruite durante l’epoca della Serenissima, ma anche la cittadina di Dolo costruita in riva all’acqua, fino ad arrivare a Villa Vescovi a Luvigliano, al centro storico di Padova, l’ “urbe picta”.

Riviera del Brenta Villa Foscari Malcontenta

Seguendo invece il Canale Battaglia si può raggiungere l’area di Abano e Montegrotto Terme e il Parco Regionale dei Colli Euganei, bellissimi colli di origine vulcanica per proseguire poi verso il Castello del Catajo, la cittadina di Battaglia con i suoi ponti e canali, Arquà Petrarca, romantico borgo medievale arroccato, luogo natio del Petrarca, per raggiunge infine il centro storico di Este, con il Castello Carrarese e la Rocca di Monselice che svetta sui colli circostanti.

Slow Flow
Castello del Catajo Riviera Euganea

Chioggia, i borghi marinareschi, le spiagge e le oasi

Il Veneto delle acque include anche “La piccola Venezia”, ovvero Chioggia, cittadina che si affaccia sul mare Adriatico a Sud della città lagunare.
La pianta della città è il suo vero tratto distintivo, per la caratteristica forma a spina di pesce ed il pesce è ciò che caratterizza la vita della città da secoli dedita all’attività della pesca con le sue tradizionali barche ancorate lungo il porto e il famoso mercato ittico.
Non lontano da Chioggia sorgono altri due borghi marinareschi, Sottomarina, uno dei lidi più frequentati della regione e Pellestrina con le sue casette colorate e le rinomate sagre di pesce. A Nord di Chioggia si stagliano poi una serie di isole lunghe e strette: il Lido di Venezia, con le sue ville Liberty e le sue spiagge dorate, le oasi naturali di Ca’ Roman, oasi LIPU, caratterizzata da una grandissima varietà di uccelli e gli Alberoni con le sue dune.

Pellestrina

Più vicino a Venezia troviamo alcuni isolotti caratterizzati da una vocazione culturale: San Servolo con il suo Museo del Manicomio, San Lazzaro agli Armeni con il suo settecentesco Monastero Armeno Mechitarista e la disabitata Poveglia, ricca di storia e, secondo la leggenda, anche di fantasmi.
La rete fluviale che si estende nell’area più a sud del Veneto, dal Mare Adriatico fino ai laghi di Mantova, comprende l’idrovia Fissero Tartaro e Canalbianco, lunga 135 km, e il bacino del Delta del Po, rinomato per l’osservazione dell’avifauna, nonché oasi di biodiversità di flora e fauna.
Qui si trovano ben 370 specie di uccelli, ma anche dune fossili e il giardino botanico di Porto Caleri.

Claudia Meschini

 

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